Capitolo 1

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Jennifer's Pov

"Hey Jenn svegliati.." mi sussurra piano in cerca di ottenere una risposta, ma ovviamente fallisce.

Sento lei che mi impreca di alzarmi e ovviamente lo voglio, anzi devo proprio alzarmi.

"Dobbiamo partire Jennifer alzati o vado a prendere dell'acqua ghiacciata" continua, e la sento ridacchiare nonostante la pessima situazione in cui mi trovo

Insomma, non sono una ragazza mattiniera quindi non me ne sarebbe fottuto proprio un cazzo se solo non dovessi partire con lei per il nostro primo viaggio insieme. Anzi. Non è proprio un viaggio, ci stiamo traferendo,cazzo.

Andiamo a vivere a Los Angeles.

Anche solo al pensarci mi vengono i brividi. Io e Charlotte non siamo mai salite su un fottuto aereo e ho tanta paura per questo.

Lei è sempre serena in tutte le occasioni ma non penso che in questa riesca a mantenere la calma.

"Okay, adesso mi alzo, stai tranquilla" dico con una voce spezzata ma  decisa. Non avrei sprecato un altro secondo.

Mi alzo dal letto e mi dirigo subito in bagno, prima di guardare l'orologio. Sono le tre del mattino, perfetto.

Abbiamo un'ora e mezza per prepararci e caricare le valigie in macchina.

Mi guardo allo specchio e noto tutti i capelli scombinati e le occhiaie sul mio viso.

Apro l'acqua della doccia e m'immergo nell'acqua calda..è così rilassante..o forse sto ancora dormendo in piedi.

"Jennifer! esci subito da questo dannato bagno, sei qui da venti minuti! Muoviti o la sfondo!"

sento Charlotte urlare come una bambina sclerata.

"Sì! adesso esco!" urlo velocemente.

Mi affretto e afferro l'intimo per poi mettere i vestiti che avevo scelto la scorsa notte.

Ora i miei capelli sono molto più ordinati di prima. Metto un po' di mascara e il lucidalabbra che mi regalò mio papà anni fa.

Mio papà.

Non lo vedo dal Natale scorso, dopo il divorzio.

Quello stronzo non si è degnato nemmeno di mandarmi una cartolina, una lettera o cazzate varie. Non ha voluto più saperne niente di me e non riesco a trovarne una risposta..non eravamo padre e figlia molto legati ma fa lo stesso, sono pur sempre sua figlia e una chiamata poteva pure farla.

Comunque adesso ho Charlotte e lei mi basta e mi avanza.

Non è per puro caso se ho deciso di trasferirmi con lei nell'unico posto dove desiderei andare al mondo. Lei è l'unica che riesce a capirmi meglio di chiunque. Anche di mia mamma.  Non basterebbe mai ringraziarla per tutte quelle volte che ho pianto e lei era li vicino a me a dirmi che tutto sarebbe andato per il meglio. E lo stesso vale per lei. Non la lascerei mai da sola ad affrontare i problemi senza di me. Ci sarei sempre io accanto a lei ad aiutarla, sempre.

Per me è più di una fantastica migliore amica, per me lei è più di una grande amicizia, è più di una sorella. Non so dire cosa siamo, mai saprò definirlo.

Vengo distratta dai miei pensieri quando all'improvviso Charlotte mi passa la mia valigia nera .

"Che hai?  S-sei sicura di volerlo fare ? Cioè. . sei sicura di voler partire?" balbetta quasi impaurita dalla mia risposta.

"Certo! Lo voglio più di qualsiasi altra cosa,sarà bellissimo,credimi!" la rassicuro dandole un abbraccio abbastanza forte.

"Ti vedevo persa, grazie Jenn. il tassista dovrebbe arrivare a momenti, cominciamo a portare le valigie giu in salotto." scatta e sorride a trentadue denti.

Questa casa penso che non la rivedrò più. Passeranno anni prima che ci rimetta di nuovo piede, immagino.

Vedo mia mamma apparire dal corridoio e la saluto con un sorriso grande.

Quasi mi commuovo quando si avvicina a me per abbracciarmi.

"Amore mi mancherai tanto, fatti sentire per favore" mi dice mezza assonnata.

"Certo mamma, anche tu mi mancherai." dico abbastanza timidamente e non capisco il motivo della mia reazione.

Che mi sta succedendo?

È mia madre e dovrei dirle tutto quello che provo in questo istante..dovrei dirgli che mi mancheranno i suoi abbracci, i suoi consigli molto inutili certe volte, che mi mancheranno i suoi risvegli al mattino, la sua cucina, le sue urla quando non mi alzavo da quel dannato letto, Tutto..

"Jenn è arrivato! Fai presto!"

Osservo Charlotte entrare nel salotto ed abbracciare forte mia mamma prima di uscire e salire su quel taxi.

La saluto di nuovo con un abbraccio ed esco da quella casa.

Fa abbastanza freddo per essere fine agosto. Di solito faceva caldo ma oggi il tempo sembra stare proprio dalla nostra parte. I capelli si muovono a contatto col vento e ci sono voluti solo 10 secondi prima di trovarmi dentro quel taxi.

È accogliente e allo stesso tempo molto scomodo.

Mi mancherà moltissimo Sidney, scommetto che mancherà tanto anche a Charlotte...

Dark Paradise•Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora