«Mike, ma che cosa stai dicendo..» rise istericamente allontanandosi maggiormente da me.

«La verità Annie, io.. non provo più nulla per te e lo sai, forse neanche tu provi più le stesse cose e.. » stavo correndo troppo, mi tentai di carezzarle la guancia coperta da un velo di fard. ma subito dopo lei si ritrasse. Il suo sguardo divenne fuoribordo e scioccati, scattò in piedi come una molla e i suoi occhi iniziarono a bagnarsi senza sosta.

«D'accordo.. questo è un scherzo vero? Dimmi che è un cazzo di scherzo» strillò, fra le lacrime.

«No Annie.. non lo è» sospirai.

«Io-io ti amo Michael e mi avevi promesso di restare per sempre cosa ti è successo adesso? Eh? È per quella stupida ragazzina non è vero?» balbettò, il mio sguardo da comprensivo passo ad essere torvo, mi alzai in piedi anch'io.

«N-o-n  parlare così di Mia» scandì con forza, puntandole il dito contro.

«Io parlo così di chi mi pare, e tu che corri dietro dietro ad una ragazzina sei soltanto ridicolo» esclamò con rabbia.

«Queste, non sono cose che ti riguardo ormai. Sono una persona seria non corro dietro a nessuno» mentii.

«E invece si mio caro, ti ho visto, ho ascoltato come vi parlavate e come quella stupida ragazzina ti guardava tutta innamorata..» nei suoi occhi mi parve accendersi un pericoloso incendio, le sue parole scivolarono dalle sue labbra odisosamente. Sospirai, mi rigirai su me stesso un paio di volte cercando di incanalare il più fiato possibile.

«Non decidi di chi innamorarti Annie!» strillai.

«Oh, ne sei addirittura innamorarto?» non risposi, la puntai parlandole con gli occhi.

«Sei ridicolo Michael sul serio, sei caduto così in basso» sibilò, osservandomi dal basso verso l'alto con disprezzo e tenendo salde le braccia conserte.

«Non sono.. affari tuoi, ero disposto a darti il mio aiuto ma a quanto pare non penso che tu lo voglia» Ad un certo punto scoppio in una risata isterica continuando a toccarti le punte dei capelli.

«Sei sciuro della tua decisone?» proseguì dopo svariati minuti. Sospirai pesantemente, poi tornai a fissarla in volto.

«Si. Sono sicuro» conclusi, una grossa parete possenti mattoni si sgretolò dal mio stomaco.

«Bene. Vado a prendere le mie cose, tolgo il disturbo» concluse, quasi con la voce rotta dal pianto.

«No, non c'è  ne bisogno puoi restare qui vado via io» esordì, avrei voluto abbozzarle un sincero sorriso ma onestamente avevo soltanto voglia di scappare via di lì.

Annie non rispose, si limitò a tenere salde le braccia incrociate: composta e impassibile come sempre.

«Annie» nei suoi occhi comparve un barlume di speranza che mi fece sentire tremendamente in colpa.

No Michael, adesso o mai più

«Si?»

«Non dire a Jamie di sua sorella, okay?» le pregai con lo sguardo. Lei non rispsose, si limitò ad un cenno del capo per poi scomparire nella mia camera da letto: sperai non in una carognata da parte sua.

***

Trovai casa nuova grazie all'aiuto di Bruce, che per quel periodo natalizio si era fermato a Seattle, per fortuna il mio amico riuscì a sostenermi in tutto e per tutto era l'unico a conoscenza della verità, al di la del mio autista è ovvio. Jamie e Lil rimasero sconvolti del divorzio fra me ed Annie, Jamie però mi confessò in privato che non gli dispiaceva affatto per la mia decisone che se sarebbe servita alla mia felicità avrebbe dato buoni frutti. Ero a telefono con il mio collega, avevo già sistemato metà dei miei pacchi sul camion dei traslochi che avrebbe trasferito tutto al mio nuovo appartamento.

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