biancospino16

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Nome: biancospino16

Segnaposto: penna d'oca

Monete: 352

Idee/valore:
Cartoleria Sud acquistata per 200 monete (Umorismo), ha una rendita pari a 155 monete
Cartoleria Est acquistata per 200 monete, ha una rendita pari a 175 monete
Fabbrica della Magia acquistata per 70 monete, ha una rendita pari a 65 monete
Cimitero acquistato per 140 monete, ha una rendita pari a 107 monete

Storico:
-200 monete per acquisto Cartoleria Sud
+155 monete per Cartoleria Sud da Melaverde_fra
-150 monete per Libreria
-150 monete per Tabacchi
+200 monete per Passaggio dal Via
-173 monete per Cartoleria Ovest di Thewinterhoney
-150 monete per Tabacchi
-175 monete per Cimitero
-70 monete per Cimitero (non consegnato)
-200 monete per Cartoleria Est
+200 monete per Passaggio dal Via
+100 monete per Probabilità
+175 monete per Cartoleria Est da Melaverde_fra
-200 monete per Edicola
-125 monete per pedaggio Fabbrica della Magia
-70 monete per acquisto Fabbrica della Magia
+ 10 punti per Probabilità
-175 monete per pedaggio Cimitero
-140 monete per acquisto Cimitero

La storia:

1° parte

Protagonisti:
mio fratello maggiore Daniele; mia madre Sarah ("la mamma"); mio padre Ernesto ("papà"); la sottoscritta

Luoghi:
California: San Diego

Orari e Date:
20/12/18; fuso orario San Diego-Milano: 9 ore

Usciamo di casa alle cinque del mattino del 20 dicembre. I primi fiocchi di neve dell'anno ci trattengono un po', ma sono troppo belli per incolparli del nostro ritardo o del freddo che provocano. Papà sta già facendo l'inventario, incastrato tra le valigie del bagagliaio, sfoggiando le sue migliori mosse tra imprecazioni e commenti quasi misogini sulla quantità di borse e scarpe che gli facciamo portare. Daniele è già nel suo mondo, e si riescono a sentire le sue canzoni neomelodiche di dubbio gusto anche oltre gli auricolari. Dopo l'ultimo e d'obbligo insulto rivolto a una qualche divinità a cui lui non crede, papà si decide a mettere in moto. Il viaggio ha ufficialmente inizio.

Note & Consigli: cliché: qualsivoglia esemplare di forbici, per quanto apparentemente innocue e custodite nell'astuccio di una ragazzina, verranno sequestrate per sempre dopo essere state sottoposte all'attenta valutazione di quattro controllori aeroportuali.

Dopo lo scalo a Francoforte, finalmente si atterra a San Diego, dopo dodici ore di volo, e siamo già sopravvissuti alla gran tensione creata dal non-adulto litigio tra la mamma e una poco cortese signora asiatica (definita da lei con altri epiteti un po' troppo coloriti per venir riportati qui di seguito) e ad uno sbalzo termico di 20 gradi che ci costringe a nascondere pile, sciarpe e giacche, che faticherebbero a passare inosservati tra il repertorio di bermuda e camicette sfoggiato dagli accaldati Californiani.

Una volta affacciati alla finestra del nostro alloggio (W Harbor Drive, Hyatt Hotel, undicesimo piano) possiamo osservare la buffa (ma anche triste) scena che ci si presenta, emblema dell'inverno californiano: un consistente grappolo di cittadini americani in maglietta prendono il sole sulla terrazza del Kansas City Barbecue, sovrastati da un enorme pallone gonfiabile raffigurante un'allegra famigliola di pupazzi di neve. Sì, ché mai l'han vista la neve qui. Il fatto è che è proprio brutto da vedere, e bizzarro più di quanto si possa dire a parole. Fortunatamente il Natale non pare così sentito come da Noi, dunque di decorazioni non ce ne sono molte. Mi sembra di ricordare che qui festeggino più il giorno del Ringraziamento. E menomale, ché passeggiare sul lungomare con jingle bells di sottofondo fa proprio strano.

Animopoly - La lunga strada dello scrittoreWo Geschichten leben. Entdecke jetzt