Il posto preferito di Chuuya rispettava standard decisamente più elevati. Non molto lontano dal centro città,un locale piccolo da vedersi all'esterno ma dotato di tre piani,di cui uno seminterrato e uno sulla terrazza,era adibito a ristorante e wine bar,il che era praticamente il paradiso per il ragazzo dai capelli rossi. La Port Mafia,l'organizzazione Mafiosa più potente della città,aveva corrotto quasi tutti i locali della cittadina,ma quello rimaneva ancora sconosciuto ai loro informatori. A Chuuya piaceva entrare lì e sentirsi lontano da casa,si divertiva a vedere che le persone lo prendevano in giro per la sua statura e per i bizzarri cappelli che indossava senza sapere che avrebbe potuto ammazzarli da un momento all'altro. La sua routine consisteva nell'entrare,sedersi al bancone (perchè secondo lui le sedie dei tavoli facevano sembrare tutti più bassi) e ordinare del vino.
Gli piaceva quella bevanda,ma anche se si atteggiava ad intenditore,a lui del tipo e dell'annata importava ben poco all'inizio. Aveva iniziato,col tempo,a imparare nomi e date,ma nessuno sapeva che la prima volta che era entrato in quel posto era talmente indeciso su cosa prendere che disse al barista <<Il solito!>> e il pover uomo,cercando disperatamente di ricordarsi chi fosse il suo cliente e cosa prendesse di solito (senza sapere che lui in quel luogo non c'era mai stato),nel dubbio gli servì un calice con del vino rosso inconsapevole di aver dato inizio ad una passione che a tratti sfociava nella dipendenza.
<<Yo,Nakahara!>> una voce familiare riscosse Chuuya da pensieri ignoti anche a lui stesso.
<<Fuyuke,come mai qui?>> rispose.
<<Relax...Giorno libero,hai presente?>> scherzò l'uomo dai capelli rasati che si era seduto proprio accanto al rosso.
<<Non sono il tipo>> rispose soltanto Chuuya,poi abbassò la voce <<sono appena tornato da un'operazione piuttosto.. Complessa,ecco>>
L'uomo,più grande di quattro anni,ordinò del Gin e annuì,come se avesse capito tutto da quella semplice informazione.
<<Si tratta di quel generale pazzo,eh? Come si chiama...>>
<<Dazai>>
<<Oh,certo! Dazai. Dicono che torturi le persone dieci volte meglio di ognuno di noi alla Port>>
Il rosso strinse il calice forte tra le mani. Lo aveva visto,quel giorno. Era entrato dalla porta sbagliata e aveva visto una luce psicopatica negli occhi del suo partner,intento ad infilzare una stecca rovente nell'orecchio di un prigioniero,un certo Hanko Samako,di una piccola organizzazione locale composta dai suoi familiari.
<<Beh,io vado>> si stiracchiò Chuuya,pagando e salutando il collega dei piani più bassi.

[...]

Tornato alla Port,Chuuya era nella sua camera,con in mano dei fascicoli riguardanti l'ultima operazione,quando la porta si aprì e il suo compagno di stanza entrò con aria risoluta. Richiusa la porta dietro di sè,la sua espressione cambiò completamente.
<<Hai del sapone?>> chiese.
<<No,maniaco bendato,non ho del sapone. Perchè?>>
Dazai sorrise,sedendosi accanto a lui.
<<Ho letto che ci si può suicidare mangiando il sapone! E alcune saponette hanno dei profumi davvero deliziosi,figurarsi il sapore e->>
Chuuya lo interruppe,chiudendo il fascicolo.
<<Non fraintendermi,Dazai. Non sono scandalizzato o cosa>> lo fissò negli occhi,o almeno in quello non coperto dalla benda <<è solo che non ti avevo mai visto così,è stata una cosa nuova. Ecco perchè sono andato via in quel modo. Forse non avrei dovuto>>
Il moro ascoltava attentamente,cogliendo ogni cambio di tono o di espressione del suo partner.
<<Ti ho deluso?>> chiese,infine.
Ma Chuuya rise.
<<Al contrario. Ti credevo un moccioso che se la tirava,ma a quanto pare ci sai fare,Dazai>>

Uno dei sottoposti di Dazai spalancò la porta proprio in quel momento.
<<Dazai-sama,il prigionero scappa!>>
<<Come ha fatto a scappare?>> il Doppio Nero corse verso la prigione e trovò le guardie stese a terra,senza colpi di arma da fuoco o strangolamento.
Dazai si chinò ad osservare i cadaveri,mentre anche Akutagawa era arrivato.

