Capitolo 1.

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"Tomlinson, qui hai finito."

Strabuzzai gli occhi e deglutiì profondamente sentendo pronunciare quelle parole dal direttore.
Non capivo, non ho sbagliato nulla, perchè dovrebbero licenziarmi?
Stavo per apire bocca, ma il direttore mi precedette con un "l'abbiamo trasferita in un liceo, stia tranquillo." ridendo quasi di gusto. Che stronzo, mi stavo cagando addosso e lui si mette a scherzare in queste situazioni.


"Oh, come mai?" Chiesi io, abbassando lo sguardo, sospirando.


Mi scrutò, inarcando un beffardo sorriso notando la mia reazione.
Possibile mi odiasse davvero così tanto? Va bene, ho capito che sua moglie era francese ed era scappata con il suo amante, ma sul serio, io cosa c'entravo? 


"Il consiglio d'Istituto la ritiene fin troppo bravo per stare qui. E poi lei è un insegnante di madre lingua, mi pare giusto che stia ad un liceo linguistico. E' stato un piacere, Tomlinson. Domani inizia di là." Disse porgendomi il mio curriculum con delle informazioni riguardanti il nuovo liceo. Lo presi e lo misi dentro la mia cartella, dopo di che, mi porse la mano.
Strinsi quest'ultima e dopo aver ritirato la mia, la portai dietro la mia schiena, asciugandomi, senza farmi accorgere, dell'umido sudore che la mano del direttore mi aveva lasciato.
Non riusciì a dir nulla, ma mi soffermai a salutarlo con un cenno del capo lanciandogli uno sguardo rattristato, per poi uscire dalla presidenza.

Chiusi la porta alle mie spalle e sospirai profondamente, portandomi le mani tra i capelli. Chiusi per un secondo gli occhi e pensai ai miei ragazzi. Non volevo separarmi da loro. In due anni mi sono affezionato davvero tanto, nonostante fossero dei marmocchietti seccanti, ma anche vivaci e simpatici. Con loro mi divertivo.
E poi c'erano anche alcuni professori che mi erano stati molto amici e mi avevano aiutato,quando entrai per la prima volta in questa scuola, ad orientarmi.
Il più simpatico era Malik, anche se all'apparenza mi sembrava un tipo duro e antipatico.
Ma anche Horan l'Irlandese lo era. Era un tipetto biondo e davvero tenero. Mi faceva venire voglia di coccole, tante coccole.
E poi c'era Payne, che era serio, davvero serio con i suoi alunni, ma all'infuori della scuola era simpatico, si.
Mi mancheranno tutti quanti, chissà come andrà domani.




-

-

Il giorno seguente mi alzai alle 5.00 del mattino, il che è davvero strano, dato che il mio solito era svegliarmi alle 6.30.
Mi dirigo in bagno e mi posto davanti allo specchio.
Mi guardo.
Sono orribile.

Come posso fare una bella figura con questo aspetto trasandato il mio primo giorno di insegnamento al liceo?
Passo gli indici sulle mie occhiaie e faccio una smorfia ripensando a mia madre che qualche anno prima mi diceva "Avresti bisogno di un fondotinta e un buon correttore."
Insomma, molto simpatica.
Però se ci penso...Non è una brutta Idea! Ma la scarto perchè, santo cielo, non sono una donna.
Mi svesto del tutto ed entro dentro la doccia.
Ho due ore e mezza per farmi i miei comodi.


Esco dalla doccia dopo mezz'oretta. Amo stare sotto l'acqua calda; mi rilassa.
Dopo essermi asciugato per bene,prendo un asciugamano e lo metto attorno alla vita. Prendo il mio cellulare che avevo lasciato sopra la mia lavatrice e noto un messaggio.
Aggrotto la fronte e lo apro:


Zayn Malik: "Buona fortuna, Louis. Ci mancherai. Ci vediamo presto, un bacio. Zayn, Liam e Niall xx"

Sorrisi ampiamente nel leggerlo.
A qualcuno importa di Louis Tomlinson, almeno un pò, alla fine.
Risposi con un "Mi mancherete anche voi, a presto. Louis xx" dopo di che presi l'intimo e i vestiti puliti, mettendomeli.

Dopo aver guardato un pò di tv, mi alzai dal divano e mi diedi un'ultima occhiata allo specchio. Forse non ero poi così male.

Le 07.40. 
"Ce la farò."

Teach me how to love.||Larry Stylinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora