1 - 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑒̀ 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑙𝑎 𝑓𝑖𝑛𝑒

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Avete presente quella sensazione di abbandono che vi fa svegliare durante la notte? La sensazione che fa rabbrividire, come se steste per cadere dal letto.

Ecco, quell'improvviso senso di spavento, quella sensazione che parte dal petto e arriva alla gola.

Si sentiva proprio così chuuya in quel momento, come se stesse per cadere dal letto. Il problema era che non era notte, non era nel letto e sopratutto non stava dormendo.

Era più che sveglio eppure sentiva che da un momento all'altro le gambe sarebbero cedute e lui sarebbe crollato a terra insieme al mondo intero.

Istintivamente strinse le mani in due pugni mentre abbassò la testa lasciandosi fuggire dalle labbra un verso stizzito, che nascondeva una sofferenza troppo forte per lui ed una grandissima voglia di piangere e urlare. Non era fatto per i sentimenti, lo aveva sempre saputo, per questo non voleva avere a che fare con lui, ma invece si era lasciato sconvolgere la vita, l'anima e il cuore finendo a pezzi.

Non disse nulla, si limitò a girarsi e lasciare la stanza sotto lo sguardo stupefatto di Mori, ma non gli importava. Voleva soltanto scappare, sentiva l'ossigeno finire e aveva bisogno di sentirsi l'aria fredda contro il viso, aveva bisogno di respirare l'aria pungente dell'esterno e trovare la forza per trattenere le lacrime che volevano uscire.

Tornò a casa, le mani affondate nelle tasche e il viso abbassato, coperto dal suo fedele cappello, non voleva farsi vedere in quello stato, con gli occhi lucidi, le labbra gonfie per i morsi che ci aveva dato per cercare di sfogarsi e le mani che non smettevano di tremare.

Non appena entrò in casa e l'odore pungente di lui gli pizzicò il naso si appoggiò al legno freddo della porta, freddo come ogni cosa in quell'appartamento, adesso che lui non c'era.

Chiuse gli occhi, prese un enorme respiro, li riaprì e si diede due forti schiaffi sulle guance che si arrossarono

<<forza Chuuya, non farti abbattere, tu sei forte, un vero duro...non sarà uno stronzo a buttarti giù>>

Esclamò, con tono arrabbiato e la vista che diventava ogni secondo più sfocata a causa delle lacrime che presto gli rigarono le guance.

<<No...dio, corpo smettila...non voglio piangere...non per lui...>>

Si diede un forte pugno sul petto, come se con quel gesto avrebbe smesso di piangere, ma non servì a nulla, era arrabbiato, furioso, ma non sapeva se con se stesso per essere caduto nello stupido gioco di quel coglione o per lui che lo aveva riempito di cazzate per poi voltargli le spalle.

Tirò su col naso, asciugandosi le lacrime con le mani coperte dai guanti e con passo deciso andò in cucina, prese una delle bottiglie più pregiate che aveva e un bicchiere, il ricordo di lui che non voleva lasciare la sua mente.

Senza nemmeno rendersene conto, si ritrovò a lanciare la bottiglia dall'altra parte della stanza facendola frantumare contro il muro che si colorò di rosso e, subito dopo, stava urlando, un urlo carico di rabbia, di tristezza.

E questo solo per colpa di un paio di occhi color cioccolato che lo avevano fatto impazzire.

Ma questa, è solo la fine della loro storia.

𝑖𝑙𝑙𝑢𝑠𝑖𝑜𝑛 𝑜𝑓 𝑙𝑜𝑣𝑒 ˢᵒᵘᵏᵒᵏᵘDove le storie prendono vita. Scoprilo ora