▪ｓｗｉｍ▪ [ᴘᴊᴍ.ᴊᴊᴋ]

ｗｈｏ ｉｓ ｙｏｕ?

Finalmente, dopo una stressante giornata ero arrivato a casa, aprì la porta, la chiusi alle mie spalle e mi diressi goffamente sul divano.

Presi il telefono dalla tasca posteriore dei miei pantaloni e lo portai vicino al volto, per controllare l'ora. Era ormai le due passate, ci ero abituato, avevo una casa discografica da mantenere ed ero quasi sempre impegnato. Non riuscì a prendere sonno e dopo vario tempo passato al telefono decisi di farmi una doccia.  Appena finì di asciugarmi e successivamente vestirmi, il mio telefono si illuminò segnalando una notifica da snapchat.

  'Hai ricevuto uno snap'  

Cliccai per vedere chi fosse.

'ParkJm' "e tu ora chi cazzo sei?"  ero abbastanza incazzato, come faceva ad avere il mio nickname?

Avevo creato un account appositamente privato e irrintracciabile per far sì che cose del genere non capitassero, ma a quanto pare non era bastato. Decisi comunque di chiedere spiegazione ma involontariamente cliccai sull'immagine che notai mi avesse mandato.

'Oppa, ti va di giocare con me?'  rimasi come immobilizzato. "Non solo questo ragazzino mi manda uno snapchat, pure di questo tipo?", nonostante questo fosse il mio pensiero, l'attenzione cadde sulla foto una e più volte. Non lo avrei mai ammesso ma chiunque fosse aveva dei gran bei addominali scolpiti e riconobbi subito il  fisico da ballerino. Ne ero a conoscenza dato che io stesso ne possedevo simili, forse un po' meno accentuati per via del lavoro.

Decisi di approfittarne, data la stanchezza e la voglia di rilassarmi.

'Certo piccolo, cosa vuoi che il tuo Oppa faccia per te?'

■
Jimin's prov
Aish, forse avevo bevuto troppo. Negli ultimi mesi la mia vita era diventata più pesante del solito e l'unico rifugio sicuro era diventato l'alcol. Le giornate erano diventate monotone e l'unica cosa che mi ristabilizzava era lui.  Per quanto ci provassi, non riuscivo a smettere di pensarlo. La prima volta che lo vidi fu quando cambiai strada per tornare a casa, la distanza dalla scuola di ballo alla mia abitazione distava più o meno due chilometri, che in quel periodo erano impegnati nell'aspettare una maratona,  quindi dovetti deviare e cambiare rotta*.  Proprio quel giorno lo notai, dalla finestra dell'enorme palazzo della Big Hit, in camicia, con la cravatta mezza slegata, quasi per far notare la stanchezza che invadeva il suo corpo in quel momento.  Dire che lo trovai sexy era riduttivo. Ogni giorno passavo da lì, anche quando la strada riprese il suo corso. Pensai a come dovesse essere la sua ragazza, sicuramente altrettanto attraente quanto lui e che avrei invidiato per come poteva toccare il suo corpo, baciare quelle labbra che ogni giorno assumevano un espressione differente e scrutare quegli occhi che un giorno, guardarono anche me, per una frazione di secondo.                                                                                               L'avrei invidiata, di questo ne ero sicuro, ma in cuor mio speravo potesse notarmi,  nonostante quanto potessi sembrare piccolo ai miei occhi.                                                           Forse fu l'alcol, o forse la mancanza di forze, o che se avessi continuato così, l'unico a soffrire sarei rimasto solo ed unicamente io.                                                                                                   Chiamai un amico di cui potevo fidarmi e mi feci dare il suo numero, e da lì lo aggiunsi a snapchat e decisi di scrivergli.

"Non ci credo, sono un idiota" a quel punto, mi resi conto di aver fatto la cazzata. Fu così naturale per me, che mi stupii di ciò che avevo fatto. "Stupido io, pensavo davvero che mi avrebbe risposto?", per quanto per me fosse surreale, una notifica risuonò in tutta la stanza, segno che qualcuno aveva risposto ad un mio snap.

Il problema fu che quel 'qualcuno' era Jeon Jungkook,  capo della casa discografica più popolare al mondo, nonchè la mia crush da almeno 5 mesi.
Rilessi più volte per accertarmi di non star sognando e appena cliccai sulla notifica, una foto raffigurante degli addominali mi si parò davanti.

"Oh ma porco D-"