Demons

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When you feel my heat
Look into my eyes
It's where my demons hide
It's where my demons hide

«Non sentirai niente» Disse prima di...
«Aaaah!» Gridò Fenrir.
Gli incubi lo tormentavano ormai da cinque anni, quando quell'essere uscì da sotto il suo letto e...
Non osò nemmeno pensarci.
La sua vita era un incubo, forse peggio di questi che faceva la notte.
Qualche volta desiderava che fosse un vero incubo, la sua vita, e nella realtà fosse un ragazzino felice.
Fenrir aveva 15 anni ormai, abitava ad Hogsmeade, ed una notte al mese doveva rifugiarsi in una camera insonorizzata e blindata, dove la mattina dopo si sarebbe ritrovato steso a terra, sanguinante.
Ogni notte, tranne le notti con la luna piena, scavalcava I cancelli di Hogsmeade ed arrivava dietro ad Hogwarts, la scuola dove non era stato ammesso.
Si sedeva su un basso ramo di un albero, e restava lì, a guardare il sogno che l'aveva accompagnato in tutta la sua infanzia, fino al quel giorno, quel fatidico giorno.
Era la centesima notte che si rifugiava lì, quando sentì qualcosa prendergli le spalle.
Buio.
Nero.
Vide delle persone incappucciate guardarlo; ed un ragazzo dal viso acuminato ed incavato, che lo fissava.
Cercò di parlare, ma dalla sua bocca usciva solo un suono strozzato.
Dopo circa un minuto riuscì a parlare.
«Chi... siete...» Chiese Fenrir ansimante. «Sono Tom Riddle, piacere.» Rispose il ragazzo scoperto.
«Vieni.» Continuò lui, suadente.
Fenrir non capì come, ma si ritrovò in una casa, con tanto di poltrone e camino.
Insieme a lui c'era il ragazzo senza cappuccio, che lo fissava.
«Ma dove sono...»
«Tranquillo, erano solo d'impiccio.» Rispose Tom Riddle a Fenrir, come leggendogli nella mente.
«Comunque, io so chi sei. Fenrir Grayback.» Continuò Tom.
«Come...»
«Fra di noi sei famoso, sai?»
«Noi chi?»
«Noi mangiamorte.»
A Fenrir vennero I brividi, sentendo quella parola.
«Tu potresti essere uno di noi, saresti perfetto. Noi combattiamo per I diritti di persone come te.
Perché non sei stato ammesso ad Hogwarts?
Te lo sei già chiesto, non è vero?»
Disse Tom Riddle.
Fenrir annuì debolmente.
«Perché secondo loro - Continuò Tom, alludendo agli studenti e ai professori di Hogwarts - tu non sei niente, sei uno stupido animale.
Ma non è così, giusto?»
Fenrir annuì, non gli sembrava nemmeno di farlo sponteaneamente.
Iniziò a tremare, a questo pensiero.
«Mostrami cosa sei, chi sei. Fammelo vedere. Tu sei un LUPO MANNARO!»
Fenrir sentì qualcosa muoversi dentro di sè, come se ci fosse la luna piena, ma non c'era.
Iniziò a tremare, come in preda ai tic e ad un certo punto chiuse gli occhi.
Non l'aveva mai fatto, da quando aveva incontrato Riddle.
Quando li riaprì, due occhi vuoti presero il posto dei suoi veri occhi.
Fenrir, in un suo ultimo attimo di coscienza, vide Tom Riddle ghignare.
Ma non un ghigno divertito.
Un ghigno malvagio.
Ora Fenrir non era più umano.
Ora era un lupo mannaro, e così sarevbe stato.
Allungò il braccio sinistro, con la manica alzata.
Era chiaro quello che sia aspettava.
Quello che era stato costretto a scoprire.
Quello che l'avrebbe cambiato per sempre.
Quando Riddle disse:
«Tu devi stare solo al mio servizio, stupido animale.»

Don't get too close
It's dark inside
It's where my demons hide
It's where my demons hide

Demons - Fenrir GraybackDonde viven las historias. Descúbrelo ahora