<<Dazai-san,lo inseguo e lo uccido?>> chiese,mentre già si preparava ad usare il suo Rashomon.
Ma il generale scosse la testa.
<<Sarebbe uno spreco di risorse,Akutagawa. È il capo di una ventina di persone,probabilmente se la darà a gambe e lascerà il paese. È improbabile che Hanko Samako ci darà problemi,in futuro>>

Il giovane corvino,poco convinto,dovette sottostare agli ordini del suo superiore.
<<Neh,Chuuya>> Dazai era ancora inginocchiato davanti ai cadaveri e aveva appena alzato gli occhi verso la parete della cella,dove leggeva una scritta rossa <<credi l'abbia fatta col suo sangue?>>
Chuuya si avvicinò.
<<Aveva solo quello. Non ne manca di fegato,al tipo eh?>> rispose il più basso del Doppio Nero.
Dazai si alzò,quella scritta gli mise inquietudine,ma doveva essere solo una sensazione. Come aveva detto,probabilmente non avrebbe mai più rivisto quell'uomo. Eppure,ogni lettera di quella frase gli era penetrata nel cervello.
"Un giorno morirai a causa mia"

Cinque anni dopo

Dazai era in un magazzino,non sapeva dove.
"Dovremmo smetterla di riempire di magazzini questo arco narrativo..." pensò,alzandosi ma barcollando.
Non ricordava come ci era arrivato,nè cosa ci facesse lì.
<<Ti sei ricordato di me vedo,signor generale>> una voce familiare proveniva da dietro di lui. Si voltò.
Hanko Samako era in piedi,con le mani nelle tasche e una stecca di ferro conficcata nell'orecchio.
<<Non dirmi che te la sei presa per quella!>> rise il bendato,indicando la stecca <<non eri morto?>>
Hanko sorrise.
<<Forse si,forse no. Ricordati quel che ti ho detto,generale. Ti ho fatto una promessa>>
Il rumore di uno sparo,Dazai si sentì perforare il petto da dietro e cadde a terra.

Poi si svegliò. Era all'agenzia,doveva essersi addormentato durante la riunione. Un Chuuya più grande,ma alto uguale,di quello del suo sogno lo fissava con aria interrogativa.
<<Sto bene..>> sospirò il moro,mettendosi dritto.
<<Anche io mi sono addormentato. In corridoio. In piedi>> confessò l'altro.
Si guardarono e scoppiarono a ridere entrambi.
<<Si faranno due domande,non credi? Non sembra un coincidenza~>> Dazai sollevò ripetutamente entrambe le sopracciglia e l'altro lo fulminò con lo sgaurdo.
<<No,non se le faranno,idiota stangone. Se se le faranno li ucciderò con le mie mani>>
Il bendato ridacchiava.
Anche se era felice fosse solo un sogno,continuava a sentire una sensazione di angoscia dentro sè. Qualcosa stava per accadere,se lo sentiva.

Quando aveva incontrato per la prima volta Hanko Samako lo aveva sottovalutato.
E aveva sbagliato.

~🌹~
Spazio autrice IMPORTANTE~
Questa FF sta per giungere al termine,ma mi sono affezionata davvero tanto a questi personaggi.
Perciò.. VORRESTE UN SEQUEL?
Fatemi sapere qua sotto perfavore se l'idea vi piace
Sayonara~

°.•🌹zerø🌹°.•

‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali [Soukoku]Where stories live. Discover now