4.

3.2K 97 4
                                    

"Pilota?" Dico sconcertata mentre i due ragazzi che sono con me ridono per la mia reazione "Già, e uno dei migliori" risponde Daniel gonfiando il petto ironicamente "Ma vi conoscete già?" "Diciamo che abbiamo avuto uno spiacevole incontro" rispondo secca a Lewis che sembra parecchio incuriosito da quel "teatrino" che stiamo facendo io e l'australiano. "Beh in tal caso vi lascio parlare, devo fare ancora un sacco di cose prima di potermi rilassare, ciao ragazzi", vedo il mio amico andarsene senza cogliere le mie occhiate assassine nei suoi confronti. Fantastico, ora sono sola con questo idiota. "Dunque, amica di Hamilton eh? Come vi siete conosciuti?" "Londra. Frequentiamo da tempo gli stessi ambienti quindi o diventavamo amici o ci odiavamo a vicenda, per fortuna abbiamo optato per la prima" sorrido leggermente cercando di non far notare il mio fastidio interiore. "Tu invece? Oltre ad avermi mentito perché non sei evidentemente un meccanico, hai qualcos'altro di interessante da raccontare?" Ride, di nuovo, inutilmente, prima di rispondere "Oh be' sai praticamente la cosa più importante, del resto cosa potrei dire per fare colpo su una ragazza mondana come te...non sono per niente come Lewis, non vado ai Party per farmi vedere, non seguo una moda particolare e mi piace far divertire le persone, penso sia importante" conclude stavolta con un sorriso "serio". "Ma basta parlare, c'è qualcosa che ti andrebbe di fare ma che non hai potuto? Ho voglia di dimostrarti che non puoi odiare Daniel Ricciardo per molto" ci penso su, mi sto quasi iniziando ad abituare a questo modo di fare un po' "pazzo", poi rispondo sorprendendo perfino me stessa "Vorrei vedere la pista completamente vuota, senza tutta questa confusione" dico. Stavolta a rimanere senza parole è decisamente lui che mi guarda un po' stupito per poi sfoggiare uno dei suoi enormi sorrisi e darmi appuntamento alle 23, senza possibilità di replica. Non so nemmeno io perché accetto la proposta ma potrebbe rivelarsi divertente.

Sono le 23 in punto e io mi trovo fuori dal circuito completamente da sola. Giuro che se è stato uno scherzo questa volta me la paga. Ma proprio mentre sto pensando al miglior modo per vendicarmi vedo arrivare verso di me una figura conosciuta "Non pensavi mica ti avessi abbandonato eh? Sono solo un ritardatario cronico" "Questo l'avevo intuito quando ci siamo incrociati per la prima volta" rispondo cercando di rilassarmi, infondo cosa potrebbe andare storto in una sera come tante. Non so bene come ma riusciamo ad entrare nel circuito, è ancora illuminato, e c'è qualcuno che ancora gira cercando di finire il proprio lavoro il prima possibile. Daniel mi prende per un braccio e mi porta sulla pista, completamente in silenzio. La cosa si fa abbastanza imbarazzante ma per fortuna ben presto il mio accompagnatore per questa sera decide di aprir bocca "Bene adesso sei esattamente sulla piazzola della pole position, dove è partito Lewis" è tutto cosi inaspettatamente bello questo weekend, a partire dal paddock, la gara e ora questo, è come se fossi sempre stata in questo mondo eppure è la prima volta che vivo queste sensazioni. Un brivido percorre il mio corpo e non so se per il freddo o per quella strana sensazione di aver trovato il mio posto, dopo tanto tempo. Daniel se ne accorge e decidiamo di incamminarci lungo la pista chiaccherando un po'. Non so per quale motivo ma questa sera lo vedo meno odioso di prima, sarà che ora è un semplice ragazzo Australiano che mi racconta di come sia nata la sua passione per i motori, non lo so, ma mi sento più tranquilla. "Ma basta parlare del mio talento, parlami di te" "Beh fidati non è una storia così emozionante. Sono nata qua, a Melbourne ed ero felicissima, poi quando avevo 14 anni i miei genitori hanno deciso di mandarmi a studiare in un college in Inghilettera, pensando che questo potesse farmi conquistare una posizione di successo una volta tornata a casa. Ma ho deciso di non tornare" "Come mai? Se posso chiedere" sembra molto interessato al mio racconto, non sono abituata a qualcuno che veramente voglia conoscere Melissa "Perché lì ho trovato me stessa, o così penso. Sono qualcuno, mi conoscono, ho la vita che sognavo da bambina e non mi manca casa, o almeno così pensavo prima di tornare" "Ma non eri più tornata dopo i tuoi 14 anni?" Mi domanda "Oh si ovvio, ma negli ultimi 4 anni avevo preferito stare a Londra, avevo molte più cose da fare là che qua, e così ho chiesto ai miei genitori di venirmi a trovare. Ma ovviamente, me lo potevo aspettare, hanno mandato solo mia sorella con i loro saluti" "Mi dispiace Mel...io sono cosi legato alla mia famiglia che non posso nemmeno immaginare cos' abbia provato tu". Improvvisamente mi blocco, erano anni ormai che non sentivo quel nome, Mel, e la cosa mi ha leggermente colpita. Sento quasi che sto per piangere, è un soprannome che amavo una volta ma mi ricorda quando ero piccola e non ho intenzione di essere debole ripensando a quel momento. Decido così di interrompere la conversazione e tornare a un tono quasi formale "Non chiamarmi cosi grazie. Ora devo proprio andare si è fatto tardi" Daniel è visibilmente confuso e cerca di chiedermi qualcosa ma lo ignoro tornando verso l'uscita. Lo sento correre per raggiungermi, bloccarmi per il polso e costringermi a girarmi verso di lui. Per quanto possa farmi effetto trovarmi cosi vicina a lui decido di dimenarmi e salutarlo freddamente andandomene il più velocemente possibile.

Quando esco dalla doccia mi sento quasi rinata. So di aver sbagliato a comportarmi così ma non ho avuto alternative, avrei ceduto e non posso permettermelo, con nessuno. Mi siedo sul letto e spengo il cellulare, ignorando le chiamate di Lewis, evidentemente deve aver saputo cos'è successo e vorrà chiedermi ogni dettaglio, ma ora non mi sento per niente in vena. Voglio solo dormire e non pensarci, ma questo mi risulta impossibile. Quando chiudo gli occhi infatti rivedo solo ogni dettaglio della serata passata con Daniel, fino alla fine è stata fantastica. Ero serena, veramente, ero felice e allegra. Ho riso come non mi capitava da tempo ascoltando i suoi ricordi d'infanzia e sono arrivata alla conclusione che non sia per niente un'idiota, anzi. Sorrido ripensando alla faccia divertita di Daniel quando gli raccontavo qualche aneddoto a lui sconosciuto sul mio migliore amico, poi mi addormento rilassata come non mi capitava da troppi anni.

Madness - Daniel Ricciardo Where stories live. Discover now