Ciccio

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La porta era aperta, al citofono aveva risposto Sara. Mia moglie era di spalle, stava lavando l'insalata. Le bimbe si precipitarono come al solito, come un tornado, presto giunte e presto passate, per salutarmi. Lanciai la borsa, iniziai il mio rito serale: bacio a mia moglie, ciabatte, musica, buio per una mezz'oretta. Chi lavora al computer tutto il giorno, la sera ha gli occhi stanchi.

Sentii il letto cigolare appena e la voce di mia moglie.

- Tutto bene oggi? - 

- Sì. Stanco. Oh, ho messo 10 € per il regalo a Ciccio, è nata la figlia - 

- Come l'hanno chiamata? - 

- Boh, che ne so -

Rossella sbuffò. Non so se si abituerà mai. A me non viene in mente di chiederlo, ok?


Sentii il letto cigolare appena e la voce di mia moglie.

- Tutto bene oggi? - 

- Mah. Bene, credo. Qualche discussione - 

- Cose serie? - 

- Ciccio ha chiesto le ore di allattamento. Monia ha i turni in ospedale e non hanno i nonni vicino. Sta da tre anni sul progetto, se ne sarebbe andato a breve, ma manco se avesse chiesto di donare un rene - 

- Glielo devono dare per forza, no? Cioè, è un diritto - 

La guardai. Cioè, girai gli occhi verso la sua sagoma nella penombra. Non sapevo se ridere, si sarebbe arrabbiata, è permalosa Rossella. Ma a volte dà risposte da bambina. 


Sentii il letto cigolare appena e la voce di mia moglie.

- Tutto bene oggi? -

Me la tirai addosso. Lo so, non se la sarebbe bevuta, ma non avevo voglia di parlare. Si può guadagnare pure mezz'ora con un bacio come si deve.


Sentii il letto cigolare appena e la voce di mia moglie.

- Tutto bene oggi? -

- Io ok - 

- Pensieri? -

- Senti, gliel'ho detto che si sta comportando come un cretino. Non gli dànno un cazzo da fare tutto il giorno, poi si fanno le quattro che se ne deve andare e gli mandano tutte le attività - 

- Ciccio? - 

- Sì - 

Sentii il letto cigolare di nuovo: si stava mettendo comoda, in posizione da chiacchierata. Non c'è chiacchierata che non ci venga interrotta almeno dieci volte dalle bimbe, ma Rossella è un carrarmato. Non l'ho mai vista mollare una discussione. 

- Gli altri? - 

- Senti, gli facciamo battutine, cerchiamo di farglielo capire, scherzando e ridendo. O è così o si deve collegare da casa e finire di lavorare dopo che Monia è tornata dall'ospedale. Si sta facendo le nottate quel coglione! -

Mi misi un braccio sugli occhi, sentivo le spalle dure come legno.

- Perché? Non capisco. Perché non se ne va? - 

- Non è il tipo. Lo fanno sentire in colpa. Gli altri lavorano e tu no. Gli altri si fanno il mazzo e tu esci due ore prima. Ciccio è uno coscienzioso - 

- Ma non è una questione di coscienza! Chicco, ma perché non parlate tutti, qua si tratta di un diritto! La loro è necessità, mica si prende quelle due ore per andare a...-

- Zitta che ci sentono - risi.

- Però è vero - 

- Sì, è vero. Ma non ci ascolta. Non gliele pagano le ore in più e lui le fa lo stesso: non esiste lo straordinario con l'allattamento. Gli hanno detto che le può recuperare facendo festa. "Ufficiosamente". Fa un tot di ore e poi si sta a casa uno o due giorni, no? -

Non la vedevo ma me li immaginavo già gli occhi. 

- Ma... e l'assicurazione? - 

- Sì, l'assicurazione. Stai pazziann'? -

- Se si fa male mentre è a casa quando dovrebbe essere in ufficio? Lo potrebbero pure licenziare! - 

- Tanto non gliele daranno, vedrai. Lo stanno solo tenendo buono - 


Sentii il letto cigolare appena e la voce di mia moglie.

- Tutto bene oggi? -

- Ciccio se n'è andato - 

- Oh! Era ora! - Si sentiva il sorriso -  Finalmente l'ha capito che non si deve far mettere i piedi in testa! -

La abbracciai. 

- Ciccio se n'è andato. Ha cambiato azienda -  

CiccioWhere stories live. Discover now