Non era più appoggiato al palo dov'era prima,perciò uscì e lo cercò nel parchetto sicuro che non fosse in Chiesa. Mancavano solo 5 minuti all'inizio della cerimonia e lui stava iniziando a credere che si sarebbe davvero sposato senza prima rivedere il suo partner,fin quando non lo vide: seduto su un muretto in una zona meno in vista del parchetto,che fumava l'ennesima sigaretta.
<<Così ti ammalerai>> disse,istintivamente,avvicinandosi.
Dazai alzò lo sguardo e forzò un sorriso,che somigliava di più a una smorfia beffarda.
<<Buongiorno Chuuya~ da quanto non ci si sente?>>
Mise in bocca la sigaretta e avvicinò l'accendino che continuava a spegnersi per via del vento.
<<Da quando mi hai scritto una lettera dicendomi soltanto che non mi avresti più fatto da testimone>> il rosso tirò fuori il suo accendino,evidentemente antivento,e accese la sigaretta al moro che lo ringraziò silenziosamente.
Ci fu un momento in cui nessuno dei due parlò,Chuuya dondolava da un piede all'altro.
<<Dovresti essere in chiesa adesso,no?>> il moro interruppe il silenzio.
<<Isoka e Murakami sono morti..>> gli parlò da sopra l'altro,poi osservò la faccia semi compiaciuta di Dazai <<ma tu questo lo sapevi già,altrimenti non saresti qui..O forse lo avevi addirittura previsto>>
La capacità di deduzione e previsione degli eventi di Dazai aveva sempre dato sui nervi a Chuuya,che adesso aveva la faccia di chi è sull'orlo della crisi di nervi.
Il rosso si avvicinò di più a lui afferrandolo per il colletto della camicia,anche se era seduto <<o addirittura...>> ringhiò,ma un sorrisetto gli attraversava il viso.
Dazai sorrise.
<<Si,li abbiamo uccisi noi~>>
Chuuya lasciò il partner,sbuffando.
<<Aspetta, "noi" chi? L'Agenzia? La Port?>> chiese,scrollandosi i vestiti.
<<Io e il mio nuovo.. Partner,socio in affari,chiamalo come vuoi,a lui non piace essere etichettato>> spiegò con nonchalance il moro.
Le campane della chiesa presero a suonare,era ora.
<<Beh..Devo...>> biascicò,girandosi.
Chuuya si allontanò a malincuore e si diresse verso il grosso edificio. Non ci poteva credere di starsi davvero per sposare con Faith Foster,che sarebbe presto diventata Faith Nakahara.
Dopo aver fatto un paio di passi si voltò verso il muretto: Dazai gli sorrise sincero e mimò con le labbra un "buona fortuna".
Le tante voci delle persone nella chiesa,le campane e il peso dei suoi pensieri mandarono completamente fuori di testa Chuuya. Davvero proprio lui che aveva sempre ingannato il Fato adesso si stava lasciando trasportare senza opporre resistenza? Davvero quella cascata di sentimenti che provava quando Dazai era intorno sarebbe sparita solo perchè aveva un anello nuziale al dito? Davvero voleva legarsi in modo così perenne ad una persona? A Faith?

<<Ma vaffanculo>> esclamò,per poi girarsi nuovamente e buttarsi fra le braccia del moro,non poco sorpreso da quel gesto,premendo le labbra sulle sue. Quella volta nessuna esitazione,nessun rimpianto. Era ora o mai più e lo sapevano bene: Chuuya si sedette tra le gambe di Dazai per non dover stare piegato mentre quest'ultimo lo avvolgeva flebilmente con le braccia,come ad assicurarsi che non fosse un miraggio o un'illusione. Mentre le campane suonavano a loro non importava niente del mondo che avevano intorno,ma presto qualcuno uscì dalla Chiesa per cercarlo,sentirono delle voci che chiamavano il nome dello sposo.

