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Prima di iniziare vi chiedo il gentile favore di votare/commentare la storia se vi è piaciuta, buona lettura.

Hei, è da tanto che non ci si sente. Come stai? Ti ricordi di me? Forse no... ma ti aiuterò a farlo.

Oggi... ho deciso di raccontarti in breve una storia. La storia di noi due e di ciò che siamo stati, precisamente.

La storia di come sei riuscito a far riacquistare significato al termine "felicità". O per lo meno, è ciò che hai tentato di farmi credere.

Perché? Beh, questo lo scoprirai alla fine, se vorrai leggere. :)

In realtà non c'è molto da dire. In fin dei conti, sappiamo entrambi che tu preferivi lui rispetto a me.

Non è vero, Claude Faustus?

Certo che è così... ma ormai non ha più importanza. Sappi che non sono arrabbiato. Anzi, il contrario. Se devo dire la verità, un po' mi manchi.

Molto probabilmente non leggerai neppure questa lettera perchè la considererai futile o perché non mi sopporti, gettandola in qualche angolo dimenticato anche dal mondo stesso.

Non mi hai mai sopportato in verità però non l'hai mai dato a vedere. Ma io me ne ero accorto.

L'ho sempre saputo, che per te non ero altro che un ragazzino iperattivo, dai modi poco eleganti e molto spesso infantili. Non ero altro che una comune anima di cui ti saresti cibato per placare la tua fame. Vero?

Ma a quanto pare, non è andata così. Ho fatto davvero un macello questa volta. E dato che ormai non si può rimediare in nessun modo, non so cos'altro fare se non chiederti scusa.

Scusa per esser stato un padrone così sciocco e detestabile. Non sono stato in grado di essere all'altezza di Ciel Phantomhive. Ma poco importa, ciò che volevo io era solo dell'amore. E tu, in qualche modo, sei riuscito a donarmi la sensazione di essere amato... anche se era solo una dolce illusione.

Ma non mi lamento. Tutto sommato sono stato bene con te. Sono onorato di averti avuto al mio fianco nei panni di un maggiordomo diabolico.

Però... ad essere sinceri, c'è una cosa che non ti ho mai detto. Ti spiegherò in breve in modo che tu capisca.

Io odio Ciel Phantomhive. L'ho fatto dal primo istante in cui tu hai posato gli occhi su di lui... e te ne sei perdutamente "innamorato", bramandolo a tutti i costi.

Ciò che desideravo io è che tu avessi occhi solo per me. Ma dalla vita non si può ricevere sempre tutto. Per questo a me, va bene così.

Comunque, ora sono felice. Questa volta per davvero...

-
Il demone interruppe la sua lettura, tentando di capirne il contenuto; e immaginando la mano del mittente che scriveva  tali parole al chiaro di luna.

Dopo brevi istanti passati a fissare il vuoto, continuò.
-

Hei Claude.
Tu mi hai mai desiderato? Almeno per un istante?

Pff-ahahah. Che domanda sciocca e insensata. Scusami ancora per averlo chiesto. Come vedi non sono per niente cambiato.

Comunque, è ora di terminare questa lettera fin troppo prolissa.
Ancora una volta grazie dal profondo del cuore, e scusa.

Stammi bene, Claude.
Ti ho sempre amato con ogni briciolo di questo sentimento che mi rimaneva. E con amare, intendo qualcosa che va oltre ciò che tu immagini.

Cordiali saluti,
Jim Macken
(Alois Trancy) ~

...

Il demone richiuse quel pezzo di carta dopo aver letto il nome tra parentesi... prendendo quasi un colpo.

L'unico gesto che compì fu quello di asciugarsi piccole gocce salate che gli erano scappate alla fine della lettura, scivolando sul suo volto.

O meglio, non era la lettera in sé bensì solo alcune parole.

"Ti ho sempre amato con ogni briciolo di questo sentimento che mi rimaneva."

Almeno così tentò di convincersi.
La realtà era che ogni singola lettera inchiostrata su quel foglio, gli aveva fatto male. Lo avevano colpito dritto al cuore.

Un demone che piangeva? Già.
Claude stava piangendo in silenzio.

Si alzò in piedi, schiarendosi la voce senza proferire parola fin quando non raggiunse l'ingresso della stanza.

Si voltò verso il tavolo su cui era poggiata la lettera, senza neppure farsi lo scrupolo di come avesse fatto a riceverla o di come quel ragazzo potesse avere ancora ricordo del loro contratto ormai inesistente.

La guardò fin quando non proferì parole nette e coincise, ma dal sapore amaro.

<<Statemi bene. Spero che ora, almeno Voi, abbiate trovato la vera felicità... your highness>>.

E detto quello, chiuse la porta alle sue spalle tornando alla solita vita da demone qual era.

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