~Fascio~

1K 96 53
                                    

Yosetsu agitava la mano da un tavolo a mensa, cercando in tutti i modi di richiamare la mia attenzione. Era solo in quel momento e non ci pensai due volte prima di avvicinarmi a lui.
Ci conoscevamo fin da piccolissimi e avevamo tentato l'esame di ammissione insieme.
Quando avevo ricevuto la mia lettera con la risposta positiva era stato la prima persona a cui l'avevo detto, precipitandomi immediatamente al telefono. Ricordavo benissimo quel giorno e tutti i nostri festeggiamenti per l'ammissione di entrambi. Festeggiamenti che si erano leggermente affievoliti quando avevamo scoperto di essere stati smistati in due classi diverse per la prima volta dalle elementari.
<<Allora? Come ti trovi? Come sono i tuoi compagni? Ti sei fatta degli amici? Chi è il vostro responsabile?>> chiese, senza nemmeno darmi il tempo di avvicinarmi del tutto.
<<Yosetsu, rallenta, dammi almeno il tempo di arrivare>> lo rimproverai, facendo comparire un sorrisetto divertito sul suo viso.
Lui era così. Un ragazzo allegro e spesso chiacchierone, tutto l'opposto di me stessa, ma era proprio questo a rendere salda la nostra amicizia.
Gli feci cenno con la testa di alzarsi e lui mi guardò confuso.
<<Dobbiamo andare a prendere da mangiare, mica il cibo si recapita qui da solo>> spiegai, lasciando la mia giacca sulla sedia per tenere il posto. Yosetsu mi imitò immediatamente, grattandosi imbarazzato la testa.
<<Senti, va tutto bene? Sinceramente sono un po' preoccupato per te, non sei molto abile quando si tratta di fare nuove amicizie. Dovresti aprirti di più se vuoi che gli altri si avvicinino a te>> disse lui dal nulla, sistemandosi distrattamente la fascia bianca coi rombi blu. Un mio regalo di tanti anni prima e da cui il ragazzo non si separava mai.
<<Lo so benissimo da sola. Ti giuro che mi sforzo, ma mi blocco sempre. Stamattina ho provato ad inserirmi in qualche conversazione, ma sembravano tutti molto spigliati e mi sono sentita in imbarazzo>> spiegai.
Yosetsu sospirò e mi passò un vassoio, che accettai di buon grado sorridendogli riconoscente.
Da che ne avevo memoria si era sempre preso cura di me e la sua presenza era indispensabile nella mia vita. Lui c'era sempre per me, così come io per lui e ci legava un'amicizia indissolubile.
Spesso le persone appena conosciute ci scambiavano per fidanzati, ma non c'era nessun sentimento tenero tra di noi, se non una profonda e sincera amicizia.
Prima di rendermene conto mi ero di nuovo persa nei miei pensieri e tornai alla realtà quando la mia coscia destra urtò dolorosamente contro il ripiano per poggiare il vassoio e facilitare la scelta del pasto.
<<Ahia, dannazione>> mormorai, massaggiandomi dolorante il punto colpito.
Yosetsu scosse la testa, mostrando un'espressione con un misto tra l'arreso e il divertito.
<<Non cambi mai tu. Ti verrà su l'ennesimo livido. Qual è la quota della settimana? Sette? Dieci?>> chiese lui, riferendosi a tutti i colpi che avevo preso nei giorni pregressi.
<<Stai zitto>> lo ammonii, adottando il broncio e porgendo distrattamente un piatto al dipendente della mensa davanti a me.
Indicai degli spaghetti di grano con le verdure saltate e sorrisi quando mi riconsegnò il piatto pieno, ringraziando con un leggero inchino.
La fila scorreva abbastanza lentamente, considerando l'alto numero di persone che sostavano in attesa di procurarsi il pranzo, tuttavia non ci misi molto a intercettare una testa decisamente familiare.
Il ragazzo con la testa da rapace, di cui purtroppo non avevo ancora scoperto il nome, era solo due posti avanti a me.
Senza volerlo sbirciai il contenuto del suo vassoio e notai la mia stessa pietanza scelta come primo piatto. Evidentemente tra tutti i primi piatti proposti la nostra attenzione era stata attirata dallo stesso piatto.
<<Cosa prendi come secondo?>> chiese il mio migliore amico alle mie spalle, sistemando meglio la sua ciotola di ramen sul vassoio.
<<Yakitori e tempura di gamberi>> risposi, fissando già con un certo languorino le due pietanze che intravedevo in lontananza.
