Chapter 71

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POV'S BEATRICE
Era come un incubo, un film horror, ma tutto reale. Dopo quella terribile scena scappai fuori, il vento freddo sfiorava la mia pelle e le lacrime minacciavano di rigare le mie guance. Mi nascosi dietro una siepe, avevo solo voglia di stare da sola. Non ero una persona che piangeva spesso, anzi raramente, ma questa volta non riuscii a trattenere le lacrime. Alzai lo sguardo verso il cielo, non l'avevo nemmeno notato ma vi era la luna piena. Rimasi più di qualche minuto, avvolta dal silenzio, osservando in tutto il suo splendore il cielo stellato e la Luna. Mi era sempre piaciuto lo spazio, lo ritenevo una cosa affascinate, misteriosa, è tutta da scoprire... un po' come me. Mi ritornarono in mente due frasi: una che avevo letto su un libro qualche anno fa "le stelle cadenti sono la dimostrazione che si può essere bellissimi anche quando si cade" e l'altra una citazione di una canzone di Shawn Mendes " when you fall sleep tonight just remember that we lay under the same stars". Entrambe mi fecero riflettere pesantemente.
Mi ricordai quando i miei genitori e Claudio mi leggevano ogni sera, prima di addormentarmi, le favole Disney.

FLASHBACK
17 anni prima
Ero avvolta nel mio caldo e morbido piumone rosa
< Che favola leggiamo sta sera?> disse la mamma entrando dalla porta, seguita a ruota da Claudio,
< Cenerentola!> dissi ridendo, mettendomi subito seduta < di nuovo amore? È la terza sera di seguito, potemmo leggere qualcos'altro> chiese mamma
< sempre questa?! Che noia! Cosa ci trovi di bello? Bah vado a vedere la Juve di là con papà che è meglio> disse sbuffando mio fratello, e subito dopo chiuse la porta. < ti prego leggila di nuovo mami, è la mia preferita! Il principe e la principessa sono così belli insieme> con un sorriso di comprensione la mamma iniziò il racconto...
< E vissero tutti felici e contenti> concluse la mamma chiudendo il libro. < mamma lo sai che anch'io da grande vorrei essere una principessa? E avere un principe azzurro bello come quello del libro. Deve essere alto, muscoloso e lo sposerei subito> dissi sognante con i miei grandi occhi azzurri che brillavano. La mamma sorrise <ma certo! Quando sarà il momento incontrerai una persona che ti guarderà come meriti. Sarà il tuo principe azzurro. Ma ora è tardi Bea, mettiti a dormire> strofinai gli occhi con le mie tenere manine e chiusi gli occhi < Buonanotte mamma > < buonanotte mia piccola principessa, sogni d'oro > mi diede un bacio sulla fronte per poi spegnere la luce.
FINE FLASHBACK

