CAP. 10 - Finalmente Riuniti

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POV. JAKE

Che palle la burocrazia. Ogni volta che comincio una scuola nuova, devo sorbirmi le solite stronzate che narrano la storia della scuola, le regole da rispettare e compagnia bella. Poi, ruffiani peggio di una gatta in calore, elogiano la mia formazione scolastica, nonostante i continui spostamenti lavorativi di mio fratello. L’unica cosa che mi interessa, stavolta, è la clausola di una borsa di studio, che potrebbe aiutarmi a non partire più; se fosse mia volontà, avrei diritto ad una stanza e potrei continuare a studiare nella scuola. Sarebbe la soluzione a tutti i nostri problemi di soldi.

Certo, non che noi ne abbiamo bisogno, ma così potrei finalmente smettere di girare il mondo con Taker e restare per sempre nello stesso posto. Non dovrei più rinunciare a crearmi una vita normale. Non dovrei mai più dire addio. Sento un peso al petto, che cerco subito di allontanare, perché non sarebbe proprio il caso iniziare a piangere davanti a loro e dare una brutta impressione.

Sorrido, mandando giù in gola il magone, e mi alzo per seguirli nell’aula del professor Steven. Fisica applicata: che due coglioni, ma servono i suoi crediti per passare l’esame, quindi me lo devo tenere buono. Ho fatto un po’ di ricerche e sembra che sia molto pignolo, oltre che uno stronzo perfezionista e bigotto. Speriamo non sia anche omofobo, altrimenti rischio di avercelo addosso più del dovuto.

Comunque, eccomi qua, si comincia: nuova scuola, nuovi compagni e nuove anime da aiutare. E poi, chissà … magari troverò quella che dobbiamo aiutare. Ho già in tasca i bracciali per il rito, anche se non credo sia così facile. Il destino a volte agisce peggio del Diavolo, e quelli che ci rimettono sono sempre i più buoni. Speriamo bene.
Entriamo in aula e mi trovo una stanza enorme; vista da qui sembra una ruota di un pavone. Non ci sono molti ragazzi, dimostrazione che il professore è molto selettivo nel scegliere gli alunni: ci sarà da divertirsi a batterli tutti. Spero di riuscire a trovare qualcuno decente con cui poter fare amicizia.
«Buongiorno, ragazzi. Scusate il mio ritardo, ma ho dovuto conoscere un nuovo allievo della scuola e del mio corso. Sono molto entusiasta di lui, perché il suo livello scolastico, nonostante il suo continuo spostarsi di città in città, è molto alto. È un ragazzo molto intelligente, oltre che educato, e spero che facciate amicizia. Si presenti ai suoi compagni e poi cerchi un posto a sedere, che siamo già parecchio in ritardo». Come dicevo: ruffiano ed egocentrico, a cui piace circondarsi di allievi meritevoli e facoltosi, snobbando gli altri senza curarsi se ci siano talenti da crescere.

Assomiglia al professor Lumacorno della saga di Harry Potter. Che squallore. Ma devo farmelo buono, quindi recitiamo la mia parte senza intoppi.
«Piacere di conoscervi. Mi chiamo Jacob Tyler McBryte, ma potete chiamarmi Jake. Spero faremo amicizia e, molto sicuro di quel che dico, che la competizione resti fuori da quest’aula». Ormai ho pronunciato talmente tante volte queste parole, che a volte escono da sole senza che me ne accorga.
Faccio finta di cercare il posto e poi mi siedo nelle prime file, così che creda che le sue lezioni le ritengo talmente importanti da rinunciare alla conoscenza dei miei compagni, ed è fatta.

Sto per sedermi, quando sento una voce conosciuta, o almeno credo di averla già sentita e, voltandomi di scatto verso l’alto dell’aula, noto un ragazzo bellissimo tutto solo con accanto l’anima di una ragazza molto dolce. Sono sorpreso, perché è raro vedere un’anima donna reincarnarsi in un maschio. Questo ragazzo deve avere delle doti particolari o essere discendente di questa ragazza, altrimenti non sarebbe mai potuto succedere. La questione mi incuriosisce molto; voglio conoscerlo e capire la sua storia.
Fanculo il professore e le buone impressioni: questo è più importante.
Mi avvicino a lui e, con un sorriso da far invidia allo Stregatto di Alice nel paese delle meraviglie, mi siedo accanto a lui, cercando di mettermi seduto in modo da vedere entrambi. «Ciao, io sono Jake. Ti dà fastidio se mi siedo qui? Non so perché, ma ispiri fiducia e sembri un ragazzo simpatico; ti va se diventiamo amici e seguiamo insieme la lezione? Sempre se a te non dà fastidio. Tanto per cominciare, voglio dirti subito che io sono bisessuale; sai, questo nelle altre scuole è stato un problema abbastanza rilevante, creando parecchi problemi. Tu mi sei simpatico e non vorrei che ci fossero problemi sul mio orientamento sessuale. Non sei d’accordo con me?». Lo so che non è il modo più consono per presentarsi parlare della mia sessualità, ma voglio subito mettere le carte in tavola.

CHARMED DESTINYOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz