ƭเ ɾαccσɳƭσ µɳα รƭσɾเα

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Oggi vi racconterò la storia di un ragazzo, un ragazzo che conobbi quando ero giovane durante una vacanza al mare. Io a quel tempo ero una ragazza di appena 15 anni, lui era un ragazzo di 18 anni.

La prima volta che lo vidi era una sera, era seduto su un muretto, aspettava il suo gruppo, di cui io avevo appena iniziato a far parte, era seduto li a fissare un accendino mentre lo accendeva e lo lasciava spegnere, di continuo, quasi fosse un tic, quasi non fosse neanche volontario, lui guardava la fiamma che si rifletteva nei suoi occhi e che illumina per un attimo il suo viso, ad intermittenza. Lui sembrava ipnotizzato.

Non notò neanche che eravamo arrivati fino a quando non venne chiamato, allora alzo la testa, senza smettere di spegnere e accendere quell'accendino, sembrava gli piacesse avere quella fiamma fra le dita

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Non notò neanche che eravamo arrivati fino a quando non venne chiamato, allora alzo la testa, senza smettere di spegnere e accendere quell'accendino, sembrava gli piacesse avere quella fiamma fra le dita.

Si alzo lentamente e si accodò a noi continuando a camminare giocando con l'accendino senza pero guardarlo piu, senza parlare, sorridendo ogni tanto a qualche battuta, ma senza fare nulla di piu. Io mi ricordo che mi dava fastidio il rumore di quel dannato accendino, sembrava scandisse il tempo e mi girai ad urlargli di smetterla, lui però fece finta di nulla, tuttavia pochi secondi dopo sentì uno schiocco piu forte.

Era esplosa la pietra focaia, pensai avrebbe smesso ma tirò fuori un altro accendino e continuo. Lo odiai quella sera, mi aveva martellato i timpani con quell'accendino. Le sere si sisseguovano e venivano scandite sempre da quel accendino, da quella fiamma, da quel lampeggiare, da lui.

Qualche sera dopo non lo trovammo seduti al muretto, non si fece vedere per tutta la sera, mi ricordo che tutti sembravano strani quella sera, sembrava il tempo scorresse in modo diverso

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Qualche sera dopo non lo trovammo seduti al muretto, non si fece vedere per tutta la sera, mi ricordo che tutti sembravano strani quella sera, sembrava il tempo scorresse in modo diverso. Io inizialmente fui lieta di passare una serata senza quel suono ma poi inizio a mancarmi quel suono, quella luce lampeggiante.

Quella sera tornai a casa prima del solito, non capivo perché ma non mi andava di stare in giro. La sera dopo lo vidi ancora al muretto, aveva un livido in faccia e una fasciatura nascosta sotto le maniche lunghe che si era messo nonostante fosse estate.

 La sera dopo lo vidi ancora al muretto, aveva un livido in faccia e una fasciatura nascosta sotto le maniche lunghe che si era messo nonostante fosse estate

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Nessuno gli chiede nulla, e lui non uso l'accendino, fino a quando non andammo in spiaggia. In spiaggia lui si mise seduto da solo, leggermente distante dagli altrie io decisi di sedermi accanto a lui, lui tirò fuori l'accendino e io gli presi la mano prima che potesse iniziare a giocarci "Vorrei parlarti" dissi. Lui alzò gli occhi e mi guardò, aveva degli occhi spenti, non li avevo mai visti senza il riflesso della fiamma al loro interno, li vidi e capì, capì che quel ragazzo silenzioso, quel ragazzo cosi strano, era spezzato.

Lui riabbassò lo sguardo e poggiò l'acce ndino sullo scoglio, non disse nulla, neanche io dissi nulla pero presi il mio accendino non so perché e iniziai a giocarci, come faceva lui

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Lui riabbassò lo sguardo e poggiò l'acce ndino sullo scoglio, non disse nulla, neanche io dissi nulla pero presi il mio accendino non so perché e iniziai a giocarci, come faceva lui. Mi prese la mano il quel momento, fermando quel movimento, notai che la mano gli tremava. Dopo un attimo di silenzio disse "È pericoloso giocare con il fuoco, ragazzina, lo sai?" Lo guardai, fissava il cielo, "Sai" continuò "il fuoco ti mangia l'anima se non sei capace di affrontarlo"


"Non puo farmi male la fiammella di un accendino" risposi, lui mi guardò "Lei no, quello che ci puoi vedere dentro si" Non disse altro, quando mi lascio la mano aveva gia preso l'odore di bruciato delle sue mani.

Passai tutta la sera a guardare lui che guardava le stelle, il giorno dopo lui partì e io pensai per un anno a cosa gli potessi dire, a cosavoleva dire quella sua conversazione

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Passai tutta la sera a guardare lui che guardava le stelle, il giorno dopo lui partì e io pensai per un anno a cosa gli potessi dire, a cosavoleva dire quella sua conversazione.

L'anno seguente tornai in quel posto pronta a parlare ancora con lui, purtroppo lui non lo vidi per tutta l'estate, qualche anno dopo scopri che era morto durante un incendio, si dice che mentre il fuoco lo mangiava lui abbia detto "È pericoloso giocare col fuoco, ragazzina. Il fuoco ti mangia l'anima se non sei capace di affrontarlo"

 Il fuoco ti mangia l'anima se non sei capace di affrontarlo"

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dabi's diary  [𝙗𝙞𝙩𝙘𝙝𝙚𝙨°]Where stories live. Discover now