Capitolo quindici: Vetro

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“No,” scosse la testa. “E’ quello giusto, Gin. Stai benissimo.”

Lei rise coprendosi il volto con una ciocca di capelli rosso fuoco e accarezzò il tessuto dell’abito con le dita. “Grazie,” disse. “Sto abbastanza bene da poter fare qualche foto per quando Harry tornerà?”

Se tornerà…

“Assolutamente,” annuì Hermione, decidendo che quello non era il momento adatto per smorzare l’entusiasmo. “La bocca spalancata gli arriverebbe al pavimento se ti vedesse con quel vestito, anche se sono sicura che anche Neville farebbe lo stesso.”

“No,” Ginny ridacchiò. “Gli occhi da cucciolo bastonato di Neville si sono dirottati su Hanna Abbott di recente.”

“Sul serio? E allora perché non l’ha invitata?”

“Sai quanto diventa timido in situazioni come queste,” rispose Ginny, affettuosamente. “E poi sono arrivata in tempo, prima che gli venisse in mente di chiedere in giro. Volevo un appuntamento con qualcuno di cui potermi fidare; come avresti dovuto fare anche tu, Hermione.”

“Michael è innocuo−

“Secondo me ci sta provando con te,” interruppe Ginny con disapprovazione. “So che lui e Ron non andavano molto d’accordo, comunque, dovrebbe stare attento−

“Ron ed io non siamo mai stati una coppia ufficiale,” precisò Hermione. “E Michael è solo un amico−

“Beh, se ci proverà con te o altro dovrà prepararsi a mangiare lumache per una settimana.”

Hermione rise di gusto a quel commento. “Anche tuo fratello ha un debole per gli incantesimi con le lumache.”

“Sì, vedo come gli è andata bene quella volta, quando ne ha lanciato uno contro Malfoy.” Sghignazzò Ginny. “Ok, beh il mio vestito è deciso, allora. Quale scegli, Hermione?”

“Ho già dei vestiti−

“Ma dovresti comprartene uno nuovo,” insistette lei, allargando le braccia e indicando tutti quei vestiti che le circondavano. “Quello blu ti starebbe bene−

“Non capisco perché dovrei comprare un vestito nuovo per un Ballo al quale non voglio nemmeno partecipare,” ribatté Hermione, anche se si lasciò distrarre dalla vista dell’abito per un momento. “E poi non mi serve, perché l’ultima cosa che voglio è impressionare il mio partner−

“Non farlo per lui, fallo per te stessa,” le disse Ginny, alzandosi per prendere la massa di tessuto blu e appendendola ad una gruccia. “Questo colore è bellissimo e non vedo traccia di fronzoli o pizzetti che tu detesti tanto.”

Hermione esitò, toccando con la punta dell’indice lo chiffon sotto la gonna; era abbastanza semplice, rispetto agli altri abiti esposti nel negozio, e questo era un punto a favore, vista la filosofia del ‘meno è più’ che Hermione seguiva sempre. “E’ davvero bello,”  mormorò sovrappensiero. “Ma io−

“Oh, provalo e basta.”

***

Hermione si diresse verso le sue stanze con qualche dono di Natale sotto braccio e il nuovo vestito in mano. Era stata tutta colpa dell’insistenza incorreggibile di Ginny, eppure Hermione poteva ammettere che si sentiva un po’ più rilassata dopo lo shopping e una Burrobirra insieme ad una delle sue poche amiche. Ma la sensazione svanì presto, non appena si trovò di fronte al portone del dormitorio.

Prendendo un respiro profondo, come faceva sempre, spinse la porta senza riuscire a tenere saldamente tutti i sacchetti che aveva in mano. Il suo piano, che prevedeva un’entrata silenziosa e veloce, si rivelò inutile quando inciampò una seconda volta e due sacchetti rotolarono sul pavimento dinanzi a lei.

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