Capitolo 1 ✔

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Quando si accorge della videocamera spalanca gli occhi e si copre di scatto con il lenzuolo.

<<Trav! Spegni subito quell'affare!>>.

Ridacchio mentre invece che spegnerlo lo punto su di lei.

<<Voglio catturare questo momento!>>.

<<Non c'è nulla da catturare mentre mi sono appena svegliata!>>.

Continuo a sorridere e cerco di toglierle le coperte di dosso.

<<Smettila!>>.

<<Ti ho portato una cosa>>.

Smette di lottare con le coperte e curiosa le lascia andare. Il suo bel visino torna a fare capolino dalle lenzuola mentre mi guarda male ma curiosa.

<<Che cosa?>>.

Poso la videocamera sul comodino, in modo che riprenda, e recupero il vassoio con la colazione.

<<Buongiorno, piccola>>, le dico posando il vassoio con il cibo sul letto.

Mi sorride. <<Sono Coco Pops quelli?>>.

<<Certo>>.

Un adorabile fossetta appare sulla sua guancia.

<<Ti amo>>.

Ogni volta che me lo dice sento una strana sensazione allo stomaco. Non sono abituato a sentirmelo dire, ed è la prima a farlo da molto tempo.

<<Ti amo, Claire>> ricambio prendendo il suo viso tra le mani per poi baciarla.

Con un nodo alla gola e gli occhi che mi pizzicavano chiusi lo schermo del computer smettendo di guardare quei video. Non sapevo bene perché mi infliggessi quel dolore, forse ero masochista, forse pensavo di meritarmi di soffrire.

Quel video risaliva a quasi otto anni prima, quando ero ancora felice, quando insieme eravamo ancora felici.

Ma tutto è finito.

Alla fine tutto finisce.

La nostra stessa vita cessa di esistere con la nostra morte.

Nulla è per sempre, nulla è eterno, ma sentivo che quel rimorso, quelle colpe che mi logoravano dall'interno, non avrebbero mai smesso di pesarmi sul cuore. Ed era giusto così, era quello che mi meritavo per il mio comportamento.

Sei mesi, erano passati sei mesi dall'ultima volta che l'avevo vista.

Quel giorno non avevo resistivo, avevo sentito l'esigenza di ascoltare la sua voce, di vederla sorridere, di sentirle dire di amarmi.

In più di cinque anni non ero riuscito a eliminare qui video dal mio computer. Stavano li, file su file. Foto di noi due insieme, di quando mi sorrideva, e non aveva paura di me. Di quando giocavamo insieme ed eravamo complici. Di quando non ero perso in me stesso ma solo in lei. Di quando ero ancora capace di amare, e amavo lei soltanto.

Certi giorni ne sentivo l'esigenza. Sentivo l'esigenza di una dose. Mi ero disintossicato, ma non ero mai riuscito a ripulirmi da lei. Era ancora nelle mie vene, in ogni cellula del mio corpo. Ma sapevo di non poterla più avere. Sapevo di non meritarmela.

Non ero degno di lei.

Non ero degno di nessuno.

Mi meritavo di soffrire. Meritavo quello e altro per il male che le avevo fatto.

Broken - Come feniciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora