il dolore, così sopraffine,
sembrano decine
di faccine,
senza occhi
senza ritocchi
senza scarabocchi,
ma non spaventano;
ti tormentano
ti addormentano
e in quel sonno che credi vero
è solo un siero
di un pensiero
così straniero,
prigioniero
di un'emisfero
che non lo appartiene.
Dove non ci sono cene,
dove le sue vene,
non son nient'altro che strade
dove ci cade,
dove evade
dimenticandosi
di tutti i gelosi,
di tutti i suoi pensieri
che ti condannano come la xerosi,
secca com'è la pelle secca è la sua mente,
come se l'amore fosse assente
e il dolore onnipresente.