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Mi svegliai di botto a causa della voce stridula di mia madre che continuava ad urlare ininterrottamente dal piano di sotto.

"LYDIA È TARDII"
"DEVO ANDARE A LAVORO SVEGLIATII"
"LYDIA NON FARMI SALIRE"

Spostai le lenzuola color pesca e mi misi seduta sul letto, strofinandomi gli occhi con il palmo della mano mentre pensavo ad un modo educato per zittire quella donna quando notai, voltando il capo di botto verso il calendario, la scritta a caratteri cubitali "ULTIMO ANNO" e balzai giù dal materasso; non perché ero preoccupata, ero la prima in tutto, ma dovevo assolutamente essere più bella e impeccabile degli altri anni per concludere il liceo al meglio.
Fortunatamente avevo preparato già i vestiti il giorno prima: un abito bordeaux a tubino da abbinare con una cinta nero opaco e dei tacchi rosso scuro, fatti appositamente lucidare dal calzolio il giorno prima, erano il tocco in più che ai miei occhi rendevano quell'outfit perfetto per l'occasione. Mi cambiai in fretta, il pullman sarebbe passato tra una quindicina di minuti. Andai in bagno, per pettinare i capelli ambrati e lisci velocemente, ma in modo impeccabile come sempre, mettendo poi il mio solito rossetto rosso e per sembrare un pò più sveglia del mascara e una striscia di eyeliner sopra gli occhi chiari.
Scesi velocemente le scale, salutando stranamente mia madre con un bacio sulla guancia, saranno state le poche ore di sonno a farmi fare questo, e correndo velocemente fuori riuscii ad entrare nel pullman in tempo.
Sbuffai. Jackson aveva detto che sarebbe venuto a prendermi puntualmente e io mi fido di lui, anche se non è un tipo molto affidabile; non so cosa mi spingeva a stare con lui, forse quel suo fare da bullo mi attirava, come attirava tutti quelli che gli stavano intorno il suo aspetto fisico da sportivo e il suo profumo mascolino, facendoli rimanere con la bocca socchiusa e il volto segnato da un'espressione estasiata, come quando senti l'odore del piatto che riesce meglio alla mamma dalla camera da letto. I miei pensieri furono interrotti dal rumore secco della porta del pullman, che si spalancò per far salire un ragazzo magrolino che si dirigeva correndo nella mia direzione. Si sedette vicino a me negli ultimi posti, e mentre cercava di nascondersi dietro i sedili posteriori, portando le gambe verso il busto e stringendole con le braccia, provando a riprendere fiato dopo suppongo una lunga corsa, si voltò d'un tratto verso di me con gli occhi pieni di imbarazzo e le gote rosate.

"Oh.. ciao? Io.. io non ti avevo vista.. scusa se mi sono scaraventato qui così bruscamente.. Lydia"

La mia espressione cambiò da annoiata a confusa e infastidita; di prima mattina sono sgradevole, devo ammetterlo.
"Come fai a sapere il mio nome? Non credo di averti dato il permesso di sederti qui, o sbaglio?"
Sarò stata un pò troppo acida? Nah, non credo, mi sono anche trattenuta.

"No, hai ragione, perdonami. Comunque sono Stiles Stilinski" sorrise a trentadue denti, porgendomi la mano sudaticcia e mettendosi finalmente seduto normalmente, non levandomi nemmeno per un attimo lo sguardo di dosso, era visibilmente agitato. Non avevo intenzione di toccarlo quindi mi limitai a fargli un sorriso forzato, notando ciò fece finta di nulla, portandosi la mano dietro la nuca, grattandosela."Bhe mi pia.. volevo dire, vengo in classe con te dalle elementari, e alle medie stavo seduto al banco dietro al tuo con "Harry naso rosso", mentre ora.. sono capitato in classe con te"

"Ah.. Eppure non ti ho mai notato" guardai i suoi occhi color nocciola assumere un'aria delusa. Forse non dovevo dirlo, ma non mi importa un granché di questo Stilinski.
Fortunatamente il pullman si fermò davanti la scuola; Stiles mi aiutò a scendere e si mise dietro di me, cosa vuole ancora? Non ha fiatato durante tutto il tragitto, sembrava perso nei suoi pensieri mentre guardava imbambolato fuori dal finestrino, cosa lo aveva costretto a correre così velocemente all'interno della vettura? Era solo in ritardo o c'era qualcosa sotto? Mi voltai e lui si grattò la testa, dava l'impressione di essere un goffo imbranato, il mio opposto insomma, l'opposto del mio ideale di ragazzo, l'opposto di Jackson.

