La Guerriera Della Morte

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Forse non aveva senso, anzi probabilmente era così, non si sarebbe dovuta trovare lì, ma in quel momento nulla la poteva fermare: aveva deciso, avrebbe scatenato i suoi poteri, avrebbe fatto vedere al mondo quanto era pericolosa, tutti avrebbero avuto paura di lei.
L'avevano chiamata mostro, figlia del demonio, le avevano detto che non sarebbe mai dovuta nascere, le avevano augurato la morte senza conoscerla, senza sapere che la morte lei la conosceva, senza sapere che lei la controllava, che era sua figlia.
"Mia signora, non vorrei disturbarla ma è tutto pronto" la voce dell'uomo la distrasse dai pensieri, dai ricordi.
Sorrise assetata di sangue, era esattamente come sua madre, creata per portare disordine e paura.
"Arrivo subito" rispose la ragazza, a vederla in quel momento, ad ammirare il panorama, poteva sembrare una ragazza normale, non contando l'avere un cimitero alle spalle, i lunghi capelli castani si muovevano dolcemente cullati dal venticello leggero, il fisico formoso e atletico risaltato dal succinto abito che indossava, il viso dai tratti angelici, e gli occhi, quelli erano la cosa che colpiva di più: l'iride destra era di un blu elettrico sorprendente, mentre quella sinistra di un rosso sangue spettrale, entrambe contornate da una sottile striscia nera.
Ghignó ancora incamminandosi verso il suo sottoposto al centro del cimitero di quella stupida città, prese un respiro profondo, chiuse gli occhi e si concentrò, il vento aumentò immediatamente, i cani cominciarono ad abbaiare, ali nere e spettrali le spuntarono sulle spalle, aprì gli occhi e tutto accadde.
La terra sopra le tombe cominciò a muoversi, il vento soffió ancora più forte, presagio di tempesta, il fruscio delle chiome degli alberi aumentava di secondo in secondo, la ragazza scoppiò a ridere, la risata di chi è consapevole della propria pazzia.
Aprì gli occhi, ora entrambi completamente neri, prima una mano, poi un braccio, il busto e infine tutto il corpo, rise ancora più forte mentre intorno a lei ogni cadavere sepolto in quel cimitero prese vita.
Il vento si placó, la risata venne sostituita da un ghigno crudele, i cani smisero di abbaiare, non c'era neanche più traccia dell'alone viola-blu che aveva circondato le sue mani fino a qualche attimo prima, anche le ali nere scomparvero, gli occhi tornarono del loro colore originario.
La ragazza alzò lo sguardo verso la luna che brillava alta in cielo come a benedire le sue azioni e si voltò.
"Inchinatevi davanti alla vostra Regina" ordinò ai non-morti davanti a lei, il suo tono non ammetteva repliche, e in poco erano tutti inginocchiati al suo cospetto, il suo ghigno, se possibile, aumentò.
Era arrivata l'ora della sua vendetta, ogni essere umano sarebbe morto, già immaginava le loro strazianti urla come balsamo per le sue orecchie, non avrebbe avuto scrupoli, nessuno sarebbe sopravvissuto, prima o poi tutti avrebbero fatto parte del suo esercito, nessuno escluso, il mondo sarebbe stato suo, avrebbe fatto pentire tutti quelli che l'avevano presa in giro.
Puntò di nuovo gli occhi verso la città, un ordine, l'esercito in marcia, avrebbe cominciato con quell' insignificante posto, poi sarebbe andata avanti, ogni cosa sarebbe morta, era forte, nessuno la poteva fermare, che ci provassero pure, non ci sarebbero riusciti.
E adesso stupidi mortali che leggete questa storia, abbiate paura, sto arrivando anche da voi, li sentite i cani abbaiare? Vedete? Siamo vicini a voi, io e il mio esercito, non vi preoccupate presto ne farete parte. Non abbiate fretta. Non vi succederà nulla. Per ora. A presto.

Angolo autrice:
Comincio col ringraziare tutti quelli che sono arrivati a leggere fino a questo punto, è la mia prima storia e sono emozionatissima, spero vi possa piacere e che lasciate un piccolo commento, giusto per capire cosa posso migliorare. Ho sentito dire che uno scrittore racconta anche un po' di sé nelle proprie storie, quindi ci vediamo nelle vostre e, in futuro, nelle mie.

See ya,
Laurie🤍

La VendicatriceWhere stories live. Discover now