7. Nuovi arrivi da Miss Bridal

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Thomas entra con prepotenza, forzando la porta che cerco di chiudere. Ha lo sguardo malizioso e un sorrisetto fastidiosamente sexy.

Mi afferra per il bacino e senza chiedere il permesso, mi attacca alla parete e inizia a baciarmi. Non è un bacio delicato, è vizioso, carico di lussuria. Le sue mani afferrano le cosce e mi sollevano, posso sentire chiaramente il livello della sua eccitazione. Conosco quel corpo, eppure questa sera è come se lo scoprissi nuovamente per la prima volta.

Lascio che mi slacci la camicetta della divisa di Miss Bridal, lo sento sussultare alla vista della mia bralette di pizzo e questa sorpresa mi eccita ancora di più. Sapere quanto mi desidera mi dà il coraggio di spogliarlo e inevitabilmente, finiamo sul pavimento, mezzi nudi, a finire di strapparci i vestiti di dosso. Non c'è niente di casto nei nostri gesti, nulla di romantico. È solo desiderio e voglia di sentire l'uno la pelle dell'altra, di regalarci piacere.

È strano che mentre siamo sdraiati sul tappetto del salotto a darci da fare, io senta il rumore di una sveglia che suona. Strano davvero perché anche se cerco di ignorarla, questa continua con il suo fastidioso rintocco fino a che...

Apro gli occhi, sudata come se avessi dormito all'Equatore, mentre il dannato aggeggio sul mio comodino non la smette di fare rumore. Sono le sette e io ero nel bel mezzo di un sogno a luci rosse. Non ci sarebbe niente di male se il protagonista fosse stato il ragazzo che mi piace e invece era Thomas. Non ci posso credere. Che diavolo mi sta succedendo?

Lo ammetto, l'incontro di qualche tempo fa fra le lenzuola con lui è stato molto più che piacevole ma dannazione! Nemmeno a quindici anni ero così turbata da un ragazzo e io sono convinta che non mi interessi quindi perché continuo a fantasticare su di lui con pensieri e sogni davvero poco casti?

Rimango seduta sul letto ancora per qualche minuto, a riflettere. La faccenda mi sta sfuggendo di mano, soprattutto perché oggi in atelier dovrò guardarlo in faccia e non sarà facile non ripensare a quello che mi stava facendo nel sogno. Soprattutto perché so che è perfettamente in grado di farlo anche nella vita vera e questo non fa che destabilizzarmi. Se solo Michael mi desse qualche segnale in più, se solo potessi distrarmi con lui, impegnare il cuore in maniera definitiva, allora forse sarebbe più facile ignorare l'attrazione che mi spinge sempre più verso Thomas. Il fatto poi che da quella famosa sera, lui non faccia che essere carino e gentile e non provi assolutamente nemmeno a baciarmi, lo rende ancora più desiderabile e altrettanto off-limits. È il primo che rispetta davvero il mio rituale del non andare a letto con la stessa persona per più di una notte. Non lo nego, avrei preferito che insistesse almeno un po', almeno per un'altra volta.

Decido di smetterla di arrovellarmi su questa situazione che tanto non porterà a nulla e di malavoglia, scendo dal letto e inizio prepararmi per iniziare la giornata. Sarà lunga, in atelier tutti fremono per organizzare questa dannata sfilata e io non ho ancora avuto il coraggio di tirare fuori i miei bozzetti dal cassetto e farli vedere a Becky. So che almeno un paio potrebbero fare al caso nostro ma so anche che potrebbero essere oggetto di critiche e la codarda che è in me preferisce nascondere la testa sotto la sabbia piuttosto che rischiare.

Non sono abituata al fatto che possa anche andare bene. Non c'è stato mai nessuno ad incoraggiarmi e a dirmi che valgo qualcosa. Mia madre se potesse, cancellerebbe addirittura la mia nascita, figuriamoci se si è mai presa la briga di sostenermi. Mio padre se ne è andato molto prima che potessi anche solo fargli vedere qualcosa, o condividere con lui i miei interessi, salvo poi tornare a fasi alterne per mettere al mondo altri due figli e tagliare la corda definitivamente. È un miracolo che io e i miei fratelli non siamo cresciuti come degli schizzati, di certo tutti e tre abbiamo dei problemi nella sfera affettiva. Ancora una volta mi chiedo se riuscirò mai ad amare mai qualcuno in modo sano, perché in realtà so perfettamente che anche la faccenda di Michael è malata. Non si ingaggia un tizio per farti spiegare come corteggiare un uomo, non ci si incaponisce su una persona che molto probabilmente non ti vuole davvero. Thomas ha ragione quando dice che non mi faccio desiderare abbastanza. Mi chiedo se non si tratti solo di un capriccio, del bisogno che ho di sentirmi desiderata da qualcuno che è soltanto la preda da conquistare, la soddisfazione da togliermi perché lui non mi vuole.

Di' Sì al Testimone - Bridal Series #2Where stories live. Discover now