Capitolo 11

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L'inizio della saggezza è il silenzio
Se pensiamo a ciò che siamo non possiamo fare a meno di riflettere su tutto ciò che c'è stato prima di noi...Il passato molte volte spaventa, si sa, ma è possibile vivere una vita degna di essere vissuta se con noi non portiamo i ricordi, le lacrime, il dolore, la gioia, la vita?
Non so se davvero io sia disposta a tener dentro di me tutto, ogni singolo particolare della mia vita, i momenti belli, quelli un po' meno esaltanti, quelli davvero brutti...Una cosa è certa, non voglio pensarci ora e cerco quindi di procrastinare la mia decisione.
Vivere il momento è ormai per me uno stile di vita, riesco soltanto ora a capire quanto CC sia potuto vivere bene...Non pensare mai al domani, questo è il suo segreto.
Un'illuminazione, avrei bisogno di un'illuminazione, una scossa, qualcosa che mi dia la forza di reagire, di avere la meglio su questa vita, forse ho bisogno di qualcuno che mi infonda un po' di coraggio...Quindi non credo che CC sia idoneo.
Questa mattina è iniziata in un modo alquanto strano, filosofico, a tratti inquietante...L'unica cosa positiva è che è iniziata, per ora mi basta.
Oggi la Wally mi ha concesso un giorno libero perché non ne poteva veramente più di avermi tra i piedi...A suo dire di solito sono insopportabile e tremendamente distratta e casinista, ma adesso ho sfiorato quasi l'assurdo, quindi ha preferito per la sua sanità mentale tenermi lontana.
La piccola scalcia come non mai e manca ormai così poco a quando la potrò tenere tra le braccia e tra una carezza e l'altra sussurrarle "Amore mio...Ti amo."
Quest'ultima settimana mi ha lasciata letteralmente senza fiato, intensa, molto intensa e soprattutto strana...Bisogna fare un passo indietro e tornare a venerdì mattina, giorno della partenza per il congresso.
Ero stranamente pronta in tempo per partire, CC già piazzato in macchina...Scendo e la notiziona mi lascia senza fiato: la Manes ha avuto un impegno improvviso ed irrimandabile che non purtroppo non le ha consentito di venire con noi. Ero euforica, saremmo stati da SOLI...Soli, soli.
CC dal canto suo era sul punto di piangere per la gioia...La mattinata non sarebbe potuta iniziare meglio.
Siamo poi arrivati all'aeroporto e dopo circa un'ora siamo giunti all'aeroporto di Catania. Il congresso si teneva in un albergo distante all'incirca mezz'ora dal centro, eravamo quasi in periferia.
Da fuori era imponente, davvero bello ed elegante, un hotel per ricconi, tipico di tutti i congressi di medicina legale in cui si ha sempre l'impressione di dare nell'occhio, si vuole dare nell'occhio solo per dire "Ehi, nel mondo ci siamo anche noi medici legali e siamo meglio di tutti voi messi assieme!"
La camera era a dir poco sensazionale, niente a che vedere con quella del famoso ed indimenticabile congresso, il mio primo congresso, era luminosa, arredata con stile e veramente molto, molto confortevole.
Le relazioni sono iniziate nel primo pomeriggio e CC ovviamente non ha perso nemmeno un'occasione per farsi notare e dimostrare a tutti la sua indescrivibile bravura e competenza...Si è superato e tutte che dietro gli sbavavano manco avesse scritto in faccia "A CHI SBAVA DI PIÙ OFFRO UNA CARBONARA"...Avrei partecipato alla gara molto volentieri.
Chiunque passava lo salutava, come se in realtà tutti sapessero chi fosse e appena si rendevano conto che io ero con lui e per di più ero incinta assumevano un'espressione tra l'incredulo, lo schifato e il rassegnato.
Le persone possono cambiare amici miei, avrei voluto dirgli a quei simpaticoni, ma per rispetto del mio uomo mi sono contenuta in un silenzio di ingiustificato consenso.
La sera, è arrivato il momento di cenare, una cena però del tutto diversa da quella che tutti noi ben ricordiamo...Una serata trascorsa con la certezza di essere ormai uniti, che poi, pensandoci bene noi fin dal primo istante in cui i nostri sguardi si sono incrociati eravamo uniti, legati da qualcosa che si sarebbe rivelato indissolubile.
Siamo stati sempre legati, ma ora lo siamo in modo ufficiale e questa cosa mi rende felice e soprattutto serena, ho bisogno di serenità in questo periodo, sempre bisognerebbe avere serenità intorno per affrontare meglio ogni giornata, ogni istante e non buttarsi giù e spesso uccidersi da soli...Che sia con o senza violenza.
Mi sono contenuta e soprattutto non ho rischiato di ubriacarmi, almeno questa volta e la serata a passata tranquilla...Ci siamo poi diretti in camera ma prima abbiamo fatto un piccolo giro nel parco dall'albergo e mentre passeggiavo pensavo alla serata che probabilmente avrei sepolto nel dimenticatoio, perché purtroppo o per fortuna è stata completamente diversa da quella del mio primo indimenticabile congresso.
Ormai quasi delusa da questa sera in cui CC neanche sembrava aver voglia di fare attività ginnica, sono costretta a rimanere estasiata...
