I hate her so much

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Io da qui non mi muovo, non gliela darò vinta così facilmente.
Non ha senso, sta sempre a guardarmi, ma che cosa vuole da me?
Io non le dico mai niente, come mi ha detto mia mamma cerco di ignorarla perché se la ignoro poi lei non dovrebbe più divertirsi a darmi fastidio.
Ma lei continua e vuole che io corra via a nascondermi, lo so.
Ma non è giusto, sono stanca.
Questa volta non voglio scappare via, voglio farla smettere.
Mi sistemo meglio sulla sedia accavallando le gambe come fanno in tv: quando una delle tipe deve andare all'attacco incrocia sempre le gambe, è la regola.
Se mi fossi dovuta battere con un maschio sarebbe stato tutto più semplice, tanto loro sono stupidi e vedendo due cosce non avrebbero più ragionato.
Ma è possibile che io possa avere così tanta fortuna?
Ovviamente no.
Doveva rompermi l'anima una ragazza, una che conosce le mosse più utili in poche parole.
Io non la guardo per ora, cerco come ho detto di ignorarla... Ma con la coda dell'occhio posso confermare le mie preoccupazioni.
Intravedo infatti che anche lei ha accavallato le gambe.
Che stronza...
Beh, poi cosa fanno in tv in casi del genere?
Se ci penso mi vengono solo in mente galline che urlano e questa cosa non mi conforta.
Non so se sia peggio lasciare che la spunti lei o rinunciare alla mia dignità.
Ma perché non ho un fratello?
Una mia amica ne ha uno e si lamenta sempre di lui.
Ma almeno lui si fa i fatti suoi, sta tutto il giorno a giocare ai suoi videogiochi e si fa i fatti suoi.
Invece io con chi devo convivere?
Con una che non fa niente dalla mattina alla sera.
Se ne sta lì.
Mi guarda.
E basta.
Ho detto un sacco di volte a mamma che vorrei che ci fossero delle stanze divise: una per me ed una per sta qua.
Almeno lì non mi importerebbe se lei se ne starà a fissare il muro.
Cioè fatti suoi.
Anche se non lo so, mia mamma forse non mi ascolterà mai.
Mia mamma purtroppo è troppo buona e ha a cuore oltre me anche l'altra.
Però se dovessi essere sincera a volte sembra che mamma si senta in dovere e in colpa nei confronti di lei.
Solo perché è ritardata.
È stata colpa di mamma se lei è nata così?
Non credo proprio.
Quindi perché deve essere lei a dover subire le conseguenze?
Anzi no, aspetta ancora peggio, perché dovrei essere io a dover sopportare una ritardata?
So che sembra brutto però alla fine dei conti sono io quella che deve conviverci.
Non altri.
Sempre tornando all'esempio della mia amica che si lamenta del fratello... Almeno lei con lui può avere dei momenti di pace, di serietà possiamo anche dire.
Magari lei può confidarsi con lui dicendo cose che solo due fratelli si possono dire, e così anche lui con la sorella.
Invece io non posso.
Voglio parlare del ragazzo carino che mi piace con lei?
Non posso.
È ritardata.
Non capirebbe niente e se ne starebbe muta a guardarmi come sempre.
È imbarazzante a volte.
Anzi è irritante perché io la sento mia mamma.
Lei poverina cerca di nasconderlo il più possibilmente cercando di fare piano, ma non puoi nascondere in eterno la tristezza che ti porti appresso.
Io l'ho sentita.
Ho perso il conto di quante volte ho sentito mamma piangere in camera sua.
E la persona che causa tutto ciò nemmeno se ne accorge.
È una fortuna però che non venga con me a scuola.
Cioè, in teoria frequenta il mio stesso istituto, ma ci dirigiamo in orari diversi ed anzi.
Credo che per lei abbiano sviluppato un piano di studio diverso dagli altri... speciale lo definirei.
Così speciale che raramente mi capita di vederla.
Nei rari casi in cui mi compare davanti io giro i tacchi e me ne vado in un'altra direzione, non voglio che le venga in mente di accollarsi a me.
Quando sono fuori casa quella non può stare a fissarmi come un'ameba ed io posso sentirmi più libera.
A scuola l'unico posto in cui mi capita ultimamente di vederla spesso è il parcheggio.
