CAP. XXII Una rosa per te

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Lui si schiarisce la gola - io? -

Alice continua a sorridere e Leo alza le spalle - non so...- si gratta la testa.

Lei fruga nello zaino. - Ecco - recupera uno dei cartoncini colorati, - questo è il tuo invito -

Lui lo prende tra le mani e lo osserva sorpreso, sotto lo sguardo truce di Giulia. - Ok grazie- tenta un sorriso.

All'improvviso dietro di me due braccia forti mi cingono la vita - ciao bellezza - Marcello mi bacia tra i capelli - di cosa stiamo parlando qua? -

Giulia getta via la cicca, calpestandola.  - Siamo appena state invitate ad una festa dalla regina delle carogne! - lo informa.

Marcello passa uno sguardo veloce alle ragazze di fronte, ignorando l'appellativo della mia migliore amica e domanda: - Una festa? Dove? - 

Rebecca ne approfitta all'istante: - A Colleverde, allo Chalet dei genitori di Alice -

Marcello  mi stringe la vita. - Potrei venire anche io, insieme alla mia fidanzata? -

- Ma certo! - La voce di Rebecca diviene raggiante. - Alice! - richiama l'amica, - cerca un invito anche per il nostro bellissimo barista! -

Marcello prende il cartoncino tra le mani e pare entusiasta - e tu cosa aspetti? - sussurra al mio orecchio - alle feste nessuno dice di no!-

Sospiro, incapace di replicare al suo volere, e, titubante allungo la mano ad afferrare l'invito dalle mani di Rebecca.

Giulia passa un rapido sguardo verso il mio gesto e si protende a prendere anche il suo.

 - E va bene - sbuffa, - andiamo tutti a questa maledetta festa! -

Rebecca e le due compagne sembrano soddisfatte e se ne vanno scambiandosi sguardi compiaciuti.

Giulia alza una mano - a domani Tata - la sua voce è piatta e afflitta - speriamo di non doverci pentire di questa enorme cazzata! - si volta e procede verso l'uscita del cortile, al fianco di Leo.

Marcello si posiziona davanti a me. - Non sei felice di andare alla festa? - sposta una ciocca dei miei capelli, - infondo invitarvi mi è sembrato un gesto carino da parte loro...-

Annuisco, senza il minimo slancio di replica.

Lui avvicina il viso e posa delicatamente le labbra sulle mie.
Il contatto fa salire un vago senso di fastidio.
La sua bocca è qualcosa di estraneo e noioso.

- buona giornata bellezza - si allontana, facendomi l'occhiolino.

Sospiro, sforzandomi di sorridere mentre lui indietreggia per tornare al bar.

Rigiro l'invito tra le mani e mi incammino verso casa.
Nonostante detesti partecipare ad una festa organizzata da Rebecca e le sue compagne, in questo momento questo risulta l'ultimo dei miei pensieri.

Il cervello è affollato di dubbi e paure ed i neuroni sono ancora su di giri per il bacio a stampo rubato e clandestino.

Mi fermo al semaforo e attendo il turno per attraversare.
All'improvviso un ragazzino con degli occhiali verde mela, mi strattona il braccio.

 - Signorina? Signorina? -

Guardo verso il basso con espressione interrogativa e lui posa atterra l'enorme zaino e tira fuori una stupenda rosa rossa - per lei - me la porge.

Rimango spiazzata. - Per me?- prendo il fiore con stupore crescente.

- Esatto! -il bambino  porta nuovamente la cartella sulle spalle, - la signorina con i capelli scuri e i bellissimi occhi profondi è sicuramente lei, non ci sono dubbi! - si sistema gli occhiali sul naso e sorride prima di correre via, scomparendo dalla mia vista, senza neanche darmi il tempo per fare domande. 

Rimango immobile, sorpresa e confusa, con in mano solo un fiore.

Il bigliettino bianco che si trova sul gambo attira la mia attenzione, lo apro lentamente, con il cuore che quasi scoppia di ansia e apprensione. Quando gli occhi incontrano il corsivo nero su bianco, i battiti accelerano e il respiro si ferma.

- Ho bisogno ancora delle tue labbra, ho bisogno ancora dei tuoi occhi, ho bisogno ancora di te. R.-

Le mie guance avvampano e le mie mani sudano.
Mi guardo intorno.
La sensazione di essere osservata è forte e presente, ma nei paraggi non c'è nessuno, ad eccezione di un anziano signore che si accinge ad attraversare la strada.

Deglutisco e fisso quella R puntata, come una attraente calamita.

-Anche io ho bisogno di tutte quelle cose- sussurro- Anche io ho bisogno di te Riccardo -

Riprendo a camminare con le orecchie che ronzano, il cuore che martella e un sorriso pieno e scemo stampato sulla faccia.

IO + TE ( #WATTYS2015 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora