Prologo

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Lì sarebbe stata perfettamente al sicuro. Con questa consapevolezza si chiuse la porta alle spalle, facendo attenzione a non fare alcun rumore, e chiese gentilmente al suo cuore di smettere di battere così tanto forte - di questo passo le sarebbe scoppiato in petto e non voleva che la sua storia finisse dopo soli quattordici anni.

Rimase immobile per qualche istante, con le orecchie tese. Qualcuno stava correndo lungo il corridoio. Passi leggeri, quasi uno scalpiccio: no, non erano quegli elefanti dei suoi aguzzini; più probabilmente si trattava di Samuele.

Lasciami ancora tempo, ti prego.

Socchiuse gli occhi e trattenne a stento le lacrime. Il suo vecchio amico era andato oltre la porta e stava già salendo le scale. Peccato che non l'avrebbe trovata nello studio del professore, come invece sperava.
Per il momento era ancora salva.


Cercò con lo sguardo una via di fuga. Anche se era piuttosto buio, riconobbe il profilo dei mobili e le sue labbra si curvarono istintivamente in un roseo sorriso: i suoi inseguitori non l'avrebbero mai scovata in quelle quattro mura. A differenza loro, Charlotte riusciva a vedere di fronte a sé migliaia di strade diverse, tutte dirette verso casa.

Avanzò di qualche passo, il legno che scricchiolava sotto la punta delle ballerine color crema. Inevitabilmente il suo sguardo si perse tra gli altissimi scaffali polverosi: un vero peccato non poter accendere la luce e vedere quante avventure avrebbe potuto vivere! Purtroppo avrebbe dovuto scegliere solo una strada da percorrere, letteralmente alla cieca.

Doveva affidarsi al proprio istinto.

Poggiò una mano sul dorso di alcuni volumi giganteschi e arricciò il naso. Troppa, troppa, davvero troppa polvere dimenticata su quelle copertine. Il sovrano di quel ricco reame doveva essere assente da tanto tempo oppure, molto più probabilmente, doveva essere un pessimo regnante - sempre meno persone sapevano dare la giusta importanza ai tesori che si trovavano tra le mani.

Al tatto quei volumi dovevano essere di storia: troppo grossi per contenere qualche pennellata di fantasia, troppo pesanti per essere trasportati e letti facilmente. Quei vecchi saggi si trovavano lì per ricordare qualcosa di importante ai loro lettori, ma che cosa? Gli errori del passato che non avrebbero più dovuto compiere in futuro? La dote di creare grandi opere d'arte, che col tempo gli uomini avevano dimenticato? I segni indelebili lasciati da chi ha mosso qualche passo importante in questo mondo, si spera non invano? Oppure la capacità di sperare e di voler bene al prossimo, in maniera del tutto disinteressata?

Chissà quanto avevano raccontato invano. Se solo avesse avuto tempo sufficiente, ne avrebbe volentieri afferrato uno e lo avrebbe ascoltato volentieri, per non farlo sentire dimenticato. Invece avrebbe dovuto rimandare il loro appuntamento a più tardi, per non inciampare di nuovo nei suoi aguzzini.

Charlotte sospirò. Certo gli esseri umani avevano proprio una testaccia dura. Così testardi, così orgogliosi, perfino così pigri da dimenticare di essere tali. Inutile illudersi: anche Samuele era così. Se si trovava in quella situazione, era colpa sua, che aveva preferito venderla per ottenere uno stupido riconoscimento.

Come se un pezzo di carta facesse la persona!

Non c'era tempo, però, per rimproverare la sua ingenuità. I suoi polpastrelli ripresero a scavare tra le copertine, alla ricerca della sua storia: era l'unico modo che aveva per uscire da lì, anche se aveva promesso allo zio Delisio di non farlo più senza il suo permesso. In quel momento non aveva altra scelta, che disobbedire.

Finalmente lo trovò: afferrò un piccolo libro di narrativa e lo spalancò con decisione. Le ciocche dei suoi capelli color pesca ne accarezzarono le pagine, come fece capolino in quel nuovo mondo. Strizzò gli occhi e le lettere mescolate nel buio tornarono in fila, composte, pronte ad essere lette.

Le pronunciò a voce bassa, una dopo l'altra, come note di uno spartito, intonando un'avventura sconosciuta che aspettava solo di essere vissuta.

Il profumo della carta ingiallita le pizzicò le narici. Un calore familiare le scaldò il cuore, mentre con gioia si avviava verso la fine del prologo.

Poi rise, finalmente sollevata.


Non l'avrebbero mai trovata là dentro.

Piccola nota particolare, perché mi sembra d'obbligo chiarire un paio di cosette! Anzitutto benvenuti in questo nuovo progetto, che ho intenzione di realizzare da questo mese in avanti: si tratta di una storia molto particolare, dedicata perlopiù ...

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Piccola nota particolare, perché mi sembra d'obbligo chiarire un paio di cosette! Anzitutto benvenuti in questo nuovo progetto, che ho intenzione di realizzare da questo mese in avanti: si tratta di una storia molto particolare, dedicata perlopiù a un pubblico piuttosto giovane, ma che si presta bene a tutte le età!

Questo che avete letto è il prologo del soggetto. Per chi non lo sapesse, il soggetto è la forma embrionale di un'opera successiva: in parole povere, Charlotte sarà protagonista di avventura ben più grande, che purtroppo Wattpad non potrà ospitare totalmente...
Tuttavia ho pensato sarebbe stato carino farvela conoscere: è un personaggio a cui mi sono affezionata particolarmente e spero di cuore che questo "antipasto" delle sue avventure possa incuriosirvi un pochino!

Detto questo, mi auguro di poter realizzare questa nuova storia in vostra compagnia: le vostre critiche, i vostri commenti, il vostro supporto è fondamentale per me! Se vi è piaciuto questo prologo, come sempre vi invito a dare un'occhiata alle altre storie pubblicate nel mio profilo, nonché al LinkTree nella descrizione - c'è anche un libro che aspetta solo di essere letto da voi!

Alla prossima puntata!

P.C.R.

Tuffi nell'arteWhere stories live. Discover now