"Tra poco dovrebbe arrivare un mio amico, posso aspettarlo con te?"
Annuii. Patetico.
All'improvviso vidi arrivare col suo fare spavaldo Jackson, con quei capelli brillanti sul biondo scuro, gli occhi azzurri, una camicia bianca con due bottoni sbottonati che lasciavano intravedere i suoi pettorali scolpiti dai suoi constanti e frequenti allenamenti in palestra. Niente da fare, era sempre una vista mozzafiato.
"Perché non sei venuto a prendermi come promesso questa mattina? Ho rischiato di perdere il pullman" dissi mettendo un tenero broncio sul viso prima di posare un bacio sulla guancia del mio ragazzo, mentre gli accarezzavo il petto con la mano sinistra.

"Un imbranato mentre correva mi è sbattuto contro facendomi cadere in una siepe, ho cercato di rincorrerlo ma è riuscito a scappare nel pullman, se lo vedo gli spacco la faccia"
Non risposi, avevo un presentimento. Quel ragazzo non è mica.. I miei pensieri furono interrotti da un urlo non molto mascolino.
Ecco, come immaginavo.
Jackson stava rincorrendo Stiles. Questa giornata non è iniziata nel migliore dei modi.
Quando Stiles mi passò vicino gli presi la mano fermandolo e con l'altra mano ordinai al mio ragazzo di fermarsi, facendo sfiorare il mio palmo della mano col suo petto.
"Allora, cosa sta succedendo? Potrei sapere il motivo di tutto questo trambusto? Avete attirato l'attenzione di tutti."

"È lui il ragazzo che mi è venuto addosso!" disse Jackson puntando l'indice verso Stiles. Oh, ma grazie caro, non ci sarei mai arrivata senza il tuo aiuto.

"Non l'ho fatto di proposito, stavo cercando di andare dal mio amico Scott per venire con lui come da routine, ma ero in ritardo e ansioso perchè la mia jeep non partiva!!!"

"IO TI UCCIDO" urlò Jackson, facendo un passo in avanti, ma lo fermai. Idiota.

"Calmo, non l'ha fatto di proposito, dato che ci tieni tanto al massimo potrebbe pagarti la lavanderia, la tua maglia non è ridotta così male." Stiles annuì e scappò via verso un ragazzo dai capelli arruffati. È possibile che io non lo abbia mai notato? In fondo, anche se è stupido e goffo, è così carino.

-

Andai ad abbracciare il mio migliore amico. "Finalmente sei arrivato Scott, non puoi immaginare cosa è successo! Sono sbattuto contro Jackson mentre correvo verso casa tua e ha iniziato a rincorrermi, l'unico posto sicuro per nascondermi era il pullman quindi senza pensarci su due volte sono salito all'interno per nascondermi negli ultimi posti e indovina un pò chi era seduta lì?! LYDIA MARTIN IN PERSONA E MI HA PARLATO"

"Amico, respira" affermò calmo Scott, lasciandomi il tempo di riprendere fiato dopo il lungo e ininterrotto discorso "Cosa è successo poi? E soprattutto, cosa ti ha detto?" chiese con un ghigno malizioso in volto.

"Ha detto di non avermi mai notato, sicuramente scherzava. Poi nulla, sono sceso dal pullman con lei e ti ho aspettato; dopo un paio di minuti Jackson si è avvicinato a lei, e appena mi ha visto ha ricominciato a rincorrermi"

"Si ho assistito alla scena, esilarante"

Accennai una finta risata, sbuffando subito dopo "Hai anche assistito a Lydia che ci fermava, TOCCANDOMI LA MANO?!" quasi urlai, guardandomi la mano tanto fortunata. Mi mise il braccio intorno alla spalla, e io immaginai per un momento che accanto a me ci fosse Lyds, sorridente com'era Scott in quel momento.

"Sisi, è sicuramente interessata a te, sta con Jackson solo per i soldi, il suo fascino, la sua macchina, i su-"

Lo zittii, dandogli una pacca amichevole sulla spalla "Si ho capito Scott, ho capito." dissi arrendendomi mentre rideva come un matto. Ridacchiando ci dirigemmo verso l'entrata dell'edificio che ci avrebbe ospitato per l'ultimo anno.

Spero vivamente che vi piaccia.
Vi avviso che ogni tanto ci saranno dei piccoli aggiornamenti, per aggiungere solo nuovi dettagli.
Grazie a tutti i lettori, vi invito a lasciare una stellina e un commento, mi aiuterebbe molto sentire le vostre riflessioni. Detto questo vi lascio al prossimo capitolo, buona lettura!

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⏰ Last updated: Apr 02, 2021 ⏰

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come la peceWhere stories live. Discover now