Primo giorno

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Il mio peggior nemico, la sveglia, interrompe i miei sogni ricordandomi che giorno è oggi. Inoltre che non sono più nell'Oregon, ma che sono nella mia nuova casa con mia madre a Chicago. Oggi dovrò andare in una nuova scuola e cercare di tornare di nuovo invisibile nel minor tempo possibile.

Mi alzo, corro in bagno e mi faccio una doccia veloce per risvegliarmi; esco e mi tampono i capelli che tornano, nonostante siano ancora bagnati, boccolosi come sempre.

In pochi minuti con il phon i miei capelli tornano asciutti e soffici; la frangetta ordinata maniacalmente mi definisce i contorni del viso.

Infilo gli occhialoni, ora mi riconosco: la classica e anonima Jess.

Smetto di fissarmi allo specchio e torno in camera, dove sul letto sono apparsi "magicamente" una gonna blu a fantasia floreale, una camicetta bianca dalle maniche a palloncino corte e un gilet alla scolaretta giallo.

Sorrido scuotendo la testa, mia madre non cambierà mai.

Mi vesto , prendo lo zainetto, corro di sotto dove trovo la colazione pronta e le chiavi della mia anonimissima Volvo 144 color caramello (risalente alla gioventù da Hippie di mia madre), accanto al biglietto:

"Buona giornata Jess, vedrai che anche qui ti piacerà!

ci vediamo stasera

TI VOGLIO BENE CUCCIOLA!

MAMMA"

Prendo fiato, guardo in cagnesco i pancake che mi ha fatto mamma; non ho fame, ma ne mangio uno per essere certa che poi non starò male.

Finisco e guardo l'orologio : mancano 30 minuti al suono di inizio lezioni, è l' ora di partire.

Fortunatamente la scuola dista 15 minuti di auto da casa nostra, così potrò avere tutto il tempo di cercare la mia classe.

Esco, piove leggermente con il solito vento che spazza Chicago, i vestiti regalo di mia madre sono troppo leggeri e non ho neanche un ombrello. Metto in moto la mia dolce macchinina e dopo una quarto d'ora di viaggio arrivo, puntualissima sulla mia tabella di marcia .

Ed eccomi qui alla ' Simeon Carrer Academy '. E' un edificio imponente quanto inquietante, nonostante l'aspetto elegante dalle linee classiche. Prima di scendere mi guardo attorno e vedo che ci sono già alcuni ragazzi, si riescono a notare già i gruppetti : i nerd sono sotto un albero con i nasi tra i libri a ripassare chissà quale materia, gli sportivi sono già in tuta pronti per una giornata di allenamenti , i Goth sono sparsi ovunque come ombre orfane e, come è noto a tutti, i "migliori" non si vedono ancora in giro.

- Ok Jess, prendi un bel respiro ed esci da questa macchina, nessuno ti noterà- pensai e così feci.

Scesi, presi lo zaino e lo caricai in spalla, mi sistemai la gonna e la camicia dentro alla cintola, presi a camminare verso l' ingresso cercando di essere il più possibile invisibile, ma appena varcai la soglia della porta una trombetta carnevalesca e dei coriandoli di quaderno mi accolsero. Per qualche secondo rimasi un pò scioccata.

- Benvenuta alla Simeon Carrer Academy, io sono James Cobawsky, direttore e giornalista reporter del giornale scolastico- mentre stringo maldestramente una mano tesa verso di me

 - tu devi essere Jessica Day , sei già un personaggio famoso...-

-Vedo che conosci già il mio nome...- sorrido a disagio pensando al mio svanito desiderio di anonimato.

James sorrideva ancora, era un bel ragazzo biondo con il codino e dal sorriso mozzafiato, ma io non volevo essere notata quindi....

 – Sono anche presidente del comitato di benvenuto, nonché unico membro. – Disse ridendo simpaticamente .

NON MI AVRESTI NOTATA... - NEW GIRLNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