finale alternativo 1

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Spazio Autri(s)ce:

L'idea di aggiungere questo capitolo mi è esclusivamente stata data da matolda. In questo momento sta scrivendo una storia bellissima, Wherever You Are, su Luke Hemmings e gli altri ragazzi dei 5 Seconds of Summer, uno dei nostri gruppi preferiti. Vi consiglio vivamente di darvi un'occhiata, è scritta bene ed è interessante, capace di farti sorridere ed emozionare con la quantità di personaggi dello spettacolo presenti, da Logan Lerman ad Isaac Lahey e Dylan O' Brien. Ma ora vi lascio a questo scritto che spero apprezzerete, buona lettura! xxx

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breathing in the snowflakes ~ the A-Team

"Draco..." fu la sua ammonizione, sospirata dalle sue labbra rosse, che si infranse contro il mio naso a punta acceso dal freddo. La ignorai bellamente, sentendo scorrere le mani sui suoi fianchi caldi, al di sotto della camicia, del maglione rosso e del mantello. Lei reclinò mollemente la testa all'indietro, con un altro sospiro. Sapeva che non sarebbe riuscita a fermarmi, perché ciò che volevo io era lo stesso che desiderava lei.

Le mie labbra continuarono a percorrere con lentezza il suo collo chiaro, ma non abbastanza da equiparare il mio. Il suo fiato caldo si condensava in piccole nuvole al mio orecchio, sempre più affannato, man mano che procedevo lasciando una scia di baci umidi dalla clavicola alla mascella, le sue dita infilate fra i miei capelli.

Le percorsi il ventre con i palmi delle mani, infilando un dito fra la morbida pelle dello stomaco e l'orlo dei jeans che portava, e sorrisi vagamente quando la sentii muoversi, e respirare meno pacatamente.

Non dovevamo farlo quando c'era la possibilità di essere visti, da chiunque. Era una delle nostre regole di base, e in questi due anni l'avevamo sempre rispettata. Il mio cuore si era però infuocato di gelosia quando l'avevo vista stretta fra Potter e Weasley, a ridere a crepapelle con un cappello a coprirle la massa riccia di capelli. Avevo aspettato, aspettato con pazienza, anche.

Dovevo saper cogliere il momento giusto, e quello mi si era ripresentato circa mezz'ora più tardi, quando erano usciti con le guance rosse dal pub di Madama Rosmerta e si erano avviati chiacchierando verso il Castello.

Prima di quel momento ero stato con il mio gruppo di fidati Serpeverde, e l'idea di saltare addosso alla Granger non mi aveva neanche sfiorato. Sapevo che potevo averla tranquillamente una volta tornati ad Hogwarts, e non ero così affamato di sesso da non poter resistere un'altra mezza giornata.

Come ho già detto, però, la vista della mia bellissima donna racchiusa in venti strati di abiti pesanti per ripararsi dal freddo, in compagnia di due maschi - anche se con Weasley non avrei messo la mano sul fuoco - mi aveva dato la nausea. Vedevo come specialmente questo la guardava, ammaliato dalle sue curve definite e il suo viso, che trasmetteva gioia e astuzia in ogni sua espressione, e non riuscivo a sopportarlo.

L'allontanare Weasley da Hermione era diventato il mio chiodo fisso, perché sapevo bene che una volta usciti dalla bolla magica rappresentata da Hogwarts avremmo sbattuto duramente il muso contro la verità, e cioè che non eravamo fatti per stare insieme a lungo termine, che lei avrebbe conosciuto qualcuno di più adatto alla sua personalità e che mi avrebbe scaricato.

Ero sicuro di riuscire a reggere una cosa del genere, ma non senza le sue conseguenze: Hermione, quella piccola ragazzina dai capelli ricci e gli occhi profondi che si era trasformata nella donna più bella della scuola aveva fatto breccia nel mio cuore, mi aveva insegnato ad amare e a fidarmi del prossimo, con le giuste accortezze, e sapevo bene che se avessi perso il suo fondamentale sostegno mi sarei ritrovato catapultato in una spiacevole realtà, nella quale sarei diventato il mostro di turno incapace di bontà e gentilezza, e nessuna principessa sarebbe arrivata a salvarmi mai più.

L'altra faccia della medaglia // Dramione [concorso]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora