«Sul serio? Ne sono felice.. spero solo che vada tutto bene» sospirò, calando lo sguardo.

«Già, lo spero anche io» Mia potrò i piatti in tavola e recupero dal frigo un succo d'arancia e del latte.

Un enorme barattolo di cioccolato ne divenne il centrotavola, a confronto invece del piccolo contenitore di marmellata alla fragola.

«Mi sono ricordata del tuo amore incontrollabile per la marmellata alle fragole così...» non fini la frase che il suo dito si immerse nel barattolo recuperando un po' del contenuto e portandoselo alle labbra.

«Sono andata a prenderla apposta per te» si vantò, non smisi di osservarla nemmeno un secondo era meravigliosa, lì con i suoi indumenti semplici e la canottiera bianca che lasciava praticamente poca immaginazione, i pantaloncini corti e il viso ancora assonnato mentre si assaggiava  la marmellata alle fragole direttamente dal proprio dito.

«Non ti va di assaggiarla?» esordì provocandomi, per un attimo mi liberai dallo stato di trance in cui ero caduto, le sorrisi fu uno scambio di sguardi, intensi, tanto che spostai l'attenzione altrove per non esplodere di imbarazzo da un momento all'altro.

Mi massaggiai il mento e coraggioso spostai di nuovo lo sguardo sul suo viso concentrandomi sulla sua bocca, lei si afferrò il labbro inferiore denti, li persi il nume della ragione.

«Oh Michael.. » mormorò, non lo ripetè una seconda volta che si fiondò immediatamente a cavalcioni sul mio corpo, non potei fare altro che stringerla a me sempre di più e assaporai le sua labbra sporche e appiccicose di marmellata.

Lei velocemente mi liberò dalla giacca nera e cominciò a sbottonarmi la camicia.

«Devo andare in ufficio sono in ritardo» mugolai sulle sue labbra, ma la desideravo così tanto da non capire neanche che ore fossero, ero soltanto concentrato sul suo corpo minuto e accaldato intrecciato al mio più di ogni altra cosa al mondo.

«Be' per una volta il capo dell'azienda non potrà avere un contrattempo?!» ansimò, senza smettere di baciarmi.

«È importante sul serio» cercai di liberarmi dalla sua presa ma fu impossibile, si spostò dalle mie labbra al collo per tempestarlo con umidi e caldi baci.

Chiusi gli occhi e gettai leggermente la testa all'indietro per via dell'eccitazione e impazienza che continuava a dominare il mio corpo, ero combattuto ma sapevo che prima o poi avrei ceduto. Senza dir nulla prese coraggio e afferrò le mie mani in modo che potessero aiutarla a privarsi della canottiera bianca. Mi bloccai sul colpo, le mie mani erano paralizzate sulla sua schiena nuda, mentre i miei occhi non smisero di ispezionare i suoi seni morbidi e rosei, la mente mi si offuscò e decisi che quando e come voleva Mia poteva fare di me ciò che desiderava.

«Andiamo di sopra..» ansimai con la fronte attaccata alla sua. Senza procurarle disturbo mi sollevai sorreggendola per le cosce che aveva precedentemente avvolto attorno al mio bacino.

Non smisi neanche un attimo di baciarle la bocca, tentai di far attenzione a non inciampare fra le scale, non mi resi neanche conto in che stanza stavamo per fare l'amore l'importante è che desideravo, bramavo ogni centimetro del suo corpo. I nostri corpi tremanti e ansimanti finirono sul grande materasso matrimoniale della camera di Jamie.

Jamie's point of view

«Una vera delusione, almeno poteva avvertici prima che il matrimonio era stato annullato» brontolai con accanto mia moglie che inseriva delle cuffie nelle sue orecchie per via del frastuono orribile dell'aereo.

«Cosa ci può fare Clarissa se James l'ha tradita? Anzi per fortuna l'ha scoperto in tempo» mi massaggiai la fronte, avevo molto lavoro da sbrigare, faccende non concluse e per di più una sorella testarda e affamata di verità.

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