FOOL'S GOLD

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FOOL'S GOLD

'JOSH DUN.'








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insomma, io e la mia iniustaverba proprio non riusciamo a tener a bada i nostri pensieri!

succede che dopo il concerto dei twentyone pilots, che grazie a lei ho seguito minuto dopo minuto, video dopo video e foto dopo foto (con scleri di entrambe annessi), ho pensato «ok, per combattere il mood post concerto, si deve far qualcosa...».

benvenuti in una storia nata da due menti sempre in sincrono e pensieri usciti fuori da una canzone in riproduzione causale.

· ne approfitto di questo spazietto, per ringraziare questa personcina speciale, ché scrivere con lei è sempre meraviglioso! ·

iniustaverba 🌷




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AMSTERDAM.







Vivere ad Amsterdam e le conseguenze che ne derivano, erano stati, per tanto tempo, oggetto di riflessione per Margot. Aveva ponderato con minuziosa attenzione tutte le cause e gli effetti che quel suo trasferimento avrebbe scaturito. Le notti insonni, erano state accompagnate spesso da fogli spiegazzati e malconci, pagine di quaderni e carta di fortuna, ricche di cornici più simili a ghirigori, scarabocchi su città del mappamondo, ma solo una segnata da colori pastello.

Giorni di indecisione, scorrevano a braccetto con quelli ricchi di un entusiasmo contagioso, e preoccupazioni, eppure quell'infinito circolo di affanni trovò un punto fisso, una conclusione: non posso sprecare un'opportunità del genere!

Ancora si vedeva tutta tremante, come l'ultima foglia d'autunno appesa al debole ramo, lei, mentre reggeva tra le mani la lettera d'ammissione alla facoltà d'Architettura di Amsterdam. Semplici righe, poche parole messe insieme, bastavano a delineare il suo futuro.

Pensò a tutte le cose che si sarebbe buttata alle spalle e ciò che avrebbe dovuto lasciare nella periferia da dove veniva: una realtà americana fatta di case uguali, immutabili e viali da giardini curati per ogni occasione dell'anno; così terribilmente borghese e da un design omologato, quella cittadina che l'aveva vista nascere, crescere e tramutarsi nella persona che era in quel momento.

Ora però, quella realtà la sentiva stretta e spenta. Un grigiore pastello, opposto alla particolare eccentricità dell'architettura di Amsterdam, che Margot stava ammirando dal terrazzino del suo appartamento universitario – un monolocale spacciato per loft, ma a quel prezzo, nessuno avrebbe badato ad un locale più lungo, che largo. E poi, una volta su, quel balcone si riduceva a un ampio finestrone, o davanzale.

L'Europa è un museo a cielo aperto! diceva entusiasta a Josh, trattenendo la voce tremante all'altro capo del telefono.
A placare i tormenti, che quelli ogni tanto tornavano nella sua mente impetuosa, ci fu una sigaretta, una di quelle che fumava raramente, o nei periodi di stress, come li definiva lei, a mascherar le scuse. La strinse tra le labbra, e lasciò che un piccolo sbuffo si confondesse con l'aria di metà stagione.

FOOL'S GOLD.Where stories live. Discover now