Religione

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Parte 1

28 Agosto 2019

Nella mia famiglia vi è un legame particolare con la religione. Ho la fortuna di essere frutto di due culture differenti, grazie al fatto che mia madre proviene da un paese oltreoceano.
Porto con me due bagagli culturali totalmente differenti, ma sono stato improntato più verso una parte rispetto all'altra.
Mio padre, assieme ai suoi avi, è un cristiano cattolico, mentre mia madre si ritiene atea nonostante i suoi genitori mischino alle credenze tendenzialmente protestanti, quelle animiste tipiche del folklore del luogo.
Grazie a ciò, ho avuto la possibilità di analizzare lo stesso quesito sotto due punti di vista differenti.
Dopo alcune osservazioni e quesiti che mi sono posto ho deciso di ritenermi ateo, agnostico probabilmente, ma sotto questo punto di vista si presentano alcuni paradossi che mi fanno dubitare della possibilità di ritenere un agnostico  ateo al tempo stesso.

La religione ha guidato l'uomo dai tempi più remoti e si manifesta, nella sua prima forma, come politeismo.
Il politeismo consiste nel credere in molteplici divinità, le quali governano la natura;gli uomini primitivi credevano nel dio del sole, della luna, della morte e via dicendo ed eseguivano riti in modo tale da non scatenare la loro ira. I riti per la fertilità, ad esempio, dove sotto il terreno venivano sepolte delle veneri di legno per far sì che il raccolto potesse essere prolifico, oppure i riti di sepoltura, che non sono altro che riti di fertilità, in quanto l'uomo sperava che dal punto in cui il caro fosse stato sepolto, questo potesse rinascere.
Da qui si sono evolute tutte le altre religioni, in modi sicuramente differenti, ma che conservano ancora molte similitudini.
La religione quindi si è fin da subito manifestata come un qualcosa che potesse rendere migliore la vita dell'uomo, credere in un qualcosa che porta la luce per cercare cibo ogni giorno e porta il buio per nascondersi dalle bestie ogni notte, qualcosa che renda più prolifico il raccolto e qualcosa che faccia ritornare in vita dopo la morte. E non a caso nelle religioni primitive la speranza di una rinascita carnale si evolve, con il passare dei secoli, in una rinascita in senso spirituale. Cristo che risorge e sconfigge la morte per ascendere al regno di Dio, non è che l'evoluzione dello stesso concetto primitivo.
Al giorno d'oggi, le religioni più popolari sono quelle monoteiste: cristianesimo, ebraismo ed islamismo. Il monoteismo consiste nel credere in un solo Dio, eterno, onnisciente, onnipresente ed onnipotente.

Nonostante ciò esistono comunque tutt'oggi varie forme differenti di religione,ad esempio il buddismo, il taoismo, etcetera. La prima domanda che mi sono fatto, quindi, è stata:"come mai non tutti credono ad un unica religione?".
Come ho detto in precedenza, tutte le religioni tra loro hanno qualcosa di simile e hanno lo stesso scopo, allora perché il bisogno di avere così tante varianti?
Beh, la risposta a questa domanda è più che semplice, perché la religione si è evoluta in regioni diverse in popoli con usi e costumi diversi. Però qui si cade in un problema non di poco conto, ovvero il fatto che la religione sia influenzata dagli usi e dai costumi. Come può una religione essere "vera" se sviluppatasi attorno ai canoni culturali della regione?
Mettetevi nei panni di chi, come me, ha la possibilità di scegliere in cosa credere, in una religione animista o in una monoteista. Come si può sapere quale sia quella corretta? La fede dei genitori non può essere tramandata in quanto credere in una religione esclude per definizione la possibilità di credere in un'altra, quindi si è di fronte ad una scelta, la quale non si può condurre razionalmente in quanto non si hanno le prove a sufficienza per sapere quale possa essere quella "giusta" e quale possa essere quella "sbagliata ".
Credere è prettamente qualcosa di istintivo-sensitivo, credo perché ne ho bisogno, non perché voglio credere.

Vi farò due esempi:quello per parte di nonna materna e per parte di nonna paterna.
Prendiamo in esame la prima. Lei  crede nell'animismo e quando ne ha necessità va da uno sciamano per far sì che questo possa "scacciare i mali" dalla sua vita. È una credenza molto sentita in quel luogo e chi non ci crede, e quindi non si sottopone a tali riti, viene ritenuto un pericolo e a volte viene scansato dalla società. Io stesso ho dovuto sottopormi a tali riti nonostante non credessi a tutto ciò. Ancora una volta, si dimostra che le persone credono per bisogno personale, anche solo per essere accettate nella società.
Adesso passiamo alla seconda, mia nonna materna, una cristiana modello, sempre in chiesa ogni domenica, ogni giorno a recitare il rosario e a benedire la casa, anche qui si capisce subito che lei credesse per proteggere noi e salvare la propria anima. La gente crede per gli stessi motivi per i quali credevano le persone migliaia di anni fa, per avere una vita migliore o una vita dopo la vita migliore.

~Skarovsky

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