*Prologo

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"Devo per forza?" sbuffo alzando gli occhi al cielo.

"Dai Tomlinson,hai perso la scommessa e poi guardati,sei proprio bono." Sonia mi fa l'occhiolino dandomi un leggero bacio sulla guancia e alzo nuovamente gli occhi al cielo. Non ci credo che sto realmente per farlo. "Su. Entra." mi spinge contro la porta del bar,io sbuffo nuovamente ed entro,rimpiazzando il mio cipiglio con un enorme sorriso falso. Quando mi volto verso la porta per dare un'occhiata a Sonia,per mia irritazione,sta ridacchiando seguendo ogni mio movimento. Odio scommettere con lei,vince sempre. Per quanto io le voglia bene,a volte vorrei vederla perdere e ridere di lei. Poter dire per una volta 'Ho vinto io questa volta'. Mi sentirei bene. Crudele da parte mia,lo so. Ma é il nostro gioco malato.

Quando mi avvicino al bancone il ragazzo che lavora qui è girato,intento a preparare del caffè. Schiarisco la voce e lui si gira. Okay,forse Sonia ha ragione,è un bel ragazzo. Me lo aveva proprio descritto così. Occhi verde smeraldo e riccio. Mi sembra che abbia venti anni. Si capisce.

"Ciao!" lo saluto sorridendo. 

"Ciao. Cosa posso portarti?" chiede con un sorriso - non prendetemi per gay - dolce e luminoso.  

"Caffè,grazie." batto le ciglia e in modo poco maschile mi siedo sull'alto sgabello di fronte al riccio e vi appoggio i gomiti sorridendogli. Lui mi guarda torvo - forse sembro più una scimmia in calore - e annuisce,regalandomi un altro sorriso e voltandosi. Resto immobile ad aspettare e quando una mano da dietro mi tocca la spalla e mi volto immediatamente trovo Sonia divertita. Ho già detto che è irritante? "Cosa vuoi?" sbuffo girandomi con lo sgabello girevole completamente verso di lei,dando le spalle al ragazzo riccio occupato a preparare del caffè.

"Così non concludi niente." mi sussurra all'orecchio ridacchiando. Perchè ho accettato la scommessa? Sapevo che avrei perso - infatti eccomi qui.

"Cosa dovrei fare,sentiamo!" roteo - per quella che sembra la milionesima volta - gli occhi al cielo.

La mia - irritante,ma bellissima - migliore amica si siede sullo sgabello accanto al mio e squadra dalla testa ai piedi il ragazzo - che finalmente sta venendo verso di me con una tazzina in mano - con un'espressione che urla 'Mi farei questo ragazzo in ogni buco'. Scioccante.

"Parla con lui." sussurra velocemente Sonia - ricomponendosi dal suo stato di adorazione e perversione verso il riccio che adesso è davanti a noi. Non potrai fartelo nè ora e nè mai,mia cara Sonia.

"Ecco a te." sorride il ragazzo posando la tazzina davanti a me.

"Grazie...scusami,ti chiami?" chiedo portando la tazzina fumante alle labbra. Odio il caffè,dio cosa mi tocca fare. Alla mia domanda il viso del ragazzo si illumina ancora di più grazie al suo sorriso adesso più ampio, facendogli comparire una fossetta ad entrambi i lati della bocca. 

"Harry,mi chiamo Harry." risponde allegramente con la sue voce roca. Ti ho soltanto chiesto come ti chiami,non di scoparmi amico!

"Bene,grazie Harry. Io sono Louis." esclamo cercando di nascondere la voglio che ho di uccidere la ragazza che al mio fianco sta ridendo sotto i baffi. "Quanti anni hai,Harry?" alla mia domanda i suoi occhi si illuminano e tira fuori una sedia,sedendosi di fronte a me. Sei strano forte. Assurdo.

"Ne ho venti,o almeno quasi. Li compio tra due settimane." continua a sorridere passandosi una mano tra i suoi - adesso scompigliati - ricci. "E tu?"

