14 Ottobre 2013.

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Note dell'autore:
Salve lettore, mi chiamo Jacques Chevalier. Non credo di dovermi presentare, poiché la mia biografia è in quarta copertina con annessa fotografia, ma è un bel modo per invitare alla lettura. Tutto ciò che leggerete è tratto ed ispirato da una storia vera. Ogni singola pagina ha riferimenti reali. È la sua storia, la nostra storia. O meglio, era.
Non riuscirò mai a capire pienamente ciò che quella creatura eterea provasse, ma ogni sua singola parola mi scorre sotto gli strati della pelle. Aveva il meraviglioso vizio di raccontare le cose in modo permanente, trasformando la biro in un intermediario tra i dubbi ed il foglio. Tutti i momenti trascorsi con lei sono vividi nella mia mente, preziosi come non mai, e ciò che ha passato merita di essere conosciuto. Forse è sbagliato, probabilmente dovrei tutelare i suoi segreti, ma Hélène è solo la millesima ragazza con questo destino. Ho provato ad immaginare i suoi pensieri, ciò che avrebbe potuto provare, ma mi è stato impossibile. Semplicemente, ciò che leggerete, è tutto quello che abbiamo e che lei in prima persona, ha vissuto.
Benvenuti nel mondo, vita e diario di Hélène Lacroix.

14 Ottobre 2013.

Si ricorda perfettamente  il giorno in cui la vide per la prima volta. Si trovarono nello stesso luogo per ragioni differenti, ignari delle loro identità e di come, in futuro, le loro strade avrebbero formato un solo cammino.

I suoi lunghi capelli castani erano mossi dal vento autunnale, lui riusciva ad intravedere tra le foglie la mascella serrata. Era infastidita e toccò ripetutamente le guance irritate dalle lacrime asciutte. Strinse le labbra screpolate, volgendo lo sguardo al cielo che tanto ammirava per nascondere le salate iridi infiammate. Coprì la metà inferiore del volto con la sciarpa color zucca, guardando quell'apparente infinito con gli occhi colmi di desiderio: si sentiva così impotente. Il cielo si estendeva sopra di lei, in mille suoni e tonalità che aumentavano la frequenza dei suoi battiti cardiaci. Le pareva di vedere muoversi le minacciose nuvole grigie e quasi sorrise. Si inumidì le labbra spaccate, sentì di conseguenza un lieve bruciore ed il ferroso sapore dell'emoglobina, il quale le fece assumere un'espressione disgustata.

Calciava i sassolini sul sentiero svogliatamente, sospirando di tanto in tanto e tornando  a guardare la punta degli anfibi verniciati.  Era così noioso il silenzio, terribilmente. Certamente l'animo si beava della sensazione di quiete donata dal girovagare in quel piccolo bosco, ma al tempo stesso la pace obbligava la ragazza a porsi domande per intrattenersi. Bastarono pochi minuti per far girare la testa ad Hélène, immersa nei suoi soliti e poco originali pensieri.

Cercò un luogo dove riposarsi, avvistó quasi subito una vecchia quercia al di là di un piccolo fiume che attraversava il letto scricchiolante di colori caldi. Poco più avanti si sarebbe unito al fiume che formava le "Cascades des diamants", chiamate in questo modo per la quasi innaturale trasparenza e purezza delle acque. Gli imponenti alberi ed i piccoli arbusti erano sull'orlo della morte, alla quale sembravano sorridere. Ogni cosa indossava una spessa armatura, sfoderava mille sfumature mai assunte tentando di provare tutte quelle emozioni ormai perdute.

"Una lista delle 100 cose da fare prima di morire, sa quando sarà il suo turno." disse a Jacques un giorno la piccola Lacroix. "Magari spera di sconfiggere la morte, tentando di togliergli la soddisfazione di averle preso quasi tutto."

Solo adesso può realmente riuscire a comprendere le parole di Hélène, stringendo tra le mani tutto ciò che le resta di lei. Metaforicamente, la natura nel suo cangiare, acquista la speranza di poter fare tutto quanto. Nessun ripensamento. Una foglia che cade sul suolo prima di aver raggiunto il marrone è una sconfitta per la Madre Terra; lei sosteneva che nel sottosuolo ci fosse un cuore pulsante, ardente e riusciva a percepire un'anima in ogni elemento. Tutto respirava, aveva dei sentimenti e lei stessa ammetteva la loro esistenza. Il suo spirito empatico si era unito a quello del verde al quale era devota e che, ogni giorno, la lasciava stupefatta.

Il diario di Hélène. [sospesa]Where stories live. Discover now