Un bacio a fior di labbra

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Un bacio a fior di labbra e la ragazza sentì il petto esplodere. Aveva atteso per molto tempo quel momento e ancora stentava a crederci. Lui la amava, ricambiava quel sentimento che l'aveva tormentata per mesi e mesi, che l'aveva fatta sperare, disperare, mandare in mille pezzi e poi rinascere. Lui si staccò e la fissò intensamente, gli occhi gioiosi che la osservavano come solo chi ama sa fare e lei avvertì un senso di pienezza.

Un bacio a fior di labbra e la ragazza si sentì orgogliosa. Di se stessa, del suo ragazzo, del coraggio che aveva preso il posto della timidezza e li aveva portati finalmente a passeggiare mano nella mano, davanti a tutti, senza più tirarsi indietro. Dopo il primo mese di relazione, ormai tutta la scuola lo sapeva ma ai due non dispiaceva: finalmente potevano essere semplicemente loro stessi, lei e lui. Insieme.

Un bacio a fior di labbra e la ragazza era divertita dai complimenti e dalle frequenti domande delle amiche. -State insieme da quasi sei mesi, qual è il vostro segreto? – chiedevano. Lei sorrideva enigmatica per poi rispondere sempre con una semplice parola: -L'Amore. Le piaceva parlarne, le piaceva il suo ragazzo, le piaceva la sua vita. Si sentiva piena, realizzata, sprizzante di vitalità.

Un bacio a fior di labbra e la ragazza era contenta. Aveva presentato il suo ormai fidanzato alla sua famiglia e ne erano rimasti entusiasti. Avevano avuto una buona impressione di lui e già dopo i primi minuti avevano iniziato a trattarlo come uno di loro. Il padre l'aveva presa in disparte e si era detto piacevolmente sorpreso per il carattere estremamente educato e gentile del giovane e il cuore della ragazza si mise a ballare la samba mentre abbracciava il genitore.

Un bacio a fior di labbra e la ragazza era stizzita. Le prime ombre dell'invidia iniziavano a dipingersi sul volto delle compagne a causa della sua relazione, ormai tenuta in piedi da un anno. Lei si sfogava con lui, gliene parlava e lui, con calma, la faceva chetare e ragionare, distogliendola da quei pensieri foschi e accogliendola fra le sue braccia.

Un bacio a fior di labbra e la ragazza iniziò a sentirsi nervosa. Era da poco andata a convivere con lui al termine dell'università e mille preoccupazioni le annebbiavano la mente: il lavoro, il cane, la macchina, i pasti, le pulizie... Ma c'era sempre lui al suo fianco, la aiutava con le sue occupazioni e non si risparmiava qualche regalo, ogni tanto.

Un bacio a fior di labbra e la ragazza era scettica. Quando parlava con lui, quando discutevano su qualsiasi cosa, dalle bollette al ristorante dove andare a cena, non riuscivano a trovarsi d'accordo. Avevano idee opposte che non sapevano come conciliare fin quando uno dei due non cedeva completamente. Tuttavia si sentiva rilassata, alla fine avevano sempre trovato una soluzione.

Un bacio a fior di labbra e la preoccupazione si impossessò della ragazza. Lui aveva delle idee programmate per il futuro, come se fosse un libro già scritto, ma molte le andavano strette, non la soddisfacevano. Non la rispettavano. Però non diceva nulla per non deluderlo, annuiva a ogni sua affermazione.

Un bacio a fior di labbra e la ragazza si sentiva oppressa. Lui stava già pensando a un matrimonio, ad allargare la famiglia ma lei si sentiva ancora troppo giovane, troppo presa dal lavoro finalmente appagante. Non era pronta ma lui non la capiva, non provava nemmeno a farlo e i dialoghi si fecero più rari. Le giornate trascorrevano con i fantasmi del "non detto".

Un bacio a fior di labbra e la ragazza si tirò indietro. Odiava quella situazione, odiava quei baci dati come se fossero un abbellimento di una relazione che non sentiva più sua. Odiava la sua vita, odiava se stessa perché si sentiva di stare rovinando il loro rapporto. E lui se ne accorse. Irato, le chiese perché si fosse allontanata dal bacio. Lei non seppe rispondere, non seppe spiegargli quel senso di vuoto e insicurezza che lui le dava.

Un bacio a fior di labbra e la ragazza convenne che sarebbe stato l'ultimo. La relazione proseguiva a stenti e i due indossavano maschere di ipocrisia che avevano ormai corroso i sentimenti. La passione, l'amore in cui lei aveva riposto tutto era svanito, bruciato come un fuoco alimentato dal vento. Ormai spento, ormai in cenere. Non ci fu bisogno di parlare, lei prese i suoi averi e uscì dall'appartamento, gli occhi ricolmi di lacrime per la delusione, per il sogno di una vita insieme a lui infranto.

Un tocco leggero su una spalla e la ragazza si ridestò. Era mattina e il sole filtrava dalla grande finestra della loro camera. Si voltò sorridendo verso la figura stesa affianco a lei nel letto, grata che l'avesse riscossa da quei ricordi così dolorosi e difficili da sopportare. La nuova relazione aveva ormai superato la passione ma quella volta un sentimento più forte si era instaurato fra loro due: il volersi bene. Il desiderare la felicità dell'altra persona, il rispetto per le sue idee, i compromessi raggiunti in ogni decisione senza che nessuna delle due avesse mai dovuto accontentarsi, la fiducia reciproca. Era qualcosa di meraviglioso, come scoprire un mondo incredibile dietro allo specchio nel quale ci si rimira. E lei si sentiva come una persona nuova ogni mattina, mentre si allungava a baciare la sua ragazza.

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