THINKING OUT LOUD - Rafael + Alessia

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Immagina richiesto dalla mitica

_thentherewerenone

spero ti piaccia <3

***


Quando mi hanno smistato nei blu, mi sarei messa ad urlare.

Eppure, ne avevo già la fastidiosa sensazione, mentre stavo ballando con i professionisti, una bellissima coreografia montata per te da Timor.

Hush Hush delle Pussycat Dolls.

Non male. 

Due occhi scuri e lucenti, mi fissavano, come sempre, attenti, come in ogni coreografia.

Sembra voglia assimilare ogni passo, ogni elemento.

Sguardi, solo sguardi.

Troppo timida,  per riuscire ad esternare quella sensazione, che è come un groppo in gola.

Solo ballando, ho avuto la possibilità di fargli comprendere cosa egli significasse per me.

In ogni passo a due, ho finto che ci fosse lui. In ogni assolo, l'ho guardato dritto negli occhi.

-Allora, Ale, sei contenta di essere finita nei blu?-

"No, per nulla. E sai perché, Maria? Perché avete avuto la bella pensata di mettere Rafael nei bianchi, ecco perché! Ed io avrei ucciso per potere stare ventiquattro ore su ventiquattro in casetta con lui. Vederlo dormire, mangiare, respirare. E sono molto sciocca, perché per lui sono poco più che una compagna!" 

Ecco cosa avrei risposto.

-Sì, Maria.- dico, sistemandomi la coda, che si è storta tutta ballando.

-Così non separiamo il dinamico duo.- mi fa l'occhiolino.

-Già.- ridacchio, guardando Vincenzo che sta elargendomi grandi sorrisi.

E' il mio migliore amico qui dentro, eppure nemmeno lui sa cosa provo per Rafael.

Un po' perchè ho paura che mi dica quello che già io so: che non ho speranze. Che per il bruno cubano c'è solo la danza classica.

Un po' perchè, secondo i miei compagni, Vincenzo prova qualcosa di più profondo dell'amicizia, e non voglio perderlo. No, non voglio perderlo, perché qui dentro è terribilmente dura. Perché mi manca la mia famiglia, e perché ho paura di fallire. 

Così mi siedo accanto a lui, e lo abbraccio.

Dall'altra parte dello studio, seduto, Rafael mi fissa.

Sa tanto di un addio. Non avrò mai più l'occasione di stare insieme a lui, da soli.

Forse, meglio così.

La cosa bella degli amori platonici è che nessuno si fa male.

****


Le settimane sono passate veloci, intense. Un vero turbine.

Sono ancora qui, nonostante io pensi di valere meno di Vincenzo e di Rafael. Con Umberto me la gioco.

-Niente affatto!- mi rimprovera il mio amico, dandomi un bacio sulla guancia - Tu non hai niente di meno di me o di Rafael. Tu, nel tuo, sei altrettanto forte. Non sminuire le tue qualità.-

-Vincenzo, tu sei di parte!- arrossisco, di fronte all'ennesima dichiarazione -Piuttosto, quale è il guanto di sfida?-

-Una ennesima battle di classico. Io contro lui. Lui ha scelto Diane et Acteon pas de deux, una variazione che lo esalti, fisicamente. Gli calza a pennello...-

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