Capitolo 2

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Fudou non era mai stato una persona molto propensa a fidarsi del prossimo, in particolar modo quando la sua vita sembrò accartocciarsi su sé stessa.

Ma questo era avvenuto più di 10 anni fa e non voleva ricordare delle cose che ancora oggi non lo facevano dormire la notte. L'unica cosa che quell'esperienza gli aveva lasciato erano cicatrici, incubi e una buona dose di diffidenza e paura nei confronti del genere umano. Col tempo si era abituato e gli incubi iniziavano a farsi sporadici tanto che alcune volte si era illuso di aver dimenticato quel periodo orribile della sua vita. Ma ovviamente non era così e impallidiva ogni volta che quei ricordi riaffioravano brutalmente nella sua mente.

Non avrebbe però lasciato trasparire nessun cenno di paura dal suo sguardo. Era sempre stato bravo a indossare una maschera d'indifferenza e strafottenza in modo da apparire sempre forte anche quando dentro di sé non lo era per nulla. In questo modo era tutto più facile.

Fudou alzò gli occhi al cielo azzurro e sospirò, osservando le nuvole grigie all'orizzonte avvicinarsi sempre di più nella sua direzione. Riprese a camminare, dirigendosi velocemente verso casa ma qualcuno gli andò contro. Cadde a terra di sedere ed era pronto ad inveire contro il coglione che gli era andato addosso quando una mano entrò nella sua visuale.

Sussultò e scostò la mano, mugugnando un - grazie, ma faccio da solo.-

Poi però sollevò lo sguardo e non poté credere ai suoi occhi. Davanti a lui c'era Kidou Yuuto in persona, il suo ex acerrimo nemico durante il periodo con Kageyama e acerrimo rivale durante il Football Frontier International. Anche Kidou aveva spalancato gli occhi alla sua vista, però stava già indurendo il volto lanciandogli un'occhiata sprezzante.

- Fudou, che ci fai da queste parti?-

La frase risultò assai come un'accusa alle orecchie del moretto che aggrottò le sopracciglia guardando l'altro con un piccolo guizzo di fastidio negli occhi chiari.

- Buongiorno, Kidou-kun - lo salutò con ironia. - Stavo facendo una passeggiata. A quanto mi risulta il marciapiede è di dominio pubblico e ci possono camminare anche quelli dei bassi fondi.- Fudou parlò con abbastanza strafottenza nella voce da far stringere i pugni a Kidou.

- Non intendevo questo! Sakuma e Genda non hanno tue notizie da anni ed erano preoccupati per te perché non sapevano dove fossi finito. Ed ora spunti così dal nulla?! Pensavano fossi morto!-

Kidou era adirato nonostante la voce fosse ben controllata; lo si poteva ben vedere dai pugni stretti e dalla rigidità del suo corpo.

Fudou lo guardò, spalancando un po' gli occhi, poi fece un piccolo sorriso amaro, abbassando gli occhi sul marciapiede. Il sussurro che gli uscì poco dopo dalle labbra fece sussultare di sorpresa Kidou.

- E se magari fossi davvero morto che importanza avrebbe avuto?-

- Avrebbe avuto importanza perché in questo mondo ci sono delle persone che ti vogliono bene e si dispiacerebbero per la tua morte!-

Kidou gli aveva risposto così ma non fu la risposta che Fudou si aspettava. Semplicemente annuì e lo superò, camminando verso la direzione da cui era venuto il rasta, le mani in tasca e il capo basso a nascondere il sorrisino amaro che gli delineava le labbra.

- Fudou! Non abbiamo finito!-

Fudou non lo stette a sentire e sollevò una mano per salutarlo.

- Ci si becca in giro, Kidou-kun.-

Le parole di Fudou trasudavano arroganza ma i suoi occhi erano tristi e vuoti. Kidou non rispose al suo saluto; strinse solo i denti e lo guardò andare via.

Feeling empty... Or full of everythingWhere stories live. Discover now