"Ventuno. Già fatti,se ti interessa." ironizzo facendolo ridacchiare. Grandioso. Mi giro verso Sonia supplicandola con lo sguardo di andarcene,ma lei scuote la testa avvicinandosi e schioccandomi un bacio sulla guancia. E' ormai un vizio per lei baciare le mie guance - devo ammettere di amare questo vizio. Quando mi volto verso il ragazzo,lo trovo a fissarci con fin troppa curiosità. "Lei é Sonia." la presento sorridendole,meritandomi un altro bacio sulla guancia. Devo ricordarmi che basta sorriderle per avere uno dei suoi dolcissimi baci.
"La tua ragazza,immagino" ipotizza Harry regalandole un sorriso.
Io scuoto la testa ridacchiando "No,non é la mia ragazza. É la mia bellissima migliore amica. Io sono..." non ci credo ancora che sto per dirlo. Mi rovineró la vita. E se Harry conoscesse molte persone e lo farebbe sapere a tutti? Insomma,io sono conosciuto come il ragazzo che si farebbe qualsiasi ragazza in qualsiasi buco. Lo faccio davvero,é una distrazione - una piacevole distrazione. No,non posso dirlo solo per una stupida scommessa. Non posso rovinarmi la reputazione. Mi chiamano - e tengo a precisare che lo sono - il Dio del sesso. Al diavolo la scommessa.
"Tu sei?" chiede Harry con voce impaziente. Mi giro a guardare Sonia che mi sta urlando silenziosamente che se non lo dico saranno guai. Bene,allora al diavolo paradisiaca reputazione.
"...sono gay." dico velocemente.chiudendo gli occhi e sospirando pesantemente. Non posso crederci. Prendo un lungo respiro e apro gli occhi incontrando quelli di Harry che sono spalancati per la sorpresa. "Cosa c'é? Mai visto un ragazzo così bello,gay?" ironizzo riportandolo alla realtà. I suoi lineamenti tesi per lo shock si addolciscono e mi sorride. Sorridi ogni fottuto momento della tua vita?
"No. Solo non me lo aspettavo. Sai,anche io lo sono." dice alzandosi e rimettendo al suo posto la sedia. Lo sapevo già,comunque. Non sarei qui adesso se non lo sapessi! Lo dice come se ne andasse fiero. Come si puó essere fieri sull'essere gay? É ridicolo essere attratti dallo stesso sesso,lo trovo anormale. Queste persone sono malate. L'omossessualità é una malattia - una delle peggiori a mio parere.

"Davvero?" esclamo facendo finta di esserne sorpreso e di non saperlo. Prima o poi vincerò la coppa come miglior attore. Il ragazzo annuisce,sorridendo. Ma guarda che novità. Harry che sorride? Seriamente? Mi sento come una scimmia sullo spazio. Certamente! 

Stava per aprire bocca,ma una cliente fa il suo nome. Lui ci fa un segno con il capo per farci capire che arriva subito e si dirige verso il tavolo dove è seduta la cliente. Ma non per togliere qualcosa al suo modo di essere gay,ma lo è veramente? Insomma,non ha nulla di gay. E' quasi addirittura più maschile di me. Quasi.

"Invitalo ad uscire." bisbiglia Sonia.

"Mai." scatto verso di lei incenerendola con lo sguardo.

"Una scommessa è una scommessa e tu l'hai persa. Dov'è finito l'uomo che c'è in te?" domanda poggiando una mano sul suo cuore in modo drammatico.

"Dentro una pattumiera." sorrido facendole l'occhiolino.

Sonia fa una smorfia irritata facendomi ridacchiare. Quando Harry è davanti a noi riprendendo la sedia,la mia migliore amica mi sussurra all'orecchio quello che avrei voluto sentire da circa due anni. "Ti presenterò a mia cugina Emily." sorrido immediatamente annuendo già eccitato all'idea. "Ma," aggiunge facendomi scomparire il sorriso "solo se chiederai ad Harry di uscire." Ovviamente non me lo feccio ripetere due volte.

"Harry,ti va di uscire con me?"

Bet. |Larry Stilynson|Where stories live. Discover now