Capitolo 11

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Milano, 29 marzo 2019



Giovanni e il segretario Costa entrarono nell'appartamento situato all'attico del palazzo in centro a Milano.

- Concedimi una doccia, poi ci rimettiamo a lavoro. Se vuoi farla anche tu, non fare complimenti - disse stancamente.

- La ringrazio, ma sto bene - rispose Andrea dirigendosi nello studio con la doppia scrivania.

Giovanni si slacciò la cravatta e si tolse la giacca, lanciando un'occhiata al segretario che in effetti sembrava fresco come una rosa.

Quindici minuti dopo era seduto di fronte a Costa, avvolto in un comodo abbigliamento sportivo, e stavano analizzando alcuni investimenti del mercato azionario. Ordinarono sushi e verso le ventidue Giovanni allungò le braccia, distendendo i muscoli.

- Basta, sono esaurito - confessò con una punta d'invidia per il giovane segretario che sembrava instancabile.

Costa alzò la testa dai documenti con la protesta sulla punta della lingua, ma serrò le labbra quando vide il volto del suo capo. Tappò la penna, chiuse l'agenda e spense il tablet.

- Ciò che mi premeva per poter gestire l'investimento lo abbiamo stabilito... - mormorò fra sé - Grazie del suo tempo, signore, a lunedì - aggiunse sollevando gli occhi e sorridendo.

- Costa? - lo chiamò Giovanni appoggiandosi allo schienale della sedia e dondolando - Com'è andata con la Corsini al ballo delle debuttanti? - chiese all'improvviso notando la fretta con cui, stranamente, se ne stava andando.

Il segretario si bloccò in piedi, tablet, cellulare e agenda ben saldi in mano sotto il braccio destro. I secondi che intercorsero fra la domanda e la risposta furono già una conferma per Giovanni.

- Bene - disse semplicemente.

- Hai finalizzato? - indagò ancora sottintendendo se ci fosse andato a letto e il giovane arrossì appena, cosa che Giovanni non credeva possibile in quel ragazzo così composto e serio.

- S-Sì, signore - ammise Costa con un sussurro lieve, abbassando lo sguardo

- Veramente? Complimenti! La stai frequentando? - insisté osservando divertito il disagio del giovane.

- N-No, non credo - balbettò Andrea incapace di fronteggiare il suo capo.

- Non credi? - ripeté Giovanni scrutando il volto del segretario. Non era mai stato un pettegolo né gli interessavano le voci o i chiacchiericci, ma in quel frangente sarebbe stato curioso di sapere come Costa avesse conquistato la giovane contessina. Sebbene Arianna pensasse il contrario, il fatto che il ragazzo fosse una persona qualsiasi aveva un peso enorme e lui si intromise per l'ultima volta in quella relazione.

- Dovresti dirle la verità, prima che lei si innamori davvero, così che possa decidere se combattere per te o meno. Oh... e ovviamente dovrebbe piacere anche a te e anche tu dovresti lottare per lei - consigliò alzandosi a sua volta.

Costa lo guardò interdetto e Giovanni fu il più schietto possibile senza offenderlo.

- Voi due appartenete a due mondi diversi. La contessa Corsini ha cercato di farmi sposare sua figlia da quando ha compiuto 18 anni... -

Costa sembrò realizzare all'improvviso e arrossì di nuovo.

- Oh, non deve preoccuparsi di questo - replicò con più convinzione - È stata una notte e basta. Credo che lei sia innamorata di qualcun altro - aggiunse corrugando la fronte.

- Sì, ha un'infatuazione per Angelo, ma lui non ha mai avallato quel sentimento infantile - spiegò Giovanni annuendo con un gesto della mano che sminuiva la questione. Era ora che Chiara uscisse dal suo guscio e la smettesse di correre dietro a qualcuno che non avrebbe mai ricambiato i suoi sentimenti.

Legami indissolubili [completo]Where stories live. Discover now