Quando un brigante arriva a Fanficcinopoli...

Boromir

Un giorno Boromir incontrò un brigante.

- O la borsa o la vita! - disse questi.

- Eccola lì, ancora lei! Ma sa da quanti secoli è in attività? Sa quanti millenni? -

- Oh, insomma, è vero, agivo già ai tempi dell'antica Grecia, anche se non avevo il fucile! Ma lei come fa... -

Boromir lo interruppe.

- Lei cerca di compensare la qualità con la quantità. La sua è un'esistenza vuota, è vissuto più a lungo di molti, eppure cos'ha fatto, in tutti questi millenni, se non ascoltare le parole altrui e subire? Che ha appreso? Nonostante le esperienze lei è ancora qui, a ripetere gli stessi gesti, schiavo di una monotonia che lei venera senza nemmeno rendersene conto.

Siamo solo di passaggio su questa terra, la vita umana non è che un battito di ciglia nell'eternità del cosmo, la nostra esistenza è solo una flebile stella che brilla in un firmamento senza fine. Ma anche una fioca stella può brillare più di tutte, o brillare per qualcuno in particolare.

Si ricordi: pochi possono cambiare il mondo, ma tutti possiamo cambiare il mondo del nostro prossimo. Anche una parola di conforto o un piccolo gesto di gentilezza possono far capire che c'è ancora speranza. Scelga come vivere la sua vita, ma la prego, non la sprechi, poiché è troppo breve per consumarla nell'inutilità e nella monotonia. -

Detto ciò Boromir partì, ma il brigante lo seguì. Insieme ad altri fondarono una compagnia di dieci membri, partirono per Mordor e affrontarono mille insidie. Boromir rischiò di essere tentato dal potere dell'anello, ma il brigante riuscì a farlo rinsavire e lo aiutò contro degli Uruk-hai. Tempo dopo, aiutò Boromir a far riconciliare il padre e il fratello, e tutti insieme parteciparono alla resistenza. Il brigante morì al Cancello Nero, non prima di aver ucciso decine di nemici. Il suo nome e il suo coraggio vennero raccontati in poemi e ballate, gli fu dedicata una scuola di filosofia e Boromir dette il nome del Brigante al suo primogenito.