Chapter 2

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Alla fine ci addormentammo insieme, ma sta mattina, quando mi sono svegliata lui non c'era e con lui pure il mio diario. Quando mi alzai mi bruciavano gli occhi e avevo mal di testa, nonostante questo arrivai a scuola in tempo. Sembravo una sottospecie di zombie, non mi ero neanche truccata.

Camminavo tranquillamente nel corridoio, con lo zaino in spalla e i libri sottobraccio, ero diretta al mio armadietto per posare i libri.

In lontananza intravidi Luke. Eravamo più o meno a dieci armadietti di distanza. Aprii il mio e lo spiai da dietro la porta di metallo. Stava sorridendo, mentre parlava con un altro ragazzo.

La maglietta nera aderente gli fasciava il busto. I pantaloni, anche quest'ultimi neri, coprivano le gambe magre.

Si girò nella mia direzione, due occhi blu mi osservarono incuriositi per qualche secondo, poi sparii dal mio campo visivo in quanto mi nascosi dietro la porticina in metallo e cacciai un sospiro, non mi ero neanche accorta di aver smesso di respirare: Mio Dio.. È stupendo.

Recupero velocemente i libri, chiudo l'armadietto e mi dirigo all'unica lezione che avevo insieme a Luke.

Passai davanti al suo gruppetto a testa bassa. Presa dai miei pensieri mi scontrai con qualcuno. Alzai di colpo la testa e chiesi immediatamente scusa, rossa come un peperone. Il ragazzo sorrise e continuò per la strada.

Entrai in aula poco dopo il suono della campanella. Mi infilai del banco vicino ad Ashton, nonostante io sia ancora amareggiata per quel che mi ha detto e arrabbiata per il fatto che mi abbia preso il diario.

"Ehm.. Sei ancora arrabbiata?" chiese.

"Oh.. Non sono arrabbiata, sono furiosa" gli comunicai senza neanche guardarlo in faccia.

Pronunciò un impercettibile oh. Poi entrò Luke, si fermò sulla soglia della porta a parlare con un tipo.

Era bello, ma che dico, bellissimo.

Quel sorriso perfetto, quegli occhi.. Detto sinceramente non avevo mai visto un ragazzo così bello.

Si diresse al suo posto, mi guardò e mi sorrise. Mi sentii improvvisamente avvampare e mi girai dall'altra parte, il cuore mi batteva all'impazzata nel petto. Sorrisi tra me e me felice di quel gesto. Quel piccolo gesto mi aveva reso felice. Ed in un'attimo cancellò le parole di Ashton... Forse qualche possibilità c'era ancora.

Il sorriso non lasciò le mie labbra neanche a pagarlo, era (forse) uno dei giorni più belli della mia vita. Dovevo annotarlo immediatamente sul diario.. Ma poi mi ricordai che Ash me l'aveva preso.

"Lo rivoglio." gli dissi con cautela. Intuì sicuramente a cosa mi riferivo

"Assolutamente no" rispose continuando a guardare la lavagna ed a seguire la lezione.

"Vaffanculo, stronzo!" urlai ad un certo punto. Si girarono tutti nella mia direzione compresa la professoressa.

Ashton era tranquillo che continuava a scrivere.

"Ma sei sordo o cosa? No perché non riesco a capire questo tuo atteggiamento da bambino" gli urlai ancora, fremete di rabbia; non tanto per la storia del diario, ma bensì per il fatto che mi ignorasse.

"Signorina, si accomodi fuori" disse il professore.

"Con molto piacere" dissi a denti stretti fissando Ashton.

Aprii la porta e la richiusi con violenza. Mi incamminai verso il lungo tavolo degli assistenti scolastici -non che chiamati comunemente bidelli- e mi ci sedetti sopra. Ashton a volte era così. Riusciva a farmi cambiare umore molto più velocemente di un compito andato male ed a volte non lo sopportavo.

Illusion \\ Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora