CAPITOLO 6 ~ IL VIAGGIO VERSO IL GRANDE OZ

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Dopo poche ore si fece buio, e Dorothy ebbe fame; si sedette e chiese allo spaventapasseri se le andava a cogliere qualche frutto succoso degli alberi lì vicino; mentre, all'uomo di latta, chiese di andarle a raccogliere qualche legna d'ardere. Dopo qualche minuto arrivo il boscaiolo di latta con un corbellino pieno di legna di castagno, faggio, pino, betulla ecc... lunghe circa quanto un suo braccio e larghe quanto una mela. Dorothy le prese tutte, e, con il suo aiuto, accese un bel falò che scaldò lei e Totò.
Subito dopo arrivò anche lo spaventapasseri con qualche frutto da far mangiare a Dorothy, che si preparò, senza indugio, una ricca macedonia.
Il mattino seguente ripresero tutti il cammino all'alba e ad un certo punto videro un gran fosso in mezzo alla strada, che divideva la foresta in 2 parti. Era molto largo e quando si avvicinarono al ciglio scoprirono che era anche costellato di rocce grandi e aguzze. Inoltre, le sponde erano così ripide da non potersi calare, e, per un momento, i viandanti credettero di dover interrompere lì il loro viaggio.
-" Che cosa facciamo?" - chiese Dorothy disperata. - " Non ne ho la minima idea, - disse il boscaiolo di latta mentre il leone scuoteva la testa. Ma lo spaventapasseri disse: -" Non possiamo volare, questo è Certo. E non possiamo neanche calarci. Ma con un balzo largo ce la potremmo cavare!" - " Io credo di poterlo saltare, - disse il leone, dopo aver misurato con lo sguardo la distanza tra le due sponde." - " Bene, allora siamo a posto, chi è il primo?" - chiese il boscaiolo. -" Io, - dichiarò lo spaventapasseri, - perché se il salto non dovesse riuscirci Dorothy e Totò resterebbero uccisi sul fondo e l'uomo di latta si ammaccherebbe." - Allora il leone prese, senza indugiare, in groppa lo spaventapasseri e senza l'uso della rincorsa fece un balzo altissimo che fece arrivare lo spaventapasseri illeso sull'altra sponda. Dorothy decise di passare per seconda; così prese Totò tra le braccia e saltò in groppa al leone stringendogli forte la criniera. Per un momento le parve di volare; e quasi senza accorgersene si ritrovò dall'altra parte, sana e salva. Infine portò di là anche l'uomo di latta. Al di là del fosso, però la foresta era ancora più buia e tetra, e i nostri amici speravano ancora che al più presto avrebbero potuto rivedere la luce del sole e uscire dalla foresta.
Dopo ore e ore di cammino, dalle fessure dei rami incastrati tra loro, si iniziavano a vedere raggi lucenti e forti di sole che illuminavano alcune macchie di sentiero, finalmente il nostro drappello era quasi giunto alla fine della cupa foresta. -"Finalmente siamo usciti dalla foresta, - disse il boscaiolo - adesso si vede in lontananza un grande campo di papaveri rossi... sono meravigliosi ragazzi, venite qui da me che si vedono meglio!" - Gli amici raggiunsero il boscaiolo che era di un po' di metri avanti a loro e scrutarono, come lui aveva detto, un gigante campo di papaveri che precedeva una grande muraglia di mattoni verde smeraldo. - " Menomale, sono felicissima di essere finalmente quasi arrivata, - disse Dorothy orgogliosa. Andiamo avanti e oltrepassiamo quel meraviglioso campo di papaveri che presto ci condurrà dal grande Oz." E tutti si alzarono da terra e, dando retta a Dorothy, ripresero il cammino ancora una volta. Ma anche la strega cattiva li stava osservando dalla sua sfera magica e così, per non farli arrivare alla città di Oz, scagliò con malvagità su di loro un incantesimo. Dopo qualche metro, ormai immersi in circa la metà del campo, il leone iniziò a mostrare sintomi di stanchezza e di affaticamento; non ce la fece più e casco in terra dormiente. Così lo spaventapasseri disse a Dorothy che era avanti a tutti: -" Fermati Dorothy, girati e guarda il leone ... sta dormendo, cosa gli sarà successo? - e Dorothy disse: -" Non lo s... " - e mentre stava tornando indietro, non fece in tempo a finire la frase che cadde anche lei in quello che sembrava un sonno profondo. Totò di seguito fece lo stesso. Rimasero solo il boscaiolo di latta e lo spaventapasseri che iniziarono a chiedersi cosa potrebbe essere successo; poi il boscaiolo disse: -" Ma com'è possibile che si addormentino così facilmente in mezzo ad un innocente campo e, sopratutto mentre stiamo arrivando a destinazione?"- " Non ne ho idea!" - rispose lo spaventapasseri. Però potrebbe essere stato un incantesimo da parte della strega cattiva; perché devi sapere che prima di incontrarti noi ci siamo imbattuti con lei ma finalmente ne siamo usciti sani e salvi." - " Hai ragione, - affermò il boscaiolo - vedi che quando vuoi il cervello ce l'hai. Insomma cosa potremmo fare per spezzare questo incantesimo?". I due ci rifletterono un poco, poi lo spaventapasseri si ricordò una piccola parte di dialogo che aveva avuto con Dorothy quando quest'ultima l'aveva salvato e disse: -" So io cosa potremmo fare..., quando Dorothy mi salvò mi disse che le scarpette d'argento che indossa avevano dei poteri magici che però lei non sarebbe stata in grado di utilizzare. Proviamo magari a sbatterle insieme per un po' di volte, vediamo cosa succede." - "Buona idea!" - rispose stupefatto il boscaiolo. Così presero i piedi di Dorothy e iniziarono a sbatterli insieme così che le scarpette si sarebbero incontrate tra loro. Per tre volte le scarpette fecero tic-tac; e finalmente poco a poco tutti e tre si svegliarono ancora un po' assonnati. - "Ragazzi!, - esclamò Dorothy - cosa ci è successo?" - E il boscaiolo prese parola e disse: " Vi siete addormentati in mezzo all'erba e noi abbiamo creduto che fosse stato un incantesimo della strega cattiva a farvi addormentare. Così lo spaventapasseri si è ricordato che le scarpette che indossi hanno dei poteri magici, ne abbiamo provato uno e siamo riusciti a svegliarvi!"-"Grazie mille ragazzi, vi voglio bene." - "Ehm, adesso possiamo anche ripartire vero? Io ho una fretta... Non sto più nella pelle!" - disse il leone eccitato. -" Certo, ripartiamo pure, - disse lo spaventapasseri.

IL MAGO DI OZWhere stories live. Discover now