Parte 3

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Il loro tragitto continuava sovrastando la vallata in cui avevano dormito, andando poi ad insinuarsi in una gola formata dalle due cime di quella montagna. Le due piramidi di roccia si stagliavano verso l'alto  terminando alla stessa altezza, come due torri di roccia nera e frastagliata che sorvegliavano la zona sottostante, compreso il villaggio di Anida e dei suoi amici, Gentry. Una leggenda diceva che le due torri stavano a rappresentare il bene e il male, entrambi nati dalla stessa radice, poi divisi e nel crescere verso l'altro procedevano di pari passo. Ma le leggende dicevano anche che tra le due cime si annidavano le streghe. O che la montagna era stata divisa da un fulmine scagliato dagli dei all'inizio del tempo degli uomini. Erano storie tramandate dagli anziani dei villaggi che circondavano quella montagna, ed ormai erano solo quello, storie. Iniziava a fare freddo, l'aria cominciava a graffiare le guance mano a mano che salivano. Nel giro di cinque minuti si erano già messi tutti la giacca. Chissà perché le giacche le facevano tutti di colori fluorurato, ora sembravano una fila di evidenziatori. 

Mano a mano che ci si avvicinava alle cime, il sentiero si faceva più ripido e scosceso, l'erba e le piante vennero sostituite da rocce sempre più grandi, fino a scomparire del tutto. della neve era rimasta alla base delle due cime e sembrava non volersene andare. Nonostante questo non smisero di salire e non rallentarono il passo. 

La strada saliva fino alla gola, dove finalmente pianeggiava un po. Arrivati all'imbocco della gola li colpì un vento più veloce, incanalato tra le due cime. Anida fu percorsa da un brivido giù per la schiena mentre sbirciava il fondo della gola cercando di capire come proseguisse il sentiero. rimasero tutti qualche secondo a guardare la gola, infine Sem fece i primi passi e si avviò lungo il sentiero, stretto tra le due pareti di roccia ripide e ghiacciate. Un passo dopo l'altro, lentamente si avviarono l'uno dietro l'atro, tastando con i piedi il terreno che non si era mai del tutto scongelato. Sem si fermò qualche secondo alla fine della gola e si guardò attorno cercando il sentiero, poi voltò a sinistra e scomparve dalla vista di Anida che si trovava dietro alle cugine. Provò una strana sensazione  percorrendo quel lungo corridoio nero, un senso di ansia e vertigine, pur non avendo da nessuna parte la possibilità di guardare nello strapiombo alla fine del sentiero. Una dietro l'atra anche Kora e Ella scomparvero girando dietro la parete di roccia. Anida fece un profondo respiro prima di fare gli ultimi passi del sentiero, non sapendo cosa aspettarsi alla sua fine, anche Sem aveva esitato e questo pensiero non la aiutava. Man mano che si avvicinava, davanti a lei si apriva una voragine che si faceva sempre più profonda e di cui, arrivata alla fine del sentiero, non distingueva il fondo, completamente ricoperto dalle nuvole. fece un altro profondo respiro e sempre tenendo una mano salda sulla roccia girò i piedi verso sinistra. Quello che vide la lasciò strabiliata. Sul fisco della montagna era stata scavata una lunga scala in roccia e legno, con tanto di parapetto. la parete sembrava sventrata da un verme che l'aveva percorsa fino alla cima. La parete liscia e nera veniva interrotta dalla striscia vuota della scala, appena quaranta centimetri tra il parapetto e il soffitto, rendendo il percorso più riparato rispetto al precedente. Dopo qualche secondo Anida si riprese dallo stupore, ed alzò il piede per appoggiarlo sul primo gradino nero e smussato. Chissà quanto tempo era stato impiegato per costruire un'opera simile. La scala, nonostante riparasse almeno parzialmente i ragazzi dal vento gelido che filtrava attraverso la fessura, era molto ripida, i gradini erano rimasti semi congelati dall'inverno e, nonostante Anida non osò immaginare come dovevano essere in quella stagione, rimanevano comunque scivolosi in alcuni punti. Per più di una volta a qualcuno scivolò un piede, rischiando di ruzzolare fino alla fine della scala. Anche Anida e Kora erano scivolate dopo circa una quarantina di minuti che avevano iniziato a salire la scala. Anida aveva sbattuto forte il ginocchio ma dietro di lei Liam aveva reagito quasi subito, afferrandola per la vita ed evitandole di scivolare fino ai piedi della scalinata e poi giù per il dirupo. Questo pensiero la fece subito rabbrividire, e voltandosi verso Liam vide la stessa consapevolezza nei suoi occhi; lo ringraziò con uno sguardo carico di riconoscimento. Si rimise in piedi lentamente, testando il peso sulla gamba, con il timore in cuore di non poter continuare la salita. Tuttavia, dopo i primi gradini, la pulsazione al ginocchio diminuì gradualmente e con lei anche il dolore, che però non morì del tutto. 

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⏰ Laatst bijgewerkt: Jan 20, 2020 ⏰

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