Arrivo Sull'Isola

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Marlott Island era una piccola ed amena isola in mezzo al mare. La vegetazione era tutt'altro che rigogliosa, giusto qualche albero e sparuti cespugli. Era presente solo un edificio, sulla punta nord dell'isola, la loro abitazione per quella settimana.

La casa era grande e sicuramente di recente costruzione. Completamente pitturata di bianco era né più né meno come il resto dell'isola, piuttosto insignificante. Non era maestosa, o bella, sembrava semplicemente una qualsiasi casa presente nei sobborghi rurali di quella parte sonnacchiosa del Devon.


Una volta entrati in casa, gli ospiti si accorsero invece che chi aveva arredato quella casa, aveva gusto. Il salone d'ingresso era vasto, decorato con quadri antichi, mobili di legno pregiato, pavimento in marmo ed un grande candelabro di cristallo. A destra e sinistra si trovavano due grandi porte e davanti a loro un'imponente scalinata, anch'essa in marmo, che conduceva ai due piani superiori.

"Bene" esordì Ron, leggendo un foglio di pergamena che aveva trovato su un piccolo tavolinetto presente a destra della porta di entrata "Prima di tutto andrete a sistemarvi nelle vostre camere. La camera numero uno va al numero uno del registro e così via. Poi vi preparerete per la cena. Stasera non avrà luogo nessun allenamento. Potrete rilassarvi un po'".

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Jack stava rovistando nella sua borsa. Eppure era sicuro, si era portato una bottiglia di whisky incendiario, ma ora non riusciva a trovarla. Che strano!

Alec era sotto la doccia. L'acqua calda che scorreva lo aiutava a rilassarsi, dopo quel viaggio osceno. Adesso sarebbe sceso, avrebbe cenato, un caffè... e dopo?

Louise si stava asciugando i corti capelli neri. Detestava i suoi compagni di corso, li trovava tutti troppo inadeguati. Passare una settimana con tutti loro sarebbe stato un incubo.

Anche Rose era intenta ad asciugarsi i capelli, lunghi fino alle spalle. Osservò con un sorriso l'abito da sera che si era portato dietro. Era di sua madre, lei non aveva mai avuto l'occasione di partecipare ad una cena che richiedesse un certo dress-code . Sarebbe stata una piacevole novità.

Marcus appoggiò delicatamente la sua scopa alla parete. Era il suo talismano personale, ovunque lui andasse, la sua fidata scopa lo seguiva. Era stata dura la scelta fra diventare giocatore di quidditch o un auror. Ma alla fine Marcus sentì di aver fatto la giusta scelta. Avrebbe sconfitto il male. Inoltre il suo fisico muscoloso mal si addiceva al ruolo di cercatore, perlomeno ad alti livelli.

Sillus si mise a leggere uno dei suoi manuali, in attesa di scendere per la cena. Odiava le occasioni sociali come quelle. Non potevano passare direttamente al sodo? Era sull'isola per allenarsi, non per cenare in abito da sera.

Ron terminò di allacciarsi la cravatta con uno sbuffo, non era bravo in quelle cose. Guardò il calendario, non mancava molto alla fine di Hogwarts. La sua Rose stava frequentando il primo anno. Sospirò, guardando un'ultima volta la sua immagine al riflesso. Maledetta nostalgia.

Frank osservò la sua camera. Era bella, piuttosto grande e dava direttamente sul mare. Non vedeva l'ora di cominciare quella settimana anche se quel posto era piuttosto strano. Poi, mentre era intento a vestirsi, notò, appesa sopra il caminetto, un filastrocca incorniciata.

" Otto piccoli maghi a scuola dovettero andar,

uno, ahimè, fu rimandato, e solo sette ne restar.

Sette piccoli maghi una passeggiata vollero far,

uno però rimase indietro, e solo sei ne restar.

Sei piccoli maghi andarono a mangiar,

uno fece indigestione, e solo cinque ne restar.

Cinque piccoli maghi fino a notte alta vegliar,

uno cadde addormentato, solo quattro ne restar.

Quattro piccoli maghi legna andarono a spaccar,

un di loro s'infranse in mezzo, solo tre ne restar.

Tre piccoli maghi un dì si vollero sfidar,

uno perse la bacchetta, e solo due ne restar.

Due piccoli maghi salparon verso l'alto mar,

uno un granchio se lo prese, e solo uno ne restò.

Solo il piccolo mago ad una scogliera si recò,

nel mare si gettò, e nessuno ne restò."


Frank aggrottò le sopracciglia. Quel posto era davvero inquietante.

Otto Piccoli AurorOù les histoires vivent. Découvrez maintenant