-Wood-

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-Wood-

 

 

Mi risvegliai quella mattina sdraiata sul divano.

Il fuoco ormai era nient’ altro che cenere se non per un breve rivolo di fumo che ancora producevano le ceneri nascoste. Mi misi a sedere e osservai la stanza. Sopra le mie spalle, avevo ancora il plaid e niente era cambiato o fuori posto.

Volsi velocemente lo sguardo sull’ orologio versione felix che con quel sorriso, oscillava la coda e muoveva gli occhi. Erano a malapena le otto.

Portai in alto le braccia e mi alzai andando verso la credenza e prendendo qualcosa per fare colazione.

Cominciai a stupirmi di quanta polvere potesse esserci in casa…

Per assecondare la noia, mi dedicai alle faccende domestiche. Quando spalancai una finestra, scorsi da lontano un cervo cornuto…

Ah… tutto cio, mi ricordava perfettamente Biancaneve…

Ci mancava solo che mi mettessi a cantare e ne ero sicura, metà della fauna sarebbe piombata in casa ad uccidermi sul posto.

Scossi il tappeto che avevo all’ entrata e il povero cervo scappò alla mia vista.

Bhe, che andasse a brucare da un'altra parte…

Dato che come cantante facevo pena, collegai il mio mp3 in salotto per scegliere una musica a farmi compagnia… Una delle tante cose positive nell’ essere soli, era quella di avere un debole per le musiche retrò e di ascoltarle in santa pace senza essere criticata.

Fischiettai e mugugnai qualche ritornello mentre passavo lo spazzolone nel salotto, dedicandomi poi, sotto al tavolo in cucina.

La musica che cominciò subito dopo a cantare, parlava di torte…

Mi fermai un attimo a seguire il ritmo e muovere la testa, pensando che forse, potevo fare lo stesso pure io.

Non ero mai stata una grande cuoca, ma i dolci…mi piacevano! E perché non imparare a farne uno?

Magari una bella crostata…con mele…no! Mirtilli? Frutti di bosco? O anche Fragoline!

Gia grondavo saliva per qualunque visione paradisiaca di Zucchero mi volasse davanti immaginandola.

E un'altra fortuna … era avere accanto un bosco, con delle fragoline che mi ricordavo, crescevano poco lontane da qui…

Chiusi la porta a chiave dopo aver finito tutte le faccende. Mi misi come di mia consuetudine quando uscivo, la mia amata mantellina rossa e imbracciando un cestino, mi avviai per la stradina che mia nonna, aveva fatto instaurare per praticità.

Presi un bel respiro, prima di muovere il primo passo e infine, varcai quella linea immaginaria che mi ero data come confine…

Infondo…quella promessa riguardava una bambina…

Ormai ero cresciuta! Cosa poteva succedermi? Inoltre, non mi sarei di certo appisolata da qualche parte…

Nel mentre raggiunsi il luogo dove fin da piccola mia nonna mi portava per raccogliere le fragole e farci la marmellata, avevo preso qualche fiore qua e la per la strada in modo da poterne fare una deliziosa composizione da mettere come centro tavola e rallegrare l’ ambiente.

Cappuccetto RossoWhere stories live. Discover now