Stanza delle Necessità

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Beatrice aprì gli occhi di scatto.

Si trovava in una stanza che non era la sua, in un letto matrimoniale con sdraiato affianco... o Merlino.

Sdraiato affianco a lei, con un'espressione angelica sul volto, si trovava Edward Nott, il suo migliore amico.

O meglio, il suo ex migliore amico.

Avevano litigato circa due settimane prima, per un motivo molto stupido: la vita sentimentale di Beatrice.

Quest'ultima si stava frequentando con un Tassorosso del settimo anno, appunto un anno più grande di lei.

Il moro, venendolo a sapere, era rimasto sconvolto e si era arrabbiato tantissimo con la ragazza.

Sosteneva che i Tassorosso fossero ragazzi senza personalità, troppo emotivamente deboli. E ovviamente lei non poteva frequentare un ragazzo più grande, nossignore.

Tecnicamente lei non poteva proprio frequentare ragazzi, se non voleva scatenare l'ira del migliore amico e del fratello.

Ma questa è un'altra storia.

- NOTT!- tuonò la ragazza.

- Salazar, i timpani- disse stropicciandosi gli occhi. Una volta messa a fuoco la situazione in cui si trovavano, ovvero loro due in un letto matrimoniale, da soli e non ricordando assolutamente nulla della sera prima, il ragazzo si mise subito a sedere e, con uno sguardo leggermente confuso chiese: - Dove siamo?

- Secondo te starei urlando come una pazza isterica se lo sapessi?!- urlò di nuovo la ragazza.

- Tu sei una pazza isterica- disse lui ridendo.

E la mora gli mollò un ceffone.

****

- Potter, sai stare fermo due cazzo di secondi?! - sbuffò la ragazza appoggiando l'orecchio alla porta.

A parlare era stata Martina Zabini, una delle migliori amiche di Beatrice.

Lei e Albus Potter avevano fatto addormentare i due ragazzi, trasportandoli nella stanza delle necessità per fargli fare pace.

Entrambi, essendo i migliori amici di l'uno e l'altra, avevano notato che Beatrice e Edward stavano molto male per la litigata.

Così Martina era stata costretta a parlare con "quel Potter" per fat risolvere la litigata all'amica.

- Scusa scusa- rispose il moro imitando il gesto della ragazza.

Conoscendo bene Beatrice, non voleva che commettesse un omicidio nei confronti dell'amico.

****

- Aia!- urlò Edward per via della cinquina della mora.

- Che femminuccia - ghignò la ragazza.

- Gne- le fece il verso il ragazzo. - Quindi... siamo bloccati qui dentro?

- Ma dai, non ci ero arrivata lo sai?

- Potremo approfittarne per risolvere- propose Edward, con il suo solito tono sarcastico.

- O potresti chiudere la bocca e lasciarmi dormire in pace- disse Beatrice sdraiandosi di nuovo sotto le coperte.

- Dai Bea, veramente... io non so stare senza di te...- la implorò.

- Potevi pensarci prima di vietarmi di uscire con chi mi pare!- urlò la ragazza riemergendo da sotto il cuscino.

- Beh sei tu che esci con i ragazzi! non è colpa mia, lo sai che poi ho questa reazione!

- Ora è colpa mia se esco con le persone? Vedi di togliertela questa abitudine! Perché devi sempre farti i cazzi miei?!

- Perché poi ci stai male e lo sai che odio vederti triste- rispose il Nott facendo un passo avanti dato che la ragazza si era alzata.

- Ah sì eh?

- Mi fa male al cuore vederti soffrire e lo sai. Proteggerti è... è... un riflesso involontario, capisci?

- Oddio, ora vomito guarda!- disse ironica la ragazza.

***
- Ma è mai possibile che Bea non abbia un cuore?- disse Albus con l'orecchio incollato alla porta.

- Me lo chiedo spesso... comunque il problema serio è Edward, ma dai anche io mi sarei sparata in bocca!

***

- Potresti fare la persona seria per una volta?

- Sono serissima! Qui quello che dovrebbe crescere sei tu, non ho mica cinque anni! Non mi servono le guardie del corpo, so benissimo cavarmela da sola! tipo quando al terzo hanno ho lanc...

Non fece in tempo a finire la frase che il ragazzo la zittì con un bacio.

- Ah, com'è che era? "Non puoi frequentare ragazzi!"

- Zitta e baciami.- disse riposando le labbra su quelle della ragazza.

***

- Quella ragazza è bipolare- constatò il moro. - Prima gli grida contro e poi si baciano!

- Albus, la sai tenere chiusa quella bocca? E comunque ti ricordo che è anche la tua di migliore amica! - disse mia continuando ad ascoltare ma conversazione dei due all'interno della stanza.

- Scusa scusa. - rispose. poi si rese conto che la ragazza lo aveva chiamato per nome. - Aspetta un secondo, mi hai chiamato Albus?!

La ragazza gli fece segno di stare zitto sorridendo.

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𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝘁à || 𝗯𝗲𝗮𝗿𝗱Where stories live. Discover now