Ogni Natale ha la sua favola

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Entrarono in casa, dopo aver ritirato le chiavi da un tipo che sembrava la versione più giovane di Babbo Natale, quindi scaricarono l'auto, che sistemarono nel vialetto d'ingresso.

-E' un amore!- furono le prime parole di mamma, e quell'aura di beatitudine aleggiò intorno a lei per tutto il periodo delle vacanze. Per papà fu il raggiungimento di un sogno, dopo quasi cinque anni senza ferie, mentre per i ragazzi l'inizio di un magico Natale che mai avrebbero dimenticato.

L'albero fu montato per ultimo; non avevano rinunciato a nulla, lo chalet doveva essere come casa, ricevendo pure le tendine che mamma aveva deciso di portare nonostante le smorfie del marito. Luca e Sara si ambientarono presto, d'altronde il paese era piccolo e perdersi risultava veramente difficile. Il primo passo fu la visita alla chiesa parrocchiale di San Nicola, quindi un giro per negozi, per lo più di attrezzatura sportiva e prodotti tipici della zona. Era bello, le piste da sci erano raggiungibili tramite una breve passeggiata e la gente sembrava tutta felice. Quel clima positivo, unito al freddo intenso ma sopportabile rese il primo giorno un biglietto da visita invidiabile.

-Mi piace- disse Sara, che sino al mattino sembrava scettica sulla vacanza. Anche lei aveva in previsione una festa di fine anno, caduta nel dimenticatoio come quella di Luca. Sembravano più che fratelli, giravano spesso a braccetto, e così fecero pure a La Thuile. Chi li incontrava poteva scambiarli per fidanzatini, data la differenza di tratti. Tutti due belli, ma mentre Luca aveva ereditato dalla mdre, Sara possedeva alcune caratteristiche del padre che ne esaltavano il viso.

L'impianto di risalita era affollato, nonostante la nevicata funzionava regolarmente. Sentirono dire che in quota era pure spuntato il sole e che gli sciatori si soffermavano a prendere quella tintarella che avrebbe fatto l'invidia dei conoscenti. Era presto per pensare di salire a bordo, occorrevano almeno un paio di lezioni, giusto per riuscire a stare in piedi. Infatti i ragazzi non avevano mai neppure provato un paio di sci, e l'unico mezzo con cui erano riusciti a trovare l'equilibrio era stata la bicicletta.

I genitori pensarono a tutto, e la mattina dopo l'appuntamento era vicino alla scuola di sci alle nove. Fu una notte decisamente agitata per Luca, mentre Sara dormì beatamente. Fare cose azzardate non rientrava nel suo carattere, nonostante tutto fosse pianificato e nessuno lo avrebbe messo in pista sull'orlo di un precipizio.

Arrivò il mattino e i quattro raggiunsero la zona indicata, dove un'altra decina di persone, goffamente agghindate e con gli sci ai piedi, si trovavano già pronte per la lezione. Di tutte le età, una passione che li accumunava per la prima volta. Gli altoparlanti suonavano le hit del momento, pezzi famosi come "Like a Vergin" di Madonna e "Hungry like a wolf" dei Duran Duran, che rendevano il luogo divertente. Non nevicava, il cielo sembrava essersi rasserenato e alcuni raggi di sole riuscivano a penetrare, accendendo il ghiaccio di bianco luminoso. Quello che sembrava essere il maestro controllò i pass e li dispose in fila, facendogli indossare gli sci e spiegando come agganciarli; Luca finì quasi sul fondo, accanto ad una ragazza visibilmente preoccupata. Continuava a controllare la zip della giacca, sistemava gli occhiali e provava continuamente a sollevare gli scarponi.

-Tranquilla, non scapperanno- disse Luca, sorridendo. Lei lo guardò, quindi tornò a fissare verso il basso.

-Speriamo, anche se trovo innaturale costringere i piedi in queste morse. Io non volevo saperne, ma i miei sono parecchio fissati con lo sport, quindi eccomi qua- tornò a guardarlo e Luca notò gli occhi, di un chiaro talmente trasparente che pareva acqua. -Io sono Alice, e scusa se non ti stringo la mano.-

Passò Natale, la famiglia scartò i regali e il pranzo fu allietato da un panettone farcito che papà era riuscito ad ordinare di nascosto. Sara aveva conosciuto una ragazza coetanea di Milano e nel pomeriggio, col permesso dei suoi, la raggiunse per provare a sciare sulle piste baby. Non si sentiva sicura, e visibilmente quello sport non rientrava tra i suoi preferiti. Luca rimase solo, non era riuscito a socializzare con nessuno, tranne che con Alice, con cui aveva provato le tecniche insegnate dal maestro nei due giorni successivi la prima lezione. Anche lei, al pari di Sara, sembrava scettica, mentre lui aveva acquisito una discreta padronanza degli sci, tanto che quel pomeriggio decise di salire a Les Suches a 2.200 metri. I suoi si sentivano troppo satolli per pensare ad una discesa, preferendo una passeggiata.

Ogni Natale ha la sua favolaWhere stories live. Discover now