Nuovamente i miei pensieri furono interrotti da una voce. Mi voltai per vedere chi fosse, anche se già quasi sicura; avrei riconosciuto quella voce in mezzo ad una folla intera, quella cadenza spagnola che tanto amavo. Non volevo che mi stesse vicino dopo quello che mi aveva fatto, ma una piccola parte di che sperava che fosse venuto, cosa che non avrei mai ammesso.
Si avvicinò a me con il fiatone, probabilmente aveva corso per seguirmi. <che ci fai qui da sola Bea?> io non gli risposi e le lacrime continuavano a scendere. Al mio viso illuminato dalla chiarore di luna esclamò <Bea ma stai piangendo!> io negai con la testa, ma un piccolo singhiozzo disse il contrario. Paulo mi si avvicinò e mi strinse a se, io cercai di allontanarlo dimenandomi, ma le sue forti braccia mi tenevano stretta accanto a lui. <rilassati> mi disse e io non me lo feci ripetere due volte. Lo abbracciai più forte che potevo, mentre lui mi accarezzava i capelli. < Lo sai che sei bellissima anche quando piangi? Ma quando sorridi esce il sole> disse asciugandomi con il dito una lacrima. Lui era il principe che fin da piccola avevo sempre sognato. Ma pur troppo non tutto va come nelle favole e lui non potrà mai essere mio.
Dopo essermi ripresa, mi allontanai da lui.
Ripresi tutto il mio orgoglio cercando di non fare tentennare la mia voce piena di preoccupazione, di delusione, e di rabbia < Dimmi che non l'hai baciata veramente!?> era una domanda un po' retorica, la risposta era già certa, ma volevo che il suono uscisse dalle sue labbra. Il suo controbattere non tardò ad arrivare < Tu dimmi che non è successo davvero con quel ragazzo che nemmeno conoscevi! Lo so ho sbagliato, sono stato un coglione ed hai ragione. Sono solo un ragazzino viziato che fa i capricci se non ottiene ciò che desidera ed hai tutta la ragione del mondo per odiarmi, per credere che io sia un deficiente senza cuore, perché lo credo anch'io. Ma non posso dare tutta la colpa a me perché anche tu sei stata di parte> si sfogò lui
< Ma senti che stai dicendo! L'ho ammetto sono stata una stupidata, ho rovinato tutto come al solito, e me ne pento altamente. Ma sai perché l'ho fatto Paulo? Per amore. Perché ero gelosa, mi da fastidio che tutte le ragazze ti stiano intorno, perché tu sei così bello, gentile, sorridente, scherzoso, sempre solare ma onesto e leale. Ho visto sta sera come la guardavi quella ragazza, da quando hai detto che ti eri innamorato non ci ho visto più! E dirai che sono codarda ma si ho paura, paura che una ragazza più bella, più brava, e che ti tratti meglio di me ti possa portare via. Ti prego dimmi che non la ami veramente... ti prego> terminai il mio discorso con un sussurro di voce. Mi ero sfogata, la rabbia che avevo in corpo l'avevo butta fuori. Guardai Paulo con gli occhi puntanti sul suo sguardo chiaro, avevo le guance leggermente arrossate per il freddo e per lo sfogo. I secondi passati tra il mio discorso è la sua risposta sembravano infiniti, era come se il tempo si fosse fermato, tutto tranne me e lui, che mi osservava ancora stupito dal mio discorso.
< Come posso amare un'altra ragazza quando davanti ha me ho quella migliore del mondo?> disse semplicemente. Ad ogni frase ci avvicinavamo sempre di più.
< E per favore non ripetere più quelle parole, tu sei bellissima, gentile, semplicemente perfetta perché devi offenderti così. Non lo fare più perché deludi te, ma anche me. E ti chiedo un'altra cosa, non piangere, perché non meriti di versare lacrime per altre persone così come per me, e mi fa stare male sapere che sei triste e soprattutto se la causa di tutto sono io.> Mi ero avvicinata così tanto che potevo vedere delle piccole chiare lentiggini sul suo naso, prima di allora mai notate, riuscivo a scavare nelle sue iridi verdi ma soprattutto nel suo cuore.
< invece sorridi, sfoggia quella risata che tanto amo che mi rallegra la giornata. Dammi quel sorriso che da tempo avrei voluto baciare più volte. Perché l'ho capito da un po' e spero anche tu, non posso negarlo perché al cuore non si comanda. Ti amo >
Dopo quelle parole, sorrisi come mai avevo fatto in vita mia, un sorriso sincero carico di amore.
Annullai quella maledetta distanza, gli gettai le braccia al collo e iniziai ad assaporare quelle labbra perfettamente morbide. Ci muovevamo armonicamente, come scanditi dalla musica che solo noi potevamo sentire, quella che proveniva dall'interno. Gli passai una mano nei suoi capelli, mentre lui fece scivolare la sua mano sul mio fianco.  La mia lingua chiese l'acceso nella sua bocca e, come due serpenti si muovono al suono del flauto, le nostre lingue danzavano quella sera. Quando non riuscii più a respirare mi staccai, lo guardai negli occhi e gli dissi le magiche parole, quelle che solo alla persona a cui doneresti l'anima riusciresti a dire con decisone < ti amo e non smetterò mai di farlo>

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Ci eravamo incamminati verso il locale, mano nella mano, quando alcune voci ci fecero sobbalzare. Erano tutti lì che sorridevano di fronte a quella scena < Era ora! Non so ancora quanto avrei sopportato Paulo che piagnucolava per Bea > disse e fece scoppiare a ridere tutti, compresi noi.
In quel momento potevo dire con certezza di essere veramente felice, avevo i miei amici, la mia famiglia, e la persona che mi ha cambiato la vita, quella che amo più di ogni altra cosa, Paulo.
Alzai lo sguardo per osservarlo meglio, non vedendomi poiché aveva gli occhi puntati sui suoi compagni mentre sorrideva, era semplicemente perfetto, quel viso da bambino, i denti perfettamente splendenti, le ieri verdi chiaro che tanto mi facevano impazzire, e i bordi labbra perennemente rivolti a L'in su, dandogli in aria armonica e sempre positiva. Lui se ne accorse e mi circondo con un braccio il fianco dandomi una potente scarica elettrica, non ci potevo fare nulla mi farà per sempre questo effetto.
Gli diedi un bacio e sussurrai un grazie Paulo, perché è vero dove ringraziarlo immensamente.
Paulo,
Ti ringrazio perché mi hai reso una persona diversa, migliore.
Ti ringrazio perché hai sorvolato i miei difetti, ma non trascurandoli ma rendendoli anche essi dei pregi.
Ti ringrazio perché mi hai insegnato la spensieratezza e la felicità.
Ti ringrazio perché nessuno aveva mai fatto follie per me.
Ti ringrazio perché mi hai insegnato ad amare e a tua volta mi hai amato come non mai.
Ti ringrazio Paulo per essere la mia vita.
E soprattutto ringrazio il destino per averci fatto incontrare.

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Mi dispiace davvero tantissimo per il lungo periodo di inattività ma non avevo molte idee e di conseguenza voglia di continuare. Ammetto che ho avuto paura di non portarla a termine, ma finalmente ho pubblicato questo che è il penultimo capitolo.
Nei giorni seguenti pubblicherò l'ultimo e vi darò una news che spero vi piaccia.
Vi ringrazio davvero tantoooo perché nel frattempo siamo arrivati a 9k di letture nonostante le mie lunghe pause.
Vi aspetto dunque nei giorni seguenti per l'ultimo capitolo, la sorpresa e i ringraziamenti.
Un saluto a tutte 💛💛

Instagram | Paulo DybalaWhere stories live. Discover now