<<Dazai>> disse Chuuya,con la voce roca a causa del lungo bacio <<il tuo regalo di Natale..>>
Un lungo sorriso si aprì sul volto del più alto.
<<Si,erano due biglietti aerei per il Giappone per domani mattina. Sapevo che sarebbero serviti alla fine~>>
Chuuya sgranò gli occhi.
<<Non voglio nemmeno sapere come ci sei riuscito..>>
Le voci che urlavano il nome di Chuuya si fecero più vicine.
<<Chuuya..>> Dazai gli sistemò il vestito,guardandolo con aria materna <<dovresti andare>>
<<Eh? "Dovresti andare" un cazzo>> sbottò quello in risposta,facendosi quasi sentire dai partecipanti al matrimonio <<non capisci? Isoka e Murakami sono morti,Faith da sola non è un problema. Alla fine è lei che ha creato tutta questa situazione per costringermi a stare con lei,ma adesso che sono libero perchè buttarmi nella tana del lupo? Io voglio stare con te,Dazai,in questi mesi mi sei mancato così tanto... Pensavo a te ogni giorno,a volte piangevo la notte,a letto,senza farmi vedere. La vita che voglio sei tu,e mi dispiace per ogni cosa che ho detto a Faith,quel giorno a Dicembre,perchè non lo penso davvero. Tu non mi fai soffrire,mi fai stare incredibilmente bene. Voglio stare con te,perciò non mandarmi via adesso. Se proprio devo condividere la mia vita..>> Dazai aveva gli occhi mezzi lucidi e fece per parlare,ma il partner gli mise un dito sulle labbra per zittirlo <<anzi,sai che ti dico?>> continuò e si chinò a terra a raccogliere una margherita.
Una cosa che da piccolo aveva imparato a fare era intrecciare i fiori,perciò gli ci volle un attimo per piegare il gambo del piccolo fiore e farlo diventare un anello.
Si schiarì la voce,mettendosi in ginocchio.
<<Osamu Dazai>> i loro occhi si incontrarono e si incastrarono alla perfezione. Le loro espressioni erano sincere,entrambi sorridevano per l'ilarità della situazione.
<<Mi vuoi sposare?>> chiese Chuuya,mordendosi il labbro per trattenere una risata e il moro fece lo stesso.
Tirò un sospiro,sorridendo.
<<Ma certo che voglio>>
Chuuya mise la margherita-anello al dito del più alto e poi entrambi si guardarono,scoppiando a ridere e abbracciandosi come se non dovessero staccarsi mai più.

[...]

<<Cosa pensi sia successo dopo che ce ne siamo andati?>>
Erano le 3 di pomeriggio. Chuuya e Dazai erano letteralmente corsi via dal matrimonio trovando rifugio in un piccolo ma lussuoso Hotel Inglese,dove avevano affittato una stanza nell'attesa di partire la mattina seguente per il Giappone.
Avevano mangiato,si erano riposati,ma ad un tratto per i loro corpi era diventato necessario cercarsi di più,in maniera diversa e avevano finito per fare l'amore in cucina.
In quel momento stavano tranquillamente stesi sul letto,entrambi mezzi nudi,mentre Dazai guardava assorto lo sfarzoso lampadario e Chuuya giocava con alcune sue ciocche di capelli.
<<Come dici tu>> rispose quest'ultimo <<sarà successo qualcosa di molto clichè>>
Il moro fece una smorfia <<Io odio i clichè>>
<<Potresti guardarmi mentre parli,razza di idiota? O è più interessante quell'orrendo lampadario?>>
<<Saranno 30 centimetri e sembra più alto di te~ in più è così British..>>
<<Sul serio? Anche io sono British>>
<<Per niente>>
<<Nemmeno tu lo sei!>>
<<Sono molto più British di te>>

Ridevano,battibeccavano come al solito. Si davano fastidio,poi si insultavano e ridevano,si baciavano e facevano l'amore di nuovo. Erano tornati. Qualsiasi cosa sarebbe successa da quel momento in poi l'avrebbero affrontata insieme.
Nessuno era più solo.

~🌹~
Angolo autrice~
Mi scuso con coloro che mi avevano chiesto una settimana di tempo ma per esigenze tecniche devo postare ora. In ogni caso tranquilli che rallenterò di nuovo il ritmo ad un capitolo al giorno e ci saranno delle interruzioni nelle settimane successive.
Detto questo,qui inizia la terza e ultima parte della storia.
Ringrazio tutti coloro che hanno letto fin qui e continueranno (•ᴗ•)❤
Sayonara~

‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali [Soukoku]Where stories live. Discover now