«Ma non ceniamo a casa?«

«Nha, che ne dici se ce ne andassimo a cena fuori soltato io e te?» mi sorrise, tenendo le braccia conserte ed un tono convincente.

Rassegnata, feci un cenno d'approvazione con la testa e mi incamminai verso il camerino, ma la voce di Lil mi bloccò.

«Non toglierlo, anch'io indosso quello che ho comprato. Dobbiamo essere super carine per il tuo compleanno» mi schioccò un'occhiolino, scrollai le spalle mentre osservai il suo abito bianco a metà ginocchio e con un grazioso scollo a barca.

Ci avviammo alla cassa. Lil, entusiasta posò sul bancone le finte Manolo Blanik tacco dieci che avevo avvistato precedentemente alla vetrina, costavano davvero molto nonostante non fossero neppure firmate.

«Ma.. che fai? Sul serio Lil non ti sembra di esagerare hai speso troppi soldi per oggi, non mi sembra il caso» sconvolta, osservai il paio e ne strofinai pelle lucida e morbida con le dita.

«Consideralo come un regalo di compleanno» mi schioccò un ulteriore occhiolino, io scossi la testa sorridendo per via del bene che potesse volermi quella donna.

Ero stata dal parrucchiere, a fare la manicure, comprato vestiti nuovi per di più indossati in quello stesso momento. Quando Lil mi dissi di essersi dimenticata il giubbotto a casa poco ci credetti e in cuor mio, anche se non ne volessi rimanere delusa, avevo capito che tutto quel mistero aveva a che fare con la mia festa di compleanno. Quando fummo dinanzi alla porta e la moglie di mio fratello l'aprì con un agile movimento di chiavi, un boato riempì il salotto.

«Tanti auguri!!!!» esultarono in coro.

Mi coprì istintivamente il volto con le mani e una lacrima mi scorse lungo il viso. C'erano un paio miei amici della Madison, Karen e Carol, George  Steph e addirittura Travis, alcuni del corso che frequentavo alla Regal Academy, per finire poi con Jamie e Michael. Tutti avevano fra le labbra una specie di trombetta e alternati indossavano dei buffi capelli a forma di cono. con "Happy Birthday" scritto in corsivo sul davanti. Il salotto era stato completamente addobbato da palloncini rossi gonfiati ad elio, petali e addirittura qualche coriandolo colorato mentre all'ingresso vi erano due palloncini grandi a forma di numero. Nel soggiorno era stata spostata la tv ed il tavolo centrale colmo di stuzzicherei varie, e bevande alcoliche e analcoliche.

«Io.. be' non so che dire» risi timidamente, coprendomi la bocca con la mano. Virai lo sguardo verso mio fratello.

«Hai organizzato tu vero tutto questo?» egli annuì ed io non potei far altro che saltargli al collo e baciargli la guancia.

«Finalmente anche tu hai raggiunto quota pari!!» esclamò Karen, venendomi incontro per abbracciarmi, lo stesso fece anche Carol.

«Stasera dobbiamo darci dentro mi raccomando» alzai gli occhi al cielo divertita dal solito entusiasmo di Carol nel fare festa in qualsiasi momento.

Salutai poi il resto dei miei amici e incominciai così a scartare alcuni regali.

«Grazie siete stati davvero gentili, divertitevi»

«Sicuramente, e grazie a te per averci invitati Johnson» parlò Jacob, un ragazzo dalla pelle olivastra e compagno del corso di dritto.

Gli sorrisi, al contrario di Janet la più fastidiosa del gruppo.

«Buon compleanno allora, Mia» mi guardò dal basso verso l'alto, era una bella ragazza: dai capelli castano scuro e un fisicità da capogiro, la gentilezza però non era di certo il suo forte.

«In verità non è ancora il mio compleanno» ribattei sarcastica, quando poi percepì una morbida mano posarsi sulla mia spalla mi voltai schiantandomi con quell'acqua di colonia inconfondibile e con un sorriso che mai gli avevo visto in volto.

TWENTY Where stories live. Discover now