Prologo.

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Venerdì 7 dicembre, 2012

Fa freddo, tanto freddo.

Amanda afferra il cellulare e nota che non sono neanche le sei. Si mette seduta sul letto e fa davvero freddo, eppure la sua stanza è la più calda della casa nonché la più piccola. Si dirige verso la finestra, e fuori nevica.. Davanti al cancello di casa nota subito una macchina mai vista precedentemente, era di un grigio scuro.. e Amanda pensò che avesse un aspetto così cattivo.

Si accorse di avere ancora le cuffie nelle orecchie, i Nirvana la accompagnano durante la notte.. suo padre si chiede come è possibile che una bambina di neanche 10 anni possa conoscere i Nirvana.

Amanda si maledice per aver tolto le cuffie.. Da dove proviene tutto questo rumore? si chiede. Apre lentamente la porta della stanza, si affaccia lentamente al piano inferiore, e i suoi occhi guardano impietriti il sangue sul parquet e il padre.

Suo padre era in una pozzanghera di sangue.. Il suo sguardo si sposta su sua madre che viene trascinate da due uomini.. La porta di casa viene chiusa violentemente, Papà urla.

Ma non sentiva nulla, la sua voce.. la sua voce non cè più. O forse cè, non lo sa..

Si avvicina al telefono fisso e lentamente compone il numero della nonna..

Pronto Ehi, chi cè? Come mai mi state chiamando così presto?

Non parla, piange.. piange soltanto. Amanda che succede? sussurra la nonna, riconoscendola.. Scoppiò in un pianto isterico, lanciando il telefono.

Appassisce lentamente sul parquet, fino a chiudersi in se stessa.. La solitudine in quel momento fece capolino dentro di lei.. e quella maledetta sensazione non l'avrebbe mai più lasciata.

Parlami di teWhere stories live. Discover now