🧞‍♂️(6)"17 Novelle bizzarre"🧞‍♂️

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Recensione scritta in data: 12 - 03 - 2019

Recensione scritta in data: 12 - 03 - 2019

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Titolo completo: 17 Novelle Bizzarre + 1

Genere: Fantasy

Numero parti lette: 17

Autore: JohnMcDillan

Mini intervista

Perché leggere il mio libro?

Per chi volesse approcciarsi al Bizzarrismo, dargli una "bulbocularizzata" dovrebbe esser un must.

È la prima opera del Bizzarrismo e da questo segue "The Jester's Rhymes" e "The XVIII" + "Clocks".

Cosa ha di diverso da tutti gli altri?

È una pseudo-raccolta di novelle che in effetti non lo è affatto: alla fine si tratta di una storia unica, ma il lettore se ne rende conto leggendo fino alla fine, un po' come "The Jester's Rhymes", che sembra una raccolta di poesie ma in effetti è il sequel di questo buffo libro. Un libro che fa parte di una trilogia+1 buffa e inusuale!

Recensione:

Sarà una recensione svelta e anche fuori dal normale, data la semplicità (seppur apparente) dell'opera. Premetto che l'avevo già letta in passato, ma non ricordo di averla apprezzata meglio di ora, anzi all'epoca temevo seriamente di doverla anche recensire... Forse perché non ne comprendevo i messaggi nascosti, forse perché lo stile mi annoiava, non so... ma adesso mi è molto più chiara e anche più gradita!

Ordunque, il libro è una raccolta di novelle in stile semi rinascimentale mescolato ad una trama in chiave moderna; essa si riassume in denuncia alla società contemporanea e ai suoi limiti, dentro la quale è possibile ravvisare critiche in forma comico - drammatica ai difetti tipici dell'uomo, come il razzismo, la solitudine, la tristezza, la paura della vecchiaia e altri temi/difetti interessanti, dislocati sottoforma di narrazione continua, legata da un un unico filo conduttore.

Per quel che mi riguarda credo sia l'opera più originale di tutto il sito, e lo è per 3 ragioni:
1) per il tema scelto;
2) per lo stile, uso della parola e degli aggettivi;
3) per la "forma" con la quale essa è diffusa: "bizzarrismo."

La bizzarra scelta di creare quella, che potrei definire, "corrente letteraria", ha avuto degli ottimi riscontri, che portano ad apprezzare meglio quanto scritto. In termini spicci il bizzarrismo è un concetto che può attrarre molta gente, proprio perché non ne ha mai sentito parlare. Fare breccia sulla curiosità è un lavoro complicatissimo per ogni scrittore, qui il problema non è minimamente ponibile...

Ergo, dicevo, la storia è ambientata in una sorta di mondo immaginario, un po' stile Paese delle meraviglie/Paese dei Balocchi, non ben descritto nel dettaglio, ma si intende che ci si trova in un'unica scena (la fiera) dove si ha l'occasione di incontrare vari personaggi e di entrare nella loro vita passata scoprendone vicende ed eventi dal preciso significato.

La narrazione, impostata in terza persona - dove il narratore è John McDillan, sia esterno che interno/protagonista delle novelle - è molto veloce, data la quasi assenza di descrizioni, parti discorsive e stile secco, unita ad un'alta presenza di sole parti dialogate. Non lo identifico come errore o difetto, essendo la forma narrativa non consueta ai comuni romanzi, ma sarebbe comunque carino inserire qualche notazione ambientale in più, per aiutare un po' l'immaginazione del lettore... anche se ciò non è strettamente necessario. Lo stile è mutuato dal genere "inusuale" della novella, anche se devo dire che lo stile di base della novella classica non era proprio questo... si potrebbe dire che sia una rivisitazione, piuttosto carina anche. Potendolo definire in tre aggettivi: scarno, essenziale e diretto. Fosse stata un'opera romanzata l'avrei condannato, ma qui è accettabile e rende il tutto agevole e di buon gusto.

Essendo del tutto assenti la parti essenziali alla comprensione dei personaggi, non posso dare un giudizio complesso. Nemmeno qui ci troviamo in errore, ma avendo il libro un approccio favolistico è logicamente impossibile trarre un'analisi a 360° dei personaggi. Ma nonostante ciò è possibile tracciarne l'umanità e la profondità.

Essi sono bizzarri, strani, simpaticamente surreali; pur avendo zero elementi di caratterizzazione classica non risultano così tanto irreali come si potrebbe dedurre, quanto piuttosto comprensibili nel limite necessario. Non è un tipo di procedura che apprezzo (questo è un parere mio) perché mi allontana dai personaggi, non riesco ad empatizzare completamente con loro, ma perlomeno fa capire in mentis il loro senso di esistenza e il senso delle loro azioni/parole. E ciò è un buon punto a favore.

L'apparato descrittivo funziona a dovere, anche se impercettibile. Qui si gioca molto con le parole, con il lessico, che viene adoperato abilmente: unico, originale, sensazionale, mozzafiato! L'autore gioca con le parole come se giocasse coi birilli, destreggia con somma abilità le figure retoriche creando immagini mentali assurde e strabilianti. Questa giocata rende praticamente inutile l'uso di descrizioni aggiuntive perché quelle parole giocherellate danno ampio spazio all'immaginazione, soddisfando il lettore. L'uso della parola rende questo libro un capolavoro degno di essere annoverato nel Manifesto del Futurismo marinettiano! La parola veloce, diretta, senza tergiversazioni, usata a piacimento, distorta, contorta, sia sintatticamente che graficamente. Lavoro eccellente.

I dialoghi sono la cosa che amo di più. Sono teatrali, esagerati baroccamente, sembra di assistere ad uno spettacolo di teatro classico. Il genere lo consente proprio, devo dirlo, qui la surrealità pur essendo di casa non è mai disdicevole, regala personalità ai protagonisti, li rende unici, eccezionali, li divide dai "normaloidi" che sembrano tutti uguali e monotoni: è un'altro messaggio pedagogico del libro?

Come ultimo consiglio ti chiedo di fare attenzione alla grammatica, che ha un po' ridotto il voto finale. Ho notato diversi errori ortografici, che ti ho un po' segnalato sul testo, ho poi alcune raccomandazioni da farti:

• Accenta i sì affermativi;
• Attento ai plurali delle parole usate, invece ed erroneamente, al singolare;
• Attento all'uso dei punti di sospensione, che non sono due, ma tre. Ho notato che in alcuni tratti ne metti due ed è errore.
• Attento alle virgole che piazzi un po' a casaccio.

Non ho riscontrato altre pecche gravi o degne di essere riportate in questa analisi.

Voto complessivo: 9-

Nel complesso il libro è molto bello, ha una narrativa che si approccia ad ogni tipo di pubblico, e direi che è perfetto anche come lettura per bambini, data la sua semplicità e ironia di linguaggio.

Avendo studiato la psiche infantile e lavorando con bambini e ragazzi credo userò qualcuna di queste novelle (se lei, signor Bizzarro me lo consente) per fargliele imparare, ma soprattutto fargli capire il significato di fondo che serve come insegnamento di vita; fare breccia sul cervello dell'adulto è difficile, la società futura si fonda sui bambini, perché sono pezzi di argilla morbida che si modellano a ciò che vedono in quel momento: se dovessimo dare un'occhiata al mondo d'oggi, la risposta sarebbe pessima...
Questo libro mi ha dato speranza, allegria, il sorriso e ringrazio l'autore per avermelo proposto: sia perché ho potuto rivalutarlo rispetto all'inizio e sia perché mi ha lasciato un segno dentro. Grazie.

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