Voglio ricordarti nel tuo ultimo istante.
Voglio cristallizzarti così com'eri:
gli occhi rossi di capillari
scoppiati,
le unghie nella carne,
artigliavano un sospiro
-che non ti eri mai lasciato scappare-
imprigionato nella noia.Avevi la pelle di carta
e io ci disegnavo sopra
con la punta del mio coltello,
e ti graffiavano le mie parole
ti graffiavano lo stomaco
ti graffiavano le costole.
Eri il mio capolavoro,
il ritratto del mio cuore.Voglio ricordarti così:
con il corpo rigido
e la bocca serrata, mentre
ti rimangi le parole che
non mi hai mai detto
e lasci che ti pesino
sui polmoni sgonfi.E poi voglio ricordare
che io non ti ho mai fermato;
ti ho visto puntare la pistola
e ti ho gridato di non farlo
però non ti ho fermato
e ho lasciato che il tuo cervello
mi sporcasse le lenzuola.
CZYTASZ
Abisso organico
PoezjaNon so neanch'io come definirlo, se paura del vuoto o voglia di cadere. Non so neanch'io cos'è, quest'abisso organico che proviene dallo stomaco, dal fegato, dal cuore, dal cervello, e che vomita parole. ----- "Eri tu che mi dicevi che quando ci...