Aperta  la porta notai che la stanza era completamente piena di candele e petali di rosa, subito mi sono chiesta come cavolo abbia fatto CC a fare tutto quello visto che siamo stati praticamente sempre insieme ma la situazione era già abbastanza surreale per potersi porre ulteriori domande.
Poi iniziò a parlare, "Su ogni petalo c'è scritto qualcosa di te, di quello che sei per me, di quello che siamo Noi...Di quello che vorrei diventare. Alla fine, sul letto c'è una sorpresa..."
Mi limitai a tacere e incominciai a prendere petalo per petalo: sei testarda, sei imprevedibile, sei perfida, sei meravigliosa, siamo complici, siamo amanti, siamo unici, mi hai fatto riscoprire l'amore, mi hai fatto amare, mi hai reso fragile...Sei Mia...E altri, altri ancora, interminabili petali, con infinite parole che mi fecero scoppiare in un pianto quasi compulsivo.
Sul letto c'era un pacchetto ma aperto suddetto pacco non trovai niente se non un altro bigliettino..."Sei tutto quello che vorrò per sempre, Ti amo e il regalo amore mio...Sono io."
Prima di alzare gli occhi già me lo ero ritrovata davanti, era così bello con quel suo sorriso senza rivali, quanto lo amavo, quanto lo amo.
Mi guardò ed io guardai lui, il desiderio i fiondarsi sulle mie labbra era incessante e vedevo che non resisteva più ma mi guardava, si limitava a guardarmi come se cercasse il mio consenso, la mia approvazione o forse, desiderava soltanto che fossi io a prendere l'iniziativa di baciarlo. Ero lì, pietrificata, non so neanche per quale impulso istintivo mi catapultai sulle sue labbra così belle e morbide e lui così desideroso di non fermarsi e io ormai persa nelle sue labbra, poteva fare di me ciò che voleva, non ero più in grado di controllare il mio corpo.
Mi prese e mi scaraventò sul letto distesa lasciandomi dei piccoli baci umidi su tutto il mio corpo sino ad arrivare alla mia parte intima, non sapevo cosa avesse intenzione di fare e avevo quasi paura di scoprirlo, poi, iniziò a lasciare anche lì dei piccoli baci, ma non si fermò...Iniziò con dei movimenti circolari per poi usare la lingua, sentivo di poter esplodere da un momento all'altro...Credevo davvero di non farcela, non era mai stato così "selvaggio" e non avevamo mai provato delle cose del genere, ma è stato bellissimo.
Feci un orgasmo e lui quasi mi tappò la bocca ma poi mi baciò e tornò al suo "lavoretto", stavo quasi tremando non riuscivo più a ragionare e mi aggrappai con tutte le forse al lenzuolo per non rischiare di cadere giù, non me l'avrebbe mai perdonata.
Non ce la facevo più, la voglia di diventare sua, di sentirlo dentro di me ormai era diventata fortissima, così decisi di avvicinarlo ancora di più a me e piano piano gli iniziai a slacciare i pantaloni. Il suo coso non stava più nei boxer e gli diedi un aiutino facendolo uscire e respirare aria buona...Lui non se lo fece ripetere ed entrò dentro di me...Si muoveva ad intervalli regolari che via via si accelerarono poi mi prese in braccio e mi poggiò seduta su un tavolo, mi iniziò a baciare non smettendo però la sua opera...Fui io a divincolarmi perché volevo qualcosa di più...Ormai eravamo lì e lo volevo al 100%.
Mi riaccomodai sul letto, quasi per voler dormire, lui mi raggiunse subito per paura che veramente mi mettessi a dormire e quella magia potesse svanire nel nulla...A quel punto presi io le redini, la buttai sul letto e mi misi sopra di lui, lo iniziai a baciare mentre ormai già aveva ricominciato il suo lavoro mentre io di tanto in tanto gli davo dei piccoli baci un po' dappertutto, venimmo insieme e fu bellissimo, la nostra volta più bella anche se meno dolce e più passionale.
Decisi infine di lasciare qualche bacio sul suo membro ma non volevo andare oltre...Per quella sera era abbastanza, prima di abbandonarci al sonno si avvicinò a me e mi disse, "Se fosse sempre così non ti amerei, quindi non farci l'abitudine Sacrofano, perché non sono più così."
Dissi soltanto "Non devi più essere come prima, ti amo così." Poi ci abbandonammo ad un profondo sonno...La mattina dopo eravamo ancora avvolti da quella magia e la giornata era tutta da vivere.
È stato quindi un congresso intenso ma sicuramente è impresso nel mio cuore forse anche più di quanto non lo sia il primo.
Sono intanto a casa aspettando CC con il cibo, lui non voleva cucinare un innocente piatto di pasta, io ormai non sono in grado di alzarmi figuriamoci di cucinare, quindi abbiamo optato per una pizza.
La bimba scalcia ed io sono sempre più in angoscia e lamento dolori continui che anche se minimi sono accentuati dalla mia ormai rassegnazione totale al dolore. Poco tempo, mi ripeto che manca poco tempo, posso resistere.
Amore mio, sbrigati a nascere e vedi di essere bella come il tuo papà, cocciuta come la tua mamma, dolce e pacata come tua nonna e pazza come tuo zio.
Soprattutto, sii sempre felice, il mondo sarà crudele, non arrenderti mai...Un sogno va sempre seguito, sempre.
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