<<Io penso che prenderò il pollo teriyaki>> mormorò lui, strofinandosi il mento tra il pollice e l'indice, come perso in chissà quale ragionamento filosofico.
Stavo per rispondere, ma chiusi la bocca notando il ragazzo piumato prendere esattamente le stesse cose che volevo prendere io. Inavvertitamente sorrisi, stupendomi di avere dei gusti così simili a un perfetto sconosciuto.
Le scelta a mensa era immensa ed era effettivamente molto curioso vedere qualcuno prendere le stesse pietanze tra tutte le opzioni disponibili.
Nonostante il ragazzo messo in mezzo tra me e lui non staccai il mio sguardo dalla sua figura, iniziando ad osservare attentamente i suoi movimenti.
Mi succedeva spesso di trovare interessante un essere umano e di osservarlo con relativa curiosità. Il suo aspetto singolare poi mi aveva decisamente incuriosita fin dal primo istante e il mio interesse si stava rafforzando alla luce degli ultimi avvenimenti.
Trovavo interessante il contrasto che c'era tra la sua testa e il resto del corpo, ma non ero l'unica a pensarla così. Infatti erano altre le persone che gli scoccavano occhiate curiose e dal suo atteggiamento indifferente sicuramente doveva esserci decisamente abituato.
Il ragazzo davanti a me che ci divideva si allontanò soddisfatto, prima di raggiungere la zona dei dolci e della frutta e mi ritrovai immediatamente in coda dopo di lui, seppur a circa due metri di distanza.
Yosetsu iniziò a parlarmi a ruota del suo primo giorno scolastico, ma mi paralizzai fissando estasiata una ragazza allontanarsi con una ciotola di macedonia sul vassoio.
<<C'è la macedonia!>> esclamai, fissando con occhi sognanti la ragazza allontanarsi.
<<È dalle elementari che prendi sempre la macedonia a mensa, ma non sei stufa?>> chiese lui.
<<No>> risposi piccata, diminuendo il divario tra me e il ragazzo piumato davanti a me, in quel momento fermo ad osservare la varietà disponibile come conclusione del pasto.
Qualcosa sembrò catturare il suo interesse, ma seguii la scena solo con la coda dell'occhio, troppo presa a parlare con Yosetsu.
<<Voglio la macedonia, lo sai che è l'unica cosa che mi piace davvero a fine pasto.>>
La mano del ragazzo piumato davanti a me si fermò a mezz'aria, come scottato all'improvviso, prima di ritrarsi e allontanarsi velocemente, senza prendere nulla.
Piegai leggermente la testa confusa, per poi fare spallucce e avvicinarmi finalmente alla vetrina che conteneva i piattini con i dolci e le ciotole con la frutta.
Il mio sguardo si posò sull'ultima porzione disponibile di macedonia, proprio nello stesso punto dove la mano del ragazzo si era allungata con interesse e poi allontanata di scatto, proprio dopo che io avevo esplicitamente detto di volere solo la macedonia.
Mi voltai di scatto per cercare con lo sguardo la schiena del ragazzo piumato, trovandolo seduto ad un tavolo nella solitudine più totale, mentre iniziava a disporre il suo pranzo ordinatamente per consumarlo.
<<Ti muovi? Guarda che ci sono persone dietro che aspettano>> mi rimproverò Yosetsu, posandomi una mano sulla schiena per spingermi delicatamente.
Stordita afferrai velocemente la ciotolina superstite, poggiandola sul mio vassoio e mi allontanai, dando giusto il tempo al mio amico di afferrare al volo una fetta di torta con la panna.
Guardai per un'ultima volta il ragazzo seduto da solo a quel tavolo, sorridendo leggermente.
Mi aveva ceduto l'ultima ciotola di macedonia. A me. A una perfetta sconosciuta.

VOGLIO LA MACEDONIA
Con questo caldo sarebbe meravigliosa da mangiare T.T

Questo secondo capitolo non ci dice granché, ma mi serviva per giustificare l'inizio di un interesse in una Reader che ama osservare i dettagli e focalizzarsi sulle cose che normalmente agli altri sfuggono.
Considerando il carattere di Tokoyami non potevo farli diventare amiconi già dopo i primi capitoli, quindi forse si procederà un po' lentamente all'inizio, ma arriveranno cose più interessanti in seguito...

Insecurity || Tokoyami x ReaderWhere stories live. Discover now