Sento lo scorrere del tempo senza riuscire mai a fermarlo,
Il tremolio della vita nel palmo della mia mano,
La luce che mi attraversa e scappa lontano,
La pioggia che corre sul mio esile intonaco e mai ascoltarlo.
Sento l'essere meglio di chiunque altro.
Ed è tutto così tremendamente forte.
Son nata giusta per divenir errata,
Son il debole spirito di una mente avvelenata.
Bramo il ritorno di quelle giornate beate,
Laddove l'odore della costa illuminava il mio tenero volto,
Laddove l'irruenza di ogni fastidio era nient'altro che scroscio estivo.
Sento i piedi bagnati mentre mi butto dalla scogliera,
Le agghiaccianti urla di una madre che si dispera,
Lo straziante mormorio di un'inutile preghiera.
Sento la mancanza dello sgomento nel mio senno dannato,
La verità delle espressioni dietro ad un sorriso abbozzato,
E mai Il freno dalla crudeltà del mio spirito appestato.
Ed è tutto così tremendamente opprimente.
Echeggiando l'idea della mia propizia,
Sento che dovunque mi fossi trovata,
Sulla vetta più eminente o all'interno d'una spelonca dorata,
Sarei sempre stata sotto la stessa nube cinerea,
Ad ispirare la stessa aria funerea.