Non so perché ma da quando ho cominciato ad attraversare quel pezzo di strada in mezzo alle belle macchine degli altri la vedo sempre.
Ed è sempre lì prima di me.
Anzi ora che ci penso su lei arriva anche a casa prima di me.
Ceh, già non fa niente tutto il giorno... Poi si alza dopo di me e torna a casa prima di conseguenza.
Che ingiustizie.
Si poi arriverebbe il moralista di turno a dirmi "ma tu sei fortunata, pensa a lei poverina."
Poverina niente, io sento questi disagi e li denuncio.
Mica nego che lei viva il suo essere ritardata in modo diverso.
Come ho detto cerco di ignorarla per evitare litigi e questo dimostra quanto il moralista non avrebbe diritto di parola nei miei confronti.
Perché al mio posto non so se avrebbe avuto da dire le stesse cose.
Però lei oggi ha superato il limite.
O forse sono io che ho raggiunto il mio massimo di sopportazione.
Stavo studiando matematica e me ne stavo tranquilla a fare qualche sistema che mi accorgo del suo sguardo.
E infatti quando mi sono girata era lì e, non me lo sto inventando, sono sicura che stava sorridendo.
Come a far capire "Tu devi sbatterti a studiare ed io no."
Quindi ho deciso di lasciare da parte matematica e di fare il suo gioco.
Mi fissa?
Bene.
Alzo lo sguardo verso di lei.
La guardo negli occhi.
Faccio come fa lei e voglio vedere se rimarrà lì senza dir niente.
Magari sveglia il suo cervello in letargo e mi chiede perché la stia fissando.
Ma forse è qualcosa di troppo bello da poter immaginare che succeda veramente.
Sono sfortunata no?
Infatti lei si è messa a guardarmi.
Ma si vede lontano un miglio che ha l'aria da scherno dopo essersi messa con le gambe accavallate.
È ritardata però ste cose le fa su-
-AHAHAHAHAHAHAAHAHAHAHAHAHAAHAHAHAHAHA.-
Si è messa a ridere a caso.
Ma che cosa vuole?
E continua a ridere, cos'è a lei diverte se la guardo?
Forse pensa anche lei che sia una cosa inutile?
-AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA.-
-Ma la smet-
-AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA.-
Nemmeno mi lascia finire di parlare, ora però mi sto incazzando.
Vuol dire che avrei dovuto fare come lei?
Forse non avrei dovuto ignorarla ma avrei dovuto ridere di lei facendo benedire la morale.
Perché lei dovrebbe ridere ed io no?
Oppure non dovrei confrontarmi con gente che non è al mio stesso livello?
No, non è importante il livello, l'importante è che lei sta qui con me e mi rompe.
-AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA.-
Ancora.
Io non ce la faccio più.
Mi alzo e le vado incontro, sono arrabbiata.
Veramente non è possibile questa situazione.
E quindi le vado contro sferrandole un pugno.
Improvvisamente sento dolore, chiudo gli occhi, ed un grande fragore.
Comincio a urlare, sento la mano scaldarsi.
Apro gli occhi, le mie nocche sono insanguinate.
La porta si apre di colpo, vedo mia mamma preoccupata.
-È COLPA SUA, È COLPA SUA MAMMA.-
Lei viene subito da me -Ma che cosa hai fatto, ferma qui vado a prendere delle bende.-
-MAMMA LO GIURO È COLPA SUA.-
Il dolore è troppo forte, com'è possibile che quella non faccia nemmeno un fiato?
Mia mamma ritorna - Mamma, lo so mi avevi detto di ignorarla ma lei ha continuato, è colpa sua.-
-Tesoro lascia stare, dammi la mano.-
Lei mi ha detto di lasciare stare, ma io vedo tutt'altro.
-Mamma non piangere, non lo farò più, la ignorerò.-
Ma mia madre piange, piange e mi abbraccia la testa.
-Lascia stare tesoro.-
-Te lo prometto mamma...-
Mi bacia -...ma questa volta è colpa sua.-
-Tesoro è lo specchio, non c'è nessuno qui oltre te.-
-Non è vero guarda...-
Mi sfilo dall'abbraccio di mia madre per indicare la faccia di quella ritardata.
Ma vedo solo pezzi di specchio rotto a terra.
- Non c'è nessuno qui.-



Mi rigiro verso mia mamma, il suo viso è in lacrime.
-Ma io...-
Mi abbraccia di nuovo.

- Amore lo so... lascia stare.-

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⏰ Last updated: Feb 12, 2020 